Thunderbolts* – Recensione

Thunderbolts ci porta felicemente fuori dalla mediocre Fase 5 dell’MCU, un film finalmente al livello della saga originale degli Avengers.

La serie B non è la stessa cosa che la serie A. E se si dice B Movie, perché allora non parlare di B – Vengers? Battuta che non ci siamo inventati noi ma arriva dal film Thunderbolts*, per nostra (e di tutti gli appassionati) fortuna, finalmente un capitolo riuscito.

Trentaseiesimo film del Marvel Cinematic Universe, arriva a chiudere in gloria la (per noi) mediocre fase 5 (pensiamo con sconforto all’ultimo film, Captain America: Brave New World), quella che ha fatto disamorare tanti spettatori, grandi e piccini, irrimediabilmente orfani del cast originale, delle prime avventure.

Qui l’improbabile Bunch of Friends che si forma è composto da gente di secondo livello (si fa per dire). L’elenco, ben noto a chi avesse anche solo guardato i trailer, è composto da nomi comparsi in altri film e nella serie tv. Cominciamo con Yelena, la tormentata sorella di Natasha Romanoff e il suo paterno “mentore”, l’entusiasta Red Guardian.

Poi troviamo l’uomo che voleva farsi Captain America, il disturbato US Agent John Walker (dalla serie tv The Falcon and the Winter Soldier); il “Winter Soldier” Bucky, migliore amico di Steve Rogers, che si è dato alla carriera politica; Ava Starr – Ghost (Ant-Man and the Wasp) e la new entry Bob, semplicemente, un umano dotato di poteri speciali.

Florence Pugh

Florence Pugh, un’ottima scelta per la tormentata Yelena.

E per finire, la Contessa Valentina Alegra de Fontaine (comparsa nella serie tv The Falcon e nei cameo sui titoli di coda di Black Widow e Wakanda Forever). Definiti “una tragedia sociale con sembianze umane”, alcuni dei Nostri sono stati usati dalla disinvolta Contessa, per fare “le pulizie”.

Valentina, a capo della Cia, si è rivelata donna capace di rivoltare qualunque frittata pur di restare a galla nel fiume dei Potere più assoluto, sfruttando cinicamente i nostri “eroi” come risolutori a pagamento di qualunque problema potesse contrastare la sua smisurata ambizione.

Nessuno dei sopravvissuti allo scioglimento del glorioso nucleo originale ha intrapreso un’esistenza soddisfacente. Yelena è stanca di ammazzare senza scopo e anela inconsciamente a “fare del bene”; Bucky si è reso che sepolti sotto le carte della burocrazia non si arriva a fermare i cattivi.

Sebastian Stan

Può un ex Avenger fare carriera politica?

Walker ha continuato a fare finta di essere un vincente, mentre in cuor suo sa bene di aver fallito su tutta la linea; Red Guardian non è proprio fatto per una sobria vita civile; Ava è sempre stata sola, con la vita resa impossibile dalla sua particolarità. E Bob, la new entry, il tenero, vulnerato Bob, cosa nasconderà, nelle stanze più nascoste della sua mente?

Messi inizialmente uno contro l’altro, capiranno che solo uniti si può vincere e che essere amati è meglio che essere temuti. Consci dei rispettivi limiti, ne faranno il loro punto di forza nella lotta, assai metaforica, contro “le ombre” che inghiottono New York. Peccato che prima che se ne rendano ben contro, saranno dati in pasto all’opinione pubblica come i “nuovi” Avengers (da qui l’asterisco del titolo).

Incarico schiacciante, anche nella realtà per gli attori, come spiritosamente si fa dire a un paio dei personaggi in una delle due scene post-credits. Ma “la Giustizia senza potere è solo un’opinione” e il Potere logora anche chi non ce l’ha, meglio quindi agire, no matter what.

Florence Pugh Sebastian Stan David Harbour Wyatt Russell Hannah John-Kamen

A New York il pericolo arriva sempre dall’alto dei cieli.

È indubbio che dopo una serie di film spenti, che sprecavano il prezioso immaginario edificato con i successi precedenti, finalmente qualcuno ha fatto i compiti, qualcuno che si è forse guardato bene tutte le stagioni di The Boys e qualche film di altro genere (quel “nulla che avanza” a inghiottire non solo chi ne è permeato ma tutti coloro che ne entrano in contatto, metafora efficace della resa di fronte ai propri traumi, alla depressione, a The Void, La metà oscura, The Dark Passenger).

Qui a scrivere  storia e sceneggiatura (con Joanna Calo) è Eric Pearson, già autore di Black Widow, Godzilla vs Kong, Ragnarok, Agent Carter. A dirigere con padronanza troviamo Jake Schreier, regista della notissima serie tv Lo scontro (Netflix), di Loggia 49 (in cui già recitava Wyatt Russell) e Skeleton Crew e dell’originale film Robot & Frank.

La colonna sonora dei Son Lux, i tre musicisti già autori di Everything Everywhere All at Once, Looper e di La scomparsa di Eleanor Rigby – Her (splendida), cita rielaborandoli alcuni temi dei film passati. Ma la maggior parte del successo dell’operazione va al cast, per il quale si conferma la validità delle scelte di un gruppo di attori mai stati protagonisti in precedenza dei film della saga.

Florence Pugh Sebastian Stan David Harbour Wyatt Russell Hannah John-Kamen

Il nuovo gruppo di Eroi per caso, più uno fuori quadro.

Florence Pugh riesce a essere sempre credibile, pur nell’alternanza fra film muscolari come questo e commedie romantiche e tristi come We Live in Time. Di Sebastian Stan abbiamo parlato di recente per A Different Man e The Apprentice, attore che sta ben differenziando la sua carriera.

Per David Harbour ringrazieremo per sempre gli addetti al casting di Stranger Things che lo hanno sottratto alla sua fino allora anonima carriera (ricordiamo alcuni suoi film recenti, Una notte violenta e silenziosa, A Working Man). Wyatt Russell sta dimostrando di essere ben altro che un “figlio d’arte di mamma e papà”, esattamente come Lewis Pullman, ben scelto per il nuovo personaggio di Sentry.

Thunderbolts* dura 126 minuti che scorrono veloci, fra molta azione/distruzione all’altezza della circostanza, una buona costruzione dei vari personaggi, qualche battuta sempre azzeccata e una promessa (seconda scena sui titoli di coda) verso un altro capitolo della saga che è in arrivo.

Abbiamo quasi tirato un respiro di sollievo, dopo l’irritata rassegnazione provocata dai film precedenti. Forse un alito di questi sospiri è arrivato in California, speriamo se ne prenda atto nel proseguimento della nuova Fase.

Scheda tecnica:

Regia: Jake Schreier

Cast: Florence Pugh, Sebastian Stan, David Harbour, Wyatt Russell, Julia Louis-Dreyfus, Lewis Pullman, Hannah John-Kamen , Geraldine Viswanathan

Distribuzione: The Walt Disney Company Italia

Genere: azione, avventura, supereroi

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.