Con Un anno difficile la coppia di autori francesi Toledano e Nakache ci racconta una nuova commedia della vita.
Un anno difficile è l’ultimo film scritto e diretto da Eric Toledano e Olivier Nakache, coppia di autori francesi arrivati al successo con Quasi amici, campione d’incassi nel 2011 con un esplosivo Omar Sy, poi rivisto in Samba (che trattava con toni da commedia realista il tema dell’immigrazione clandestina), il delizioso C’est la vie con Jean-Pierre Bacri, e Il più impegnato The Specials con Vincent Cassel.
Tutte commedie che hanno messo in scena gente normale, anche se sopra le righe, che lotta contro un destino beffardo, senza perdere l’umanità.
Questa loro nuova commedia si apre su un’esilarante carrellata di Presidenti francesi, che a ritroso risale fino a Pompidou, intenti ad avvertire, ammonire, con pensosa, paterna serietà, che l’anno precedente o quello che sta passando o che verrà (sempre insomma) era stato, è o sarà irto di difficoltà.
In tutte queste difficoltà le masse cercano di sfangarsela in base al proprio livello esistenziale e anche culturale, ma un’occasione universale per accedere ai beni del consumismo resta pur sempre il Black Friday, per tutti.
L’inizio di una bizzarra amicizia.
É proprio durante uno di questi arrembaggi selvaggi (con un assalto della folla che, pur meno cruento, ricorda l’inizio del film Thanksgiving, di tutt’altro genere) che si incrociano per la prima volta i destini di Albert (Pio Marmaï), lavoratore all’aeroporto con smanie di vita che superano i suoi 1600 euro di stipendio, e Valentine (Noémie Merlant), attivista climatica, borghese pentita del suo benessere.
Anche Bruno (Jonathan Cohen) è un altro in bancarotta per aver voluto vivere al di sopra dei propri mezzi, cui Albert pensava di rifilare uno schermo da 50 pollici comprato con lo sconto. Ma si troverà invece a doverlo salvare da un malaccorto tentativo di suicidio.
Entrambi sono rovinati finanziariamente perché si sa che ottenere prestiti non è difficile, tanto se le cose vanno poi male, banche o finanziarie si riprendono tutto e con gli interessi.
Un altro rapporto iniziato non proprio benissimo.
I due legano e, diventati “quasi amici”, invano si affidano alle cure di un’associazione sul genere alcolisti anonimi, guidata da Henry (Mathieu Amalric, in un piccolo ruolo divertente, come nell’ultimo film di Moretti, Il sol dell’avvenire), personaggio che non sembra certo capace di curare nessuno, se stesso per primo.
Albert si innamora di Valentine, Bruno trova in lui un amico, entrambi aderiscono al gruppo di attivisti, cercando di trarne il maggiore profitto personale possibile, ben lontani dall’averne sposato la causa. Eppure un po’ per volta, un piccolo miracolo succederà.
Con Un anno difficile, questo il titolo del film distribuito da I Wonder (che ci ha dato soddisfazione di recente con due film come Il libro delle soluzioni e Dream Scenario), Nakache e Toledano ci raccontano un’altra delle loro storie di personaggi che si arrabattano per cavarsela, che lottano per conseguire il loro scopo anche in modo poco corretto, in bilico rischioso fra la commedia sentimentale, la vera denuncia sociale e la farsa (e con un uso non banale delle canzoni aggiunte).
Per amore, per amicizia, si può lottare per un ideale cui non si crede.
I protagonisti di questo film, sia i due personaggi principali, sia quelli del gruppo di attivisti, perseguono due obiettivi opposti, i primi quello strettamente personale, i secondi lottano per un presunto bene universale.
Tutti sono impacchettati in un velo di ipocrisia, Albert e Bruno perché non ammettono di essere due imbroglioni che non hanno combinato niente nella vita e accusano il Sistema; gli ecologisti sono molto più benestanti di loro e le rinunce cui si sono sottoposti in nome del loro ideale sono state volontarie.
Un conto è abbandonare volontariamente i beni non essenziali, un conto è quando te li portano via gli ufficiali giudiziari. Tutti però sono tesi a soddisfare le proprie esigenze, che possono essere il più devastante consumismo o il suo paradossale rifiuto.
Ma il finale, poeticamente surreale, sembrerebbe essere consolatorio, anche se velato di amarezza. Perché il fine di tutto, onesti e disonesti, è ugualmente irraggiungibile e comunque, inesorabile come la lama di una ghigliottina, arriverà l’ennesimo Presidente, quello attuale, ad annunciare che sono in arrivo tempi difficili, molto difficili.
Scheda tecnica:
Regia: Olivier Nakache, Eric Toledano
Cast: Pio Marmaï, Jonathan Cohen, Mathieu Amalric, Noémie Merlant
Distribuzione: I Wonder Pictures, Unipol Biografilm Collection
Genere: commedia