65 Fuga dalla Terra – Recensione

Adam Driver nel film 65 si impegna in un Survival Movie vecchio stile, ambientato sulla nostra Terra ai tempi dei dinosauri.

In una galassia lontana lontana, 65 milioni di anni fa, c’era già una forma di vita, ed era simile alla nostra, del tutto umana.

Il pilota commerciale Mills (Adam Driver), per poter pagare le cure mediche per l’amatissima figlioletta (anche allora per i poveracci le cose non erano facili), accetta una missione pericolosa.

Purtroppo durante il viaggio la sua nave viene abbattuta da una grandinata di meteoriti e si schianta su un pianeta sconosciuto. La nave si danneggia irrimediabilmente, il suo carico di umani in sonno criogenico fa una pessima fine.

Rimasto isolato, il disperato Mills trova ragione per sopravvivere nell’unica passeggera rimasta in vita: Koa, una ragazzina che però non parla nemmeno la sua lingua. Scoprono poco alla volta di essere su un pianeta simile al loro, colonizzato però da un terrificante genere di abitanti: i dinosauri.

Adam Driver
Adam Driver si impegna in un ruolo elementare.

La pioggia di meteoriti non è infatti che l’annuncio della distruzione che seguirà, quando il gigantesco asteroide colpirà quella che è la nostra Terra. Mills inizia così un’affannosa fuga verso una navetta di salvataggio rimasta intatta ma scaraventata su una montagna lontana.

La storia di 65 – Fuga dalla Terra si snoda attraverso gli incidenti di percorso, dovuti all’ambiente ostile, natura e dinosauri, e alle scaramucce con Koa, che come tutti i ragazzini non è molto docile e sembra non capire l’entità dello sforzo che Mills sta facendo per lei.

Nel finale avviene finalmente lo scontro principale del film, con un T-Rex usato anche per un paio di citazioni jurassiche. Sono sempre i valori più basici a costituire il motore per azioni eroiche al limite dell’autolesionismo: per Mills sarà l’amore per la figlia, che rivede nella coraggiosa anche se polemica Koa, bisognosa però anche lei della protezione di un adulto, che in questo ruolo trova la ragione per continuare a lottare.

Adam Driver Ariana Greenblatt
Cuore di papà.

Scrivono e dirigono Scott Beck e Bryan Woods, amici dai tempi dell’Università, già autori di A Quiet Place, come sceneggiatori, e anche di The Boogeyman, di prossima uscita, tratto dal racconto scritto nel 1973 da Stephen King, poi pubblicato nella raccolta A volte ritornano (pubblicata in Italia nel 1981).

In veste di registi avevano realizzato Haunt – La casa del terrore. Fra i produttori figura Sam Raimi, musiche niente di meno che di Danny Elfman per un prodotto che è un semplice B Movie da 45 milioni di dollari, distribuito da Warner, girato in Louisiana, nella riserva naturale di Kisatchie.

Adam Driver mette a disposizione il suo fisico imponente e la sua faccia intensa, ma senza riuscire a coinvolgere troppo perché il rapporto con la ragazzina non funziona del tutto, crediamo per difetto di scrittura ma anche per la poco simpatica Ariana Greenblatt, che era Gamora da giovane in Avengers: Infinity War e che rivedremo in Barbie.

Adam Driver
Qualche supposizione sugli abitanti del pianeta si impone.

Meglio i dinosauri, alcuni “clonati” da Jurassic come costruzione (T-Rex compreso), qualcuno dal disegno più originale (uno in particolare, una specie di orrido lucertolone stile drago di Komodo).

Viene velocemente accantonata una premessa interessante: se in un’altra galassia 65 milioni di anni fa sta vivendo una razza umana uguale a noi, chissà, forse poi Mills guiderà i suoi concittadini al pianeta sul quale il meteorite ha cancellato i pericolosi e ingestibili abitanti, come fosse la razza umana quella che ha colonizzato la Terra e non i fantomatici “alieni”?

Ma subito dopo il film si assesta nello schema tradizionale di genere, con fughe, assalti, scontri, crolli e altri incidenti dovuti all’ambiente che è ostile tanto quanto i suoi abitanti, e le inevitabili frizioni fra i due umani.

65 è un breve (93 minuti), elementare nella trama, dai moderati effetti speciali, non troppo angosciante o violento, e ricorda (come altri in questo periodo) i prodotti “spensierati” degli anni ’90. In un’intervista i due registi hanno reso omaggio al loro nume ispiratore Steven Spielberg, dichiarando di essersi sentiti come due dodicenni mentre realizzavano questo film. Senza cattiveria, è forse questo il target d’elezione.

Scheda tecnica

Regia: Scott Beck, Bryan Woods

Cast: Adam Driver, Ariana Greenblatt, Chloe Coleman

Distribuzione: Sony/Warner Bros.

Genere: avventura, fantascienza, azione

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.