Arriva in streaming Rebel Moon Parte 2, secondo muscolare capitolo della saga/franchise che si sta costruendo Zack Snyder.
Su Netflix è approdato Rebel Moon Parte 2: La sfregiatrice, il secondo capitolo della saga iniziata da Zack Snyder con il film distribuito a dicembre 2023.
Un veloce riassunto ci riporta dove ci eravamo interrotti: Zora e i suoi fidati eroi reduci dallo scontro con Noble, il malvagio emissario del potere centrale. Scontro che è costato caro agli eroi ma ha permesso di liberarsi del perverso personaggio.
O almeno così si illudeva Zora. Infatti ci viene subito mostrato come il maciullato Noble sia stato rimesso insieme a colpi di tecnologia, uscendone se possibile ancora più spietato che pria.
Intanto Zora e i suoi compagni d’avventura fanno trionfale ritorno al rurale pianeta Veldt, dove li attendono i valorosi agricoltori che hanno osato ribellarsi anche loro ai soprusi del Mondo Madre.
Sofia Boutella, una presenza fisica più che un’attrice.
Ma Noble guida immediatamente un altro attacco, al quale tutti faranno fronte in base alle proprie capacità, ben decisi a non soccombere più davanti a un oppressore insopportabile.
E si sa che quando l’oppressore è tanto più potente degli oppressi, a questi non resterà che una reazione così disperata da rivelarsi più efficace dei superiori mezzi messi in campo dagli avversari.
In un finale più Mucchio selvaggio che Star Wars si consumerà il lungo e movimentato scontro conclusivo, diviso in due fasi, che occupa la seconda delle due ore di durata del nuovo episodio.
Due bei personaggi affidati a Staz Nair e Djimon Hounsou.
Se nel primo film Rebel Moon – Figlia del fuoco si era mostrato il reclutamento degli eroi, tutti colpiti negli affetti più cari dall’Impero, adesso sono spiegate più estesamente le motivazioni dietro le scelte di ciascun personaggio.
E, per sottolineare quanto coraggiosi e virtuosi siano gli abitanti di Veldt si impiega fin troppo tempo per mostrare il loro duro lavoro nei campi, le agresti feste allietate da danze e scambi di doni e il loro allenamento per farsi guerrieri.
Questo è principalmente il difetto di questo secondo (e non conclusivo) capitolo, che lo rende inferiore al primo film. Infatti si sperava che, dopo aver inserito tanti nuovi personaggi, almeno alcuni di questi, piuttosto promettenti, trovassero maggiore approfondimento.
Michiel Huisman è Gunnar, il contadino che per amore si fa guerriero.
Invece si resta nuovamente in superficie, mentre addirittura qualcuno esce di scena. Zora stessa resta quello che era, senza nessuna evoluzione, una giovane guerriera gravata dal senso di colpa per atti commessi su istigazione di Balisarius, il cinico reggente che le aveva fatto da padre adottivo.
Il finale la vede al centro di un colpo di scena che lascia spazio a un sequel, visto che si parla di almeno 6 film in totale. L’episodio distribuito in dicembre aveva già ricevuto critiche poco entusiasmanti, ma ci aveva trovati più indulgenti nell’attesa di un trattamento successivo, che avrebbe sviluppato e approfondito (si sperava) temi e personaggi che il timing del primo aveva sacrificato. Non pervenuto.
A questo punto sarebbe stato meglio un unico primo capitolo di tre ore, che avesse compreso anche tutta la parte di questa battaglia finale, che resta l’unica parte valida della Sfregiatrice.
Un vero villain è sempre para-nazista
Nessuno pensa che Zack Snyder non abbia diritto a ricrearsi la sua saga simil-Star Wars, come da lui detto tante volte. Ma non c’è in campo nessun personaggio umano che possa neanche lontanamente avvicinarsi ai modelli originali, manca l’epica, manca la passione (e lo humor).
In comune con quella serie di film, c’è solamente un personaggio, che è un droide, e che è forse il più riuscito, quello che davvero avrà un’evoluzione, dopo essersi fatto tante domande e dato le risposte.
Snyder rifà se stesso, con il suo modo di girare che è ormai un marchio di fabbrica, corpi statuari stile 300 scagliati come armi contro il nemico in estenuanti slow motion, fra artefatti luminosi e controluce epici, morti eroiche e dolorose, scene di combattimento rallentate eppure confuse.
E tanti costumi, tanti mondi e tante creature bizzarre e anche le spade laser. Perché se uno ci ha giocato fin da piccolo e diventa un regista famoso, come negargliele?
Se qualcuno si accingesse alla visione del film senza aver visto il capitolo precedente, senza avere le idee schiarite dalla voce fuori campo del prologo, non importa. Capirà subito di essere di fronte alla solita storia di un gruppo di inermi civili, vittime dei soprusi del potente di turno, con un eroe vulnerato che li organizza e difende. Che si sia nello spazio o nel Giappone dei samurai o nel Far West di Clint Eastwood, non ha importanza.
Scheda tecnica.
Regia: Zack Snyder
Cast: Sofia Boutella, Anthony Hopkins (voce), Ed Skrein, Djimon Hounsou, Michiel Huisman, Stuart Martin, Staz Nair, Bae Doona, Fra Fee, Elise Duffy
Distribuzione: Netflix
Genere: azione, fantascienza, avventura