I Guardiani della Galassia Vol. 3 – Recensione

Il Guardiani della Galassia Vol. 3 è un coinvolgente capitolo conclusivo, che riesce a divertire e anche commuovere.

Erano partiti così, i Guardiani della Galassia, un bunch of friends di fuori di testa, che mentre affrontava nemici di ogni genere, fra esplosioni e mazzate da orbi non smetteva di lanciarsi battute e sfottersi ironicamente, coprendosi le spalle a vicenda.

Quindi azione e humor e niente pensosi dilemmi morali, solo amicizia, solidarietà, mutua comprensione dei reciproci traumi, per i più celebri disadattati spaziali. Perché in qualche modo tutti erano dei grandiosi dropout, personaggi ai quali la vita non aveva loro sorriso e si erano abituati a badare agli affari propri.

Finche non erano arrivati a capire che solo rinunciando ai propri egoismi ci sarebbe stata la speranza di salvare il mondo e, col mondo, anche loro stessi. Ma tante avventure hanno sì portato all’amore fra Quill e Zamora, ma poi anche a tutte le tragiche vicende che ben sappiamo. Anche aver trovato una base sicura a Knowhere non ha dato serenità.

Proprio da uno di questi speciali personaggi parte tutta la storia di questo terzo capitolo, da uno dei più bizzarri e amati, il procione Rocket, iracondo ed egoista, individualista e disincantato.

Chris Pratt Zoe Saldana
Un ragazzo che deve decidersi a diventare un uomo.

Ma cosa lo ha fatto diventare così, quali situazioni ha subito, che lo hanno fatto diventare una creatura modificata e munita di speciali particolarità, da quel tenero e indifeso cucciolino che era (e che finalmente conosciamo)?

Tutta la sua straziante evoluzione ci sarà raccontata attraverso una serie di flashback, mentre è sul punto di morire per le ferite subite da un combattimento devastante e tutti i suoi compagni di avventura abbandonano le rispettive caratterialità e si tirano fuori dalle loro personali crisi per procurarsi gli strumenti necessari alla sua salvezza.

Per fare questo devono affrontare un nemico nuovo, il despota chiamato Alto Evoluzionario, che gioca a fare dio, inseguendo una folle idea di un mondo “perfetto”, compiendo crudeli esperimenti genetici che producono risultati orridi e inquietanti.

Rocket Bradley Cooper
Se si sopravvive ad un’infanzia traumatica…

Questo personaggio e la sua ossessione sono perfetti antagonisti degli “imperfetti” e amati protagonisti. Dopo gli eventi narrati nei primi due film (2014 e 2017) e dopo i fatti di Endgame, Thor: Love and Thunder e aggiungiamo pure lo speciale natalizio Holiday Special, ritroviamo i nostri simpatici eroi alle prese con un’altra avventura, nella quale demiurghi malvagi e creature mostruose sembrano un pretesto per rafforzare il loro legame, per portarli alla maturazione e a una nuova scelta sul proprio futuro.

Che in effetti sarà diverso dal previsto, almeno per alcuni. Sottofinale sorprendente e toccante. Due scene aggiuntive, una nel corso dei titoli di coda, una (più divertente) proprio alla fine. E canzone di Bruce Springsteen.

Fra le tante polaroid sparse lungo l’elenco dei crediti, ce n’è una che rende ancora una volta omaggio a Stan Lee. Sempre molto bella e mai banale la selezione delle canzoni che Quill ascolta nel suo iPod.

Zoe Saldana
Una ragazza che deve decidersi a diventare una donna.

Rispetto agli altri due capitoli, I Guardiano della Galassia Vol.3 offre più momenti commoventi che comici o d’azione, alcuni davvero toccanti, e sono tutti legati a Rocket (in originale doppiato da Bradley Cooper), vero protagonista di questo episodio. Ma si evolve anche Quill, personaggio nel quale Chris Pratt è cresciuto e maturato, pur restando sempre il bambinone simpatico e sbruffone che camuffa le molte ferite ricevute dalla vita sotto un’apparente sicumera.

Il suo rapporto con la “nuova” Gomora (ancora una volta Zoe Saldana), che non si ricorda di averlo amato, anzi lo ritiene del tutto improbabile, offre il destro a situazioni comiche ma anche tenere. Dave Bautista ritorna con Drax, l’omone tutto muscoli e poco cervello, e riserverà anche lui delle sorprese, pur continuando a lanciare frecciatine alla tenera e complessata Mantis (Pom Klementieff).

Si conferma il ruvido carattere della rancorosa (e anche lei ferita) Nebula (Karen Gillan), l’ex sorella “cattiva” di Gomora. Il ramoscello è cresciuto e Groot è ancora personaggio capace di catalizzare la simpatia di tutte le platee (la voce è sempre di Vin Diesel). Sean Gunn (fratello minore di James) è nuovamente l’insicuro Kraglin.

Chukwudi Iwuji
Il crudele Alto Evoluzionario.

Troviamo anche nuovi attori, Chukwudi Iwuji (già visto nella serie Peacemaker), è uno dei migliori antagonisti della serie; Will Poulter ed Elizabeth Debiki sono Warlok e “madre”, due creature artificiali nate per distruggere i Guardiani. Veloce comparsata di Sylvester Stallone, qualche scena in più per Nathan Fillion e cameo di Michael Rooker.

Tutti e tre i film sono stati scritti e diretti da James Gunn. Che nel 2018 era incorso nel famoso incidente dovuto ai suoi vecchi tweet ed era stato licenziato dalla Disney. Che l’anno successivo lo ha poi fatto rientrare saggiamente nel progetto.

Non c’è molto altro da dire se non che James Gunn, come è sua qualità, oltre a mettere in scena creature mostruose e assurde stile Troma come già in Suicide Squad 2, calibra assai bene azione, humor, sentimento.

E altrettanto bene disegna i caratteri, da far sorgere spontaneo nello spettatore il desiderio di far parte di quella “famiglia” assurda, di non perderli di vista, sempre una battuta al momento giusto per sdrammatizzare, sempre una nota di umorismo a interrompere l’azione più sfrenata.

E capaci di commozione e solidarietà: non man left behind, ma anche nessuna altra creatura vivente. Il fatto che nessuno di loro sia il classico eroe tutto d’un pezzo ha aumentato la loro simpatia, dando modo allo spettatore di scegliere ciascuno il suo preferito.

Come recita la bella canzone Creep, che Rocket ascolta all’inizio del film “But I’m a creep, I’m a weirdo, What the hell am I doin’ here? I don’t belong here”. Pensiero che in tante situazioni sarà passato nella mente di molti. Ma ogni tanto si può ugualmente raggiungere il cielo.

Scheda Tecnica

Regia: James Gunn

Cast: Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, Bradley Cooper, Vin Diesel, Chukwudi Iwuji, Will Poulter, Elizabeth Debiki, Sylvester Stallone

Distribuzione: Walt Disney Studios/ Marvel Studios

Genere: avventura, azione, commedia, fantascienza

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.