Cocainorso – Recensione

Cocainorso è la divertente versione splatter/horror di un’incredibile storia vera, in cui la natura umana da sola fa tanti danni, orso a parte.

Cosa c’è di più pericoloso di un orso arrabbiato? Un orso arrabbiato e strafatto di cocaina, ovviamente.

Il film Cocainorso, distribuito da una major come Universal, racconta una storia vera, quella di Cocaine Bear (detto anche Pablo Escobear…). Negli anni ‘80 la coca dilagava negli States di Reagan e i cieli erano solcati da aereoplanini di ogni tipo che trasportavano la droga dal Sud America ai consumatori statunitensi.

Ricordiamo che mentre Reagan autorizzava sporche operazioni in cui la CIA scambiava armi con droga (qualcuno ricorda lo scandalo dei Contras?), la moglie Nancy si faceva paladina di una campagna contro la stessa, citata spiritosamente all’inizio nel film, insieme ad altri spezzoni di documentario d’epoca.

Siamo nel 1985 nei cieli della Georgia, da un piccolo aereo in avaria il pilota su di giri più del motore lancia borsoni pieni di coca nella foresta sottostante, il Parco Blood Mountain, per poi lanciarsi pure lui con esiti non positivi (divertito cameo di Matthew Rhys, che ricostruisce per un attimo, anche se a distanza, la coppia con Keri Russell, che nel corso del film sfiorerà pure un’altra attrice presente nel cast di The Americans).

Cocainorso
Guai mettersi fra un orso addicted e il suo pacco di coca.

L’evento avrà conseguenze decisive per un gruppetto di personaggi che per motivi diversi resteranno coinvolti in questo infausto incidente.

Li elenchiamo: una coppia di scagnozzi, inviati sul posto a recuperare più coca possibile dal loro feroce boss del Tennessee, che è Ray Liotta con folta parrucca, alla sua ultima apparizione su grande schermo; un poliziotto avanti con gli anni che spera di incastrare finalmente il boss; una sua giovane collega; un’adorabile e candida cagnolina maltese; una coppia di ignari turisti alquanto sprovveduti; una matura ranger del parco (spassosa prestazione della grande caratterista Margo Martindale), che invece che fare il suo lavoro vorrebbe sedurre un impreparato etologo; gli autisti dell’ambulanza che risponde a una richiesta di intervento; tre scalcagnati teppisti redneck che rapinano ignari turisti; un ragazzino e una ragazzina, scappati nel parco per bigiare da scuola, sulle cui tracce si scatena la preoccupata madre single, rigorosamente infermiera (Keri Russell).

Alden Ehrenreich Aaron Hollyday
Un’insolita doccia per plantigradi.

Dei due scagnozzi, uno è un rassegnato O’Shea Jackson Jr, mentre l’altro (Alden Ehrenreich) è il nipote che da un lutto famigliare sta traendo spunto per cambiare vita. L’incontro con l’orso inferocito (ricreato in CG con tratti a volte grotteschi) e velocemente dipendente sarà devastante.

Ma non solo a causa dell’animale, che segue le “piste” della roba più che quelle umane, ma per una serie di comportamenti stupidi, inetti o inutilmente malvagi degli esseri umani, che li portano a fare la brutta fine che si meritano.

E in queste brutte fini, si scatena la fantasia splatter/gore della regista Elizabeth Banks, che al cinema abbiamo visto protagonista di molte commedia (ma segnaliamo il recente Call Jane, più impegnato, visibile su Now) oltre che puramente ludiche (la serie The Boys, Hunger Games).

Keri Russell Brooklynn Prince Christian Convery
Una mamma coraggiosa e due ragazzini imprudenti, un classico.

Qui è alla sua quarta regia e dimostra davvero una professionalità che travalica i generi. Si abbonda infatti con mutilazioni devastanti, decapitazioni, squartamenti e sbudellamenti, spari che trapassano teste, e un decesso particolarmente sadico che non spoileriamo. Lungo i tioli di coda, un paio di altre spassose scene.

Va detto che alla produzione ci sono due “esagerati” come Phil Lord e Christopher Miller (Piovono polpette, The Lego Movie, Spider-Man: Un nuovo universo, I Mitchell contro le macchine, la serie tv Afterparty). Puntuale e spiritosa pure la scelta delle canzoni. Cast di facce note e notissime anche e soprattutto da serie tv.

Quindi questa “storia vera” si rivela un pretesto per mettere in scena un divertissement vecchio stile (diremmo stile anni ’80), in cui si ride della brutta fine annunciata che fanno certi personaggi, mentre si tifa per quelli più meritevoli, in un turbine di frattaglie.

Cocaine Bear
Il vero Cocaine Bear oggi imbalsamato in un negozio di Lexington, in Kentucky.

Quanto all’abuso della bianca sostanza, il tripudio di consumo da parte dell’orso negli sfacciati anni ’80 avrebbe suscitato il delirio delle platee (ricordiamo ancora le reazioni del pubblico durante la proiezione di Scarface).

Oggi anche se il consumo è sempre elevatissimo, siamo in tempi più discreti. Cocainorso è un film di intrattenimento facile ma con un suo humor preciso e in fondo anche un’amara riflessione su quanto danno faccia sempre l’essere umano a se stesso e all’ambiente, quando è teso solo alla soddisfazione dei suoi bisogni più deteriori, infischiandosene del suo prossimo, che siano umani o orsi.

Ma siamo in un film che è anche un horror e quindi sappiamo che una sorta di giustizia divina colpirà i meritevoli, che è sempre una consolazione, almeno nella fiction.

Scheda tecnica

Regia: Elizabeth Banks

Cast: Keri Russell, Margo Martindle, Ray Liotta, Alden Ehrenreich, O’Shea Jackson Jr, Isaiah Whitlock, Brooklynn Prince, Christian Convery, Kristofer Hivju, Aaron Hollyday

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.