La La Land – Recensione “back in time”

In attesa di Babylon, il nuovo film di Damien Chazelle, ricordiamo il suo grande successo La La Land.

In La La Land, Oscar nel 2017, Chazelle ci raccontava di una scalata al successo, ma con toni ben diversi mentre si chiedeva “Città delle stelle, è per me che stai brillando?”.

Come finiva Pretty Woman, compendio di ogni favola a lieto fine? “Questa è Hollywood, la terra dei sogni. Alcuni si avverano, altri no. Ma voi, continuate a sognare…”.

Perché non si può rifare oggi un musical, genere che ha certo raggiunto vette definite inarrivabili con personaggi come Fred Astaire, Gene Kelly o Vincent Minnelli, solo per citare il più lontano passato (non dimentichiamo gente come Jacques Demi e Bob Fosse)?

la la land ryan gosling emma stone
Un ragazzo incontra una ragazza.

Nessuno sarà più bravo di loro a ballare, nessuno scriverà più storie come quelle (anche perché ormai tutte le storie sono davvero già state raccontate). E allora si prende una storia raccontata tante volte, quella di un lui e una lei che hanno sogni, di recitazione, di musica, di spettacolo insomma, e dove volete che li mettiamo se non a Hollywood, Los Angeles?

E prendiamo due attori che mai canteranno o balleranno bene come i modelli che emulano, Emma Stone e Ryan Gosling (e però, che bravi e Ryan suona pure il pianoforte) e facciamoli cantare e ballare (ogni tanto) e ai musical aggiungiamo un po’ della malinconia di New York, New York e un’ombra dei Favolosi Baker e la nostalgia per quel cinema che non c’è più, per una musica che sta scomparendo.

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A Hollywood tutto può diventare favola.

E lasciamo che le cose vadano come devono andare, come tante volte abbiamo visto che sono andate. Bene, male? Chissà. Si sa che bisogna fare attenzione a ciò che si desidera, perché potrebbe avverarsi. Astenersi ovviamente se si detesta il musical (e anche se si è troppo ingrigiti/incattiviti, ma quello è sempre un altro discorso, nel gradimento dei film, nel gradimento della vita).

La La Land nel 2017 ha vinto sei Oscar compreso quello per la migliore regia. Mentre ripassa con puntuale grazia tutti i “topoi” di genere, dalla trama ai luoghi, dai balletti alle scenografie, con le belle musiche di Justin Hurwitz, e ci fa pure una piccola “lezione” sul jazz, il trentunenne Damien Chazelle ci regala il più bel What If che ci si possa immaginare, un piccolo, toccante, originale Sliding Doors finale.

Se noi siamo della materia di cui sono fatti i sogni, i sogni di cosa saranno fatti? Di film come La La Land.

Attendiamo il suo nuovo film, Babylon, ambientato nei primi decenni del 1900, per vedere di quale materia erano fatti allora i sogni di quei personaggi.

Scheda tecnica

Regia: Damien Chazelle

Cast: Ryan Gosling, Emma Stone

Distribuzione: 01 Distribution

Genere: commedia, musical

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.