The Warrior: The Iron Claw – Recensione

The Warrior racconta la storia della Famiglia Von Erich, dove un padre-padrone aveva deciso che il destino per tutti i figli era il wrestling.

L’Iron Claw del titolo originale del film, era una mossa decisiva che si era inventato Fritz, patriarca della Famiglia Von Erich, storica dinastia del Wrestling.

Campione per necessità, perché combattere era l’unico modo per sfuggire alla miseria del dopoguerra, padre di cinque maschi (in realtà sono stati sei) da tirare su senza che patissero come lui.

Il primo muore da piccino, gli altri quattro vengono allevati per diventare campioni, per vincere tutto quello che il padre non era stato capace di vincere, pure un’Olimpiade, magari.

I figli sono Kevin (Zac Efron), lo stoico figlio maggiore, ma non il prediletto; Kerry (Jeremy Allen White), con ambizioni in altri ambiti sportivi; David (Harris Dickinson), che non ha mai pensato di fare altro se non emulare Kevin; Mike (Stanley Simons) il più piccolo, che ama la musica, suona diversi strumenti e sul ring proprio non vorrebbe finirci.

Zac Efron, Jeremy Allen White, Harris Dickinson, Stanley Simons

Quattro figli tutti destinati a carne da ring.

Ma Fritz è un vero padre-padrone, alla cui volontà è impossibile sottrarsi. La Famiglia però sembra gravata da una maledizione, che colpirà uno alla volta i fratelli, sotto lo sguardo sgomento di Kevin che non riuscirà mai a brillare agli occhi di un padre insensibile a tutto, se non alla sua idea di gloria, di fama.

La storia è vera e infatti il film si chiude sulle foto dei reali protagonisti. Scrive e dirige Sean Durkin, di cui ricordiamo due thriller, La fuga di Marta e il meno riuscito The Nest, con Jude Law.

Quanto al cast, impressiona la modificazione cui Zac Efron, da sempre in cerca di legittimazione artistica, ha sottoposto il suo corpo (anche la faccia porta i segni di qualche ritocco).

zac efron

Zac Efron impegnato in una mossa di wrestling.

Anche nel film Gold, di cui parlavamo in questo articolo, aveva stravolto il suo fisico per rendere più credibile il personaggio che interpretava. L’attore fa della sua fissità poco espressiva la chiave per rendere i rovelli del suo personaggio. Che per tutta la sua angosciante vita ha condotto il suo corpo lungo un calvario muscolare, soffrendo nel fisico quanto intanto soffriva nell’anima.

David è Harris Dickinson, attore in ascesa, visto in Triangle of Sadness, La ragazza della palude, la serie A Murder at the End of the World. Mike è interpretato dal meno noto Stanley Simons, mentre il “veterano” Holt McCallany è l’intransigente padre.

Kerry è affidato a Jeremy Allen White, portato a una notorietà di nicchia dalla splendida serie tv Shameless e dopo una lunga gavetta vincitore di Golden Globe con The Bear. Qui per apparire su grande schermo, ha accettato un personaggio scritto in modo piuttosto sommario, così come abbastanza schematici sono gli altri due fratelli minori.

Harris Dickinson

Anche Harris Dickinson per questo film si è fatto il fisico.

Le donne del gruppo, la moglie di Fritz e quella di Kevin, sono rispettivamente Maura Tierney e Lily James. Mentre la prima subirà passivamente il suo destino, gravata da troppi lutti, senza mai colpevolizzare il marito, la seconda avrà un ruolo decisivo nella salvezza del suo.

Il film, ambientato fra la fine degli anni 70 e gli ’80, racconta queste vite durissime, l’ambiente per noi quasi demenziale del wrestling, “spettacolo sportivo”, che sembra sempre una gran baracconata, accuratamente sceneggiata però, senza che questo risparmi duri allenamenti, scontri violenti, gravi traumi a chi lo pratica.

Sull’ambiente, oltre al fondamentale, tragico The Wrestler con Mickey Rourke, ricordiamo la serie tv Heels con Stephen Amell, forse quella che più ricorda l’ambiente del film (che è stato riletto anche al femminile nella riuscita serie Glow).

zac efron lily james

Il matrimonio come ancora di salvezza.

Poi la più leggera commedia Una famiglia al tappeto, storia vera della Famiglia Paige con Florence Pugh. Il wrestling era un veicolo di emancipazione da una vita amarissima anche nel bel film In viaggio per un sogno – The Peanut Butter Falcon. E si può nominare anche il toccante Cassadro, con Gael García, sul primo wrestler messicano, il luchador Saul Armendariz, dichiaratamente omosessuale.

La fotografia di Matyas Erdély rifà la grana di quegli anni, mentre la colonna sonora di Richard Perry degli Arcade Fire si mescola a molti successi d’epoca. Durkin mantiene un tono sobrio, anche troppo, mentre racconta quella che dovrebbe essere (in effetti è) una delle tante dolorose storie di “lacrime, sudore e sangue”.

Che però scorre senza picchi emotivi anche quando sarebbe necessario, pochissime le “scene – madri”, i drammi dei personaggi faticano a passare da schermo a spettatore, anche se palesemente devastanti.

famiglia von erich Zac Efron, Jeremy Allen White, Harris Dickinson, Holt McCallany

In un fotomontaggio, le due Famiglie a confronto.

The Warrior, titolo italiano in aggiunta all’originale The Iron Claw, distribuito da Eagle Pictures, è un prodotto medio, che racconta senza riuscire veramente a coinvolgere, la saga di una famiglia così drammatica che sembra uscita da una fiction.

Invece è vera e da questo trae il suo valore, anche se non si augurerebbe a nessuno (da considerare che la reale storia della famiglia, che comprendeva anche un altro figlio, è stata anche più tragica, incredibile ma vero).

Risalta però il ricattatorio senso di solidarietà fra i membri della Famiglia, unico baluardo per fare barriera, tutti uniti contro le avversità che inesorabilmente la vita butterà addosso.

Succederà, che non dipenda da te o che te la sia andata a cercare, magari però non sempre per colpa tua, ma perché mirato fin da piccolo dal tuo genitore in una direzione che non ti apparteneva. Questo succede in tanti campi, non solo nel wrestling.

Qui tutti gli sventurati figli sono stati costretti, anche loro malgrado, a impegnarsi in uno sport duro, ansiosi di risplendere sul ring per soddisfare le aspettative del padre, che non pago, fomentava pure alcune inevitabili rivalità fra loro. Solo chi viene abbattuto può rialzarsi, ma non sempre, non tutti. Altro che “quello che conta è partecipare”, in queste narrazioni è solo il winner che takes it all.

Scheda tecnica:

Regia: Sean Durkin

Cast: Zac Efron, Jeremy Allen White, Harris Dickinson, Holt McCallany, Maura Tierney, Lily James, Stanley Simons

Distribuzione: Eagle Pictures

Genere: drammatico, biografico

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.