Sotto il cielo delle Hawaii, film del 2015 con Bradley Cooper, diretto da Cameron Crowe, mai uscito in sala, è distribuito adesso da Netflix.
Sotto il cielo delle Hawaii, nuovo film di Cameron Crowe, tratta l’abusato tema del ritorno di uno dei tanti Ulisse che hanno lasciato il proprio nido, i luoghi della propria giovinezza, per inseguire i loro sogni e tornano poi a casa per leccarsi le ferite, per recuperare quello che avevano perso, per riallacciare fili interrotti.
O almeno per provarci. Alla sua dolce isola hawaiana torna, ferito nel corpo e nell’anima il fin troppo fascinoso Brian Gilcrest (Bradley Cooper), anni a difendere il suo paese in Medio Oriente, a prendersi una bomba che lo ha azzoppato e a trovare obbligato ripiego come efficiente contractor (una volta si diceva mercenario) per una multinazionale della guerra, appaltata dal Governo, di proprietà dell’eccentrico miliardario Walch (Bill Murray).
Ritrova il vecchio grande amore Tracy (Rachel McAdams), sposata con un altro militare, felicemente e con due figli, ma anche lei con la testa ancora volta al passato. Forse ne trova uno nuovo nell’energica soldatessa Allison (Emma Stone), assegnata a lui come assistente, una ragazza proiettata verso il futuro come i caccia di cui è provetta pilota.
Brian torna per sovraintendere al lancio di un missile “pacifico”, per telecomunicazioni, o almeno così si sostiene. Lui vorrebbe recuperare un passato che non gli appartiene più in nessun senso, vorrebbe poter fare il suo lavoro attuale, che cozza contro la persona che era.
Dovrà fermarsi a fare delle scelte, prima di andare avanti, senza dimenticare il passato. Sotto il cielo delle Hawaii, in originale semplicemente Aloha, è scritto e diretto da Cameron Crowe (Singles, Quasi famosi, Jerry Maguire, Vanilla Sky, Elizabethtown, La mia vita è uno zoo) e non è riuscito bene.
All’interno dei temi a lui così cari da essere ormai riconoscibili come un marchio di fabbrica, si inserisce una trama parallela politico-militare, troppo forzata, che fa da motore macchinoso alla redenzione di Brian. Che è un Bradley Cooper, munito del fascino che gli ha dato fama, con l’occhio così trasparente da far comunque felice la parte femminile delle platee.
Qui era in un momento di assestamento di carriera, fra il successo planetario della serie di film Una notte da leoni e le candidature all’Oscar per il film A Star Is Born del 2018.Tenera eppure decisa, Emma Stone quasi gli ruba la scena, anche lei prossima al successo di La La Land nell’anno successivo.
Del tutto improbabile la surreale figura del miliardario capo contractor, affidato a un Bill Murray ormai “lunare” per contratto. Rachel McAdams ha a disposizione un bel personaggio e lo interpreta con delicatezza.
Eppure, ad alleggerire il complessivo giudizio negativo, c’è sempre quel tocco con cui sono descritte certe circostanze, il non-detto sul passato dei singoli personaggi, i giochi di sguardi e alcuni scambi di battute, insomma quella leggerezza densa di significato che è tipica delle storie di Cameron Crowe.
In questo senso il personaggio più riuscito è uno di quelli “laterali”, affidato a John Krasinski (il marito di Tracy), che appunto è laconico al limite dell’afasia, eppure capace di far comprendere benissimo tutto di se stesso.
E infatti alcuni dei momenti più ilari del film sono quelli dei dialoghi senza parole fra Brian e lui, dove Brian-Bradley è l’unico a capire cosa significhi il mutismo espressivo del rivale, ripetendo così la sua performance dei Guardiani della Galassia, in cui doppiava il procione, unico a comprendere Groot.
Resta sprecata la location, quelle Hawaii scelte per il loro mix fra antichi riti e modernità, con una sorta di realismo magico che doveva essere sfondo che si fa protagonista e invece non ci riesce.
Purtroppo è come se fin dall’inizio si avvertisse spirare un’aria conciliatoria, un profumo di biscotti da Mulino Bianco, un presagio roseo che nessuno si farà male e tutti vivranno felici e contenti, non risparmiandosi nemmeno un minuto nel finale per esibire fino all’ultimo dettaglio quanto aveva lasciato prevedere dall’inizio.
C’è bisogno di lieto fine, abbiamo capito, ma eccedere è controproducente.
Il film è stato un tale flop in patria, da essere distribuito direttamente in homevideo e adesso è visibile in streaming su Netflix e si può sempre guardare per i begli occhi di Bradley e per amore di Cameron Crowe.
Scheda tecnica:
Regia: Cameron Crowe
Cast: Bradley Cooper, Emma Stone, Rachel McAdams, Bill Murray, John Krasinski, Alec Baldwin
Distribuzione: Fox
Genere: commedia, drammatico