Una commedia, per riflettere.
Antonio è un attore fallito, che per campare doppia perfino film porno. Sconta forse anche un carattere ruvido, per niente incline ai compromessi.
Un amico, teatrante invece di successo (un Fabrizio Bentivoglio un po’ macchiettistico), riesce a procurargli un incarico presso un carcere romano: coinvolgere alcuni detenuti in un laboratorio teatrale, per arrivare a mettere in scena una recita elementare.
Antonio accetta di malavoglia, ma poco alla volta la conoscenza con i pochi casi umani che hanno deciso di aderire al progetto suscita in lui un entusiasmo tale da indurlo a mettere in scena addirittura Aspettando Godot, celeberrimo testo di Samuel Beckett, definito capolavoro del teatro dell’assurdo.
L’attore/regista improvvisato trova il sostegno della direttrice del carcere e forma una compagnia incredibilmente impegnata. Lo spettacolo va in turné, il fenomeno finisce sui media, a cosa porterà questo esperimento che sta cambiando non solo le vite dei detenuti, ma anche quella del loro maestro?
Grazie ragazzi, film distribuito nelle sale, diretto da Riccardo Milani, già con Albanese in Mamma o papà e nei due Come un gatto in tangenziale, è il remake preciso (tranne un dettaglio nel finale, un inutile contentino legalitarista) del film francese Un triomphe , da noi intitolato Aspettando Godot. Ma correva l’anno 2020, la distribuzione nelle sale di tanti film è stata affossata dalla pandemia e così Un triomphe è finito in streaming su Sky.
Giusto quindi recuperare la storia trasferendola nel nostro belpaese, dove certe situazioni, fra cui quella carceraria, sono abbastanza simili. Il tono resta sobrio come nell’originale, pur con un paio di concessioni iniziali dal tono grottesco, che però rapidamente spariscono.
Il film francese aveva dalla sua anche il fattore di essere una storia vera, perché Jan Jönson, l’attore/regista protagonista della vicenda avvenuta nel 1985 in Svezia, aveva realmente guadagnato un rilancio della sua carriera dopo quest’avventura.
Nel filone dei film carcerari, ce ne sono già stati alcuni che dimostravano come anche quella data dall’arte possa essere percepita come una forma di libertà, per chi ne è stato privato, film come Cesare deve morire, Tutta colpa di Giuda, entrambi italiani, ma citiamo anche l’inglese Lucky Break.
Il cast di Grazie ragazzi è ben composto, a fianco di facce note come quella di Vinicio Marchioni vanno citati Giacomo Ferrara, Andrea Lattanzi, Giorgio Montanini. La direttrice del carcere è una legnosa Sonia Bergamasco, suscettibile di ammorbidimento nel contatto con il calore umano di Antonio.
Il film è un’occasione perfetta per Antonio Albanese, che torna sui grandi schermi con un personaggio che gli somiglia, una tipologia da lui prediletta, un uomo pacato, civile, con ideali che è ben conscio di poter mantenere a fatica. Ma ci riesce, evitando di diventare un cinico nichilista senza più illusioni.
Perché è vero che non tutti i detenuti sono come quelli qui raccontati ma, senza scivolare in irritanti buonismi, si deve anche capire che la detenzione puramente punitiva non porta a nulla. Spargendo semi diversi, chissà, forse qualcosa si può ottenere. Certo uno su mille ce la fa, ma sarà sempre qualcosa.
Perché “qui, in questo momento, l’umanità siamo noi”, come ci dice proprio Beckett.
Scheda tecnica
Regia: Riccardo Milani
Cast: Antonio Albanese, Vinicio Marchioni, Sonia Bergamasco, Giacomo Ferrara, Andrea Lattanzi, Giorgio Montanini, Nicola Rignanese
Distribuzione: Vision Distribution
Genere: commedia, drammatico