Tutti tranne te – Recensione

Tutti tranne te racconta una storia non nuova, con un tono leggero che vorrebbe essere dissacrante eppure politicamente corretto.

“Non è un’altra stupida commedia americana” era il titolo di un film del 2001, parodia di una ventina di successi commerciali di quegli anni, che spaziava fra vari teen movie e qualche film di maggiore impegno.

Cosa possiamo dire oggi del film americano Tutti tranne te, innocua commedia sentimentale, che cerca di vivacizzare un genere che non vanta titoli degni di nota da molti anni?

Ed è un peccato, perché si tratta di un genere che ha dato molte soddisfazioni a un pubblico in cerca di consolatoria evasione, grazie a qualche favola moderna che sapesse aggiornare anche spiritosamente il mito del “vissero felici e contenti”.

Il film, scritto e diretto da Ilana Wolpert, ci prova e se in qualche momento ci riesce, non è grazie ai protagonisti ma a qualche personaggio di contorno e a qualche battuta che sembra buttata lì per caso ed è invece migliore di altre. Così come tutta la parte dei titoli di coda è quasi un piacevole “corto” riassuntivo dell’ora e 40 precedente.

100 minuti circa durante i quali faremo conoscenza di Bea e Ben, giovani e carini, che si incontrano simpaticamente, allegramente passano una notte insieme, anche se casta, il giorno dopo vengono divisi da una serie di equivoci che gettano reciproca, pessima luce su entrambi.

Sydney Sweeney, Glen Powell

Amore vuol dire preparare un grilled cheese a mezzanotte.

Il Destino, che ha un suo sense of humor particolare, dopo essersi divertito a dividerli, decide però di farli incontrare di nuovo, costringendoli a passare insieme molto più tempo di quanto pensano di poter sopportare.

Perché Bea è la sorella della ragazza che sta per sposare la sorella del migliore amico proprio di Ben ed entrambi sono invitati alle nozze, che si terranno addirittura a Sidney, nella lontana Australia.

Dove, circondati da parenti, amici e tanti guai, i due si faranno una guerra feroce per un po’, fingeranno di fare la pace per un altro po’, sempre facendo finta di non piacersi molto, per non rovinare l’atmosfera del matrimonio, e poi cosa volete che succeda?

Sydney Sweeney, Glen Powell

Belli loro, bella la casa, bello il buffet.

La villa dove si deve svolgere la cerimonia è un’immensa residenza in riva all’Oceano, tutti sono ricchi, belli e allegri, sia i giovani amici che i genitori delle due spose, e le scaramucce fra Bea e Ben sono davvero risibili, mentre la narrazione procede verso una conclusione che più scontata non si può.

Ma nessuno ne dubitava, fin dall’inizio. Quindi, sotto lo stanco vessillo di “l’amore non è bello se non è litigarello”, vedremo i due bei protagonisti (lui più simpatico di lei) che ce la metteranno tutta per litigare, per essere scorbutici, permalosi e polemici come mai si dovrebbe, inanellando una gaffe via l’altra, mentre intorno a loro si muove un “coro” di personaggi che dovrebbero movimentare la faccenda.

Ma ci riescono solo in parte perché, come dicevamo, le buone battute sono scarse, le situazioni comiche davvero pretestuose. Bellissime le location australiane, tante facce note nel cast, a partire dalla coppia protagonista.

Sydney Sweeney, Glen Powell

Se la principessa è azzurra, il principe sarà rosa?

Sydney Sweeney fa la biondina un po’ rigida, più impegnata a esibire il suo fisico che a recitare. Aveva dato una prova migliore nelle serie tv The White Lotus ed Euphoria, dove era drammaticamente innamorato di Jacob Elordi (che troviamo nel cast di Saltburn, in streaming su Prime in questi giorni).

Glen Powell è il superficialone Ben, ultra quarantenne che fa il ragazzone in modo credibile. Lo ricordiamo in molte altre commedie e in Top Gun: Maverick. Alexandra Shipp, attrice in ascesa, è una delle due spose, vista di recente in Barbie.

Fra gli “adulti” troviamo Dermot Mulroney e Rachel Griffiths, Bryan Brown e Michelle Hurd, tutti a modo loro dei “veterani”, con tanti buoni film nel curriculum.

Anyone But You (per una volta tradotto letteralmente Tutti tranne te, distribuito da Eagle Pictures) è un film innocuo, che, capitolo dopo capitolo, si diverte a dichiararsi anche lui “citazionista”, di modelli altissimi (Shakespeare addirittura, ma scherzosamente).

Alla fine riesce anche a far sorridere, qua e là: noi segnaliamo il massiccio surfista (Joe Davidson), fidanzato di una delle partecipanti alla festa, un biondone decerebrato ma di buona disposizione d’animo, cui sono affidate alcune gag riuscite.

Tanto per concludere scherzosamente, come è il tono del film, possiamo dire che ha solo una colpa vistosa: che siano quelle del cast giovane o quelle più mature, non mette in scena una donna che non sia max 50 chili. Ma siamo in una favola, non dimentichiamolo.

Scheda tecnica:

Regia: Will Gluck

Cast: Sydney Sweeney, Glen Powell, Alexandra Shipp, Rachel Griffiths, Michelle Hurd, Dermot Mulroney, Bryan Brown, Joe Davidson

Distribuzione: Eagle Pictures

Genere: commedia

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.