Una figlia – Recensione

Una figlia racconta una tragedia famigliare, un caso di cronaca nera, il fallimento di un padre, il castigo di una figlia.

Quanto è disposto a tollerare, sopportare, subire un padre dalla propria unica figlia, per amore di quella figlia?

Pietro è un agente immobiliare con una buona posizione, con una situazione economica confortevole. Pietro è vedovo, ha una figlia adolescente, Sofia, che dopo la morte della mamma si è ancor più legata a lui.

Sofia guarda di malocchio Chiara, la nuova compagna di Pietro, che nonostante cerchi di essere sempre gentile e disponibile, si trova costretta a subire le intemperanze della ragazzina. Pietro minimizza, è l’età, è la situazione, ne parleremo insieme.

E invece prima di poterne veramente parlare, Sofia compie un gesto estremo e irrimediabile. Viene arrestata, è colpevole, finisce nel Sistema, che per i minori (almeno a vedere il film) funziona bene, a parte qualche inevitabile durezza iniziale.

Stefano Accorsi Ginevra Francesconi

Pietro procura un’avvocatessa, amica di famiglia, ma rifiuta di rivedere la figlia, che precipita nella disperazione. L’uomo è sconvolto, passa da incredulità a orrore, da disperazione a rabbia. I mesi passano, le cose prendono ancora un’altra direzione.

Ma un fatto nuovo sopraggiunge a rimescolare le carte e avviare i personaggi verso strade diverse. Di ogni fatto, reale o inventato, di cui veniamo a conoscenza, ci sono dettagli che ci colpiscono diversamente, a seconda del nostro sesso, del carattere, dell’età, delle esperienze vissute.

Personalmente avremmo intitolato il film Un padre, perché il personaggio principale ci è sembrato lui, lui quello più massacrato, più colpevolizzato, più punito. Quali sono state le sue colpe? Non aver ben capito, aver sottovalutato.

 Ginevra Francesconi Michela Ceson

Come il padre della serie tv Adolescence, su Netflix, di cui tutti parlano e che tutti paragoneranno a questo film, anche se si tratta di due situazioni del tutto differenti. Pietro si pone banalmente come tutti gli adulti di buona volontà rispetto agli adolescenti di oggi, oggi particolarmente protetti e rispettati e quasi temuti e quindi lasciati liberi di dire e fare le cose peggiori senza un fermo intervento.

Si fa una sfuriata, si accusa, si sbatte una porta, si esce e si lascia il genitore a macerarsi, a ripromettersi di chiarire in seguito, di rimediare il giorno dopo. Quindi chi ha le maggiori colpe, l’adolescente senza filtri, cui nessuno insegna ad averli?

O il genitore che non riesce a comunicare, a imporre un momento di reciproca riflessione? Resta che talvolta la cronaca ci porta a conoscenza di fatti come questo e là si scatenano i social isterici, ci sguazzano le tv a colpi di tuttologi di varia estrazione.

Stefano Accorsi Ginevra Francesconi Michela Ceson

Dirige Ivano De Matteo, nei suoi film sempre rivolto alle dinamiche famigliari, che qui trae spunto dal libro Qualunque cosa accada di Ciro Noja. Sobria e partecipata la prestazione degli attori, il padre è Stefano Accorsi, la ragazza è Ginevra Francesconi. Michela Cescon interpreta l’avvocatessa e Chiara è affidata a Thony.

Il fatto che un film faccia riflettere è sempre da salutare positivamente e pur con un accumulo progressivo di nuovi eventi quasi eccessivo, che sfiora il melodramma, Una figlia si rivela un prodotto interessante, come del resto lo era stato il film precedente di De Matteo, Mia.

Restiamo dubbiosi sul supporto psicologico che Sofia riceve in carcere (anzi in Comunità, che è dove l’avvocatessa riesce a farla trasferire, giusto o meno che sia), che ci sembra replicare il comportamento tenuto dagli adulti nei suoi confronti anche fuori dal carcere, prima che tutto succedesse. Si vede proprio che mettere uno davanti alle proprie responsabilità non usa più.

Scheda tecnica:

Regia: Ivano De Matteo

Cast: Stefano Accorsi, Ginevra Francesconi, Thony, Michela Cescon

Distribuzione: 01 Distribution

Genere: drammatico

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.