Con l’horror The Watchers debutta alla regia su grande schermo Ishana Night Shyamalan, figlia di cotanto padre.
Il frutto non cade lontano dalla pianta. Quindi Ishana Night Shyamalan non solo come figlia di suo padre Manoj è diventata regista, ma ha ereditato la passione per le storie dalle atmosfere misteriose e inquietanti, in cui un gruppo di umani si trova a interagire con minacciose presenze dall’oscura natura.
Mina (Dakota Fanning) è una giovane donna, gravata da un intollerabile senso di colpa che risale alla sua infanzia, lavora in un negozietto di animali, di sera ogni tanto si mette una parrucca e va a cercare compagnia in qualche pub.
Un giorno il suo capo le consegna un giallo pappagallino da portare in uno zoo lontano, perso nelle verdi lande dell’Irlanda occidentale. Mina parte ma Google ha un malfunzionamento e lei perde l’orientamento all’interno di una lussureggiante foresta proprio mentre calano le ombre della sera.
E dal prologo lo spettatore sa che allo sparire della luce, nel bosco succedono cose orribili. Viene fortunosamente accolta in un edificio, una specie di bunker, dove sono rinchiuse altre tre persone, un ragazzo, una giovane donna, una più anziana (Madeline), che conosce le “regole” per sopravvivere.
Non andare nel bosco di sera…
La casa si riduce a una grande stanza con un’intera parete di vetro, che di giorno è normalmente trasparente, di notte invece all’interno riflette le immagini ma concede la vista dall’esterno (come nelle stanze degli interrogatori della Polizia).
E fuori nella notte si affollano misteriosi mostri a guardare ruggendo e ululando gli abitanti, che devono esporsi ai loro sguardi. Mentre stanno in fila a farsi guardare, gli sventurati guardano se stessi nell’enorme specchio.
Mina per un po’ si adegua ai comandamenti della Donna, ma sarà proprio il suo carattere polemico e ribelle, che le ha nuociuto nel passato, a fare la differenza in questa occasione.
Gruppo di personaggi in un interno, perplesso.
The Watchers è uno di quei film che procedono per accumulo di stranezze, seminano interrogativi, alludono, suggeriscono, rimandano. Come in tanti film del padre, compreso l’ultimo Bussano alla porta.
Se il tema del nostro attuale voyerismo, citato nei vecchi filmati di un reality di coppia che viene trasmesso da un obsoleto televisore, sembra il più banale, nel film ci sono echi di The Village, e poi tutto quello che uno spettatore che avesse voglia di leggerci (viene in mente Lost? Appunto, ma anche qualcosa di Wayward Pines e From).
Intanto oltre che un horror, il film si rivela anche un thriller psicologico, perché poco alla volta sarà svelato il mistero legato al passato della protagonista. Che trova pane per i suoi denti in Madeline, compendio della figura da anziano paterno/materno che con le sue regole dovrebbe mettere al riparo da errori e dolori, che non andrebbe contestato, cui non si deve disubbidire, pena catastrofiche conseguenze.
Niente è peggio che ignorare la natura della minaccia che incombe.
Senza essere un film capace di rivoluzionare un genere, The Watchers, distribuito da Warner, si risolve in un onesto horror, dalla deludente conclusione, troppo semplicistica alla fine. Il film però si lascia guadare mentre affastella misteri misteriosi e mette in scena alcune creature dall’inquietante morfologia (scarsa però la CG del sottofinale).
Dopo una prima parte, in cui accumula elementi bizzarri e inquietanti per aumentare la suspense, condotta professionalmente ma senza guizzi stilistici particolari, il film si snoda in una direzione che concede alla protagonista di risolvere l’enigma legato agli inquietanti Watchers, in cui risulta coinvolto un misterioso Professore (comparsata del veterano John Lynch).
Precipita però in un finale francamente insensato, di cui però sarebbe ingiusto accusare la regista, che ha messo in scena il romanzo di A. M. Shine, giovane scrittore irlandese, amante delle atmosfere gotiche e dark del locale folklore, che si dichiara ammiratore di Edgar Allan Poe.
Eppure qualcosa per migliorare lo sbrigativo colpo di scena e soprattutto l’ultimo, banale, fotogramma, si poteva fare. Non colpevolizziamo comunque troppo la messa in scena di una giovane regista promettente di un testo non suo. Spostarsi dall’ingombrante ombra paterna non potrà però che giovare.
Scheda tecnica:
Regia: Ishana Night Shyamalan
Cast: Dakota Fanning, Georgina Campbell, Oliver Finnegan, Olwen Fouéré, Siobhán Hewlett, John Lynch
Distribuzione: Warner Bros.
Genere: horror, thriller