Un film Minecraft è la deludente trasposizione cinematografica del noto videogame, che riesce a sprecare la vitalità di Jack Black e Jason Momoa.
Non si cava sangue da una rapa. Non si può fare un buon film se non c’è una buona storia. Quante volte lo abbiamo detto. Dai videogiochi sono stati ricavati tantissimi film e serie tv, e talvolta la storia originale era talmente ben strutturata che gli sceneggiatori non hanno dovuto impegnarsi troppo. Ma non tutti hanno a disposizione un The Last of Us, tanto per citare il più recente ed eclatante caso.
Siamo qui per parlare di Minecraft, il film tratto dal gioco svedese di Markus Persson (2011), la cui trasposizione cinematografica è rimbalzata per anni fra vari sceneggiatori e registi, grazie anche alla scarsa collaborazione dell’autore.
Ma Warner, forse pensando di replicare successi come Super Mario Bros o The Lego Movie ha insistito. Con quale risultato? Fin da bambino Steve (Jack Black) è stato un outcast, con una sua bizzarra passione per le miniere. Quando ormai adulto decide di accogliere questa sua propensione, inizia il viaggio in un mondo assurdo cui accede attraverso un portale.
Che si apre combinando due cubi magici e lo proietta nell’Overworld, un buffo universo dove tutto è cubettoso e che si può modellare a proprio piacimento. Ma da quel mondo si rischia di passare facilmente nel Nether, postaccio infernale su cui domina la vendicativa strega Malgosha, capo di un esercito di sanguinari maiali, che lo imprigiona.

Due simpatici “panzoni” a confronto.
Intanto sulla Terra incontriamo il “Great Lebowski” Garrett “Garbage Man” (Jason Momoa), un fallitone sovrappeso che è stato un campione di videogame nel 1989, che per campare ha un negozio di aggeggi vintage sul punto di essere chiuso.
Incontra Henry, un ragazzino geniale, appena trasferito lì con la sorella (Emma Myers) in cerca di second chance, soli dopo la morte della mamma, e la multitasking Dawn (Danielle Brooks), una bizzarra agente immobiliare con uno zoo ambulante.
Inutile dire che il ritrovamento dei cubi fa accedere ai mondi fantastici anche i nuovi personaggi, che si alleano con Steve, in stile Jumanji. Dopo fughe, inseguimenti, combattimenti e mazzate varie, mai veramente cruente, amicizia, coraggio e incoscienza, trionferanno.

Tondi o cubettosi, i maiali è meglio non farli arrabbiare.
Capiremo che tutti i personaggi erano in crisi esistenziale e ritrovarsi insieme permetterà a tutti di trovare la soluzione ai propri problemi. Perché l’unione fa la forza. Il mondo di Minecraft è coloratissimo, tutto sembra rigido e squadrato (anche le api) ma lì la propria ricchezza interiore, la fantasia, il coraggio, la creatività, saranno vincenti.
Va però spiegato ai più piccini, altrimenti si limiteranno a ridere per le gag stile slapstick che infarciscono l’elementare narrazione. Dirige Jared Hess, già autore di Napoleon Dynamite e Nacho Libre, amico di Jack Black, che pone tutta la sua esplosiva vitalità al servizio di una storia carente. Nella versione in italiano viene pure doppiato in un paio di sue canzoncine demenziali.
Non mancano ovviamente i riferimenti al videogame, che però saranno colti da un adulto annoiato e non dal suo eventuale figlioletto, per ovvi motivi d’età. Se adolescenti contemporanei, appassionati del gioco, decidessero si recarsi al cinema, coglierebbero magari le citazioni ma pensiamo si annoierebbero anche loro, nonostante l’azione sempre a manetta.

Oopsss, wow, gulp, argh, sbam!
Del resto era difficile riempire eventuali spazi con sviluppi narrativi interessanti, ma sui dialoghi e battute si doveva lavorare di più. Qui si spreca Jack Black, si spaventano i fan di Jason Momoa panzone e con frangetta, il resto del cast è spento e mal impiegato, compresa la gloriosa Jennifer Coolidge, protagonista di una specie di spin off interno, che lascia il tempo che trova.
E quanti saranno i fan cinematografici di Mara Maionchi che doppia la strega cattiva? Se la produzione avesse deciso per una sceneggiatura diversa, pur restando nell’ambito della leggerezza più disimpegnata, si sarebbe potuto realizzare un film meno deludente e alla fine, noioso.
A patto di non avere 6/7 anni di età, che allora ogni tanto una risata te la fai. Considerando che il target del gioco era già molto basso, una prima adolescenza, forse si contava sull’effetto nostalgia di quei ragazzi ora cresciuti, che potrebbero portare al cinema gli eventuali pargoli nel frattempo prodotti.

Resta che certi “film” andrebbero giudicati a parte, perché sono oggetti (giocattoli) di tipo diverso. Minecraft è uno di questi. Perfino a partire da uno “smile” si era fatto di meglio.
Scheda tecnica:
Regia: Jared Hess
Cast: Jason Momoa, Emma Myers, Jack Black, Danielle Brooks, Sebastian Eugene Hansen, Jennifer Coolidge
Distribuzione: Warner Bros
Genere: azione, avventura, fantasy