The Strangers Capitolo 1 – Recensione

L’horror The Strangers Capitolo 1 è il primo di tre film, diretti da Renny Harlin, che rilanciano il soggetto originale del 2008.

Già dagli anni ’70, dopo aver visto film come Quel tranquillo weekend di paura e Non aprite quella porta, avevamo capito che era stato un errore far sapere al contadino quanto era buono il cittadino con le pere. Ma anche senza, perché si tratta di una preda comoda, facile da catturare, ottima da spalmare dove si vuole.

Così negli anni abbiamo dovuto assistere a innumerevoli variazioni sul tema che, una volta bruciata l’idea originale, per distinguersi hanno dovuto alzare l’asticella, più sadismo, più efferatezza, più crudeltà gratuita. E’ questo l’horror? abbiamo cominciato a chiederci anni fa, durante una sequela di film che a stento facevano sobbalzare nonostante i ricercati jumpscare e mettevano a disagio per la gratuità delle sevizie messe in scena.

Gravato da aspettative prossime allo zero, arriva sugli schermi il film The StrangersCapitolo 1, definito “sequel standalone” del film originale del 2008, che era scritto e diretto da Bryan Bertino, così come il (pessimo) sequel The Strangers: Prey at Night nel 2018.

Una coppietta di giovani cittadini, teneramente innamorati, sta facendo il suo romantico road trip e approda in una località sperduta dell’Oregon. Nonostante evidenti segnali inquietanti, si fanno subito incastrare e finiscono a dover soggiornare in una villetta isolata fra i boschi.

Madelaine Petsch Froy Gutierrez

La tenera coppietta nella baita isolata, cosa mai potrà andare storto?

Subiranno un lento, sadico assedio da parte di un terzetto di sconosciuti, che li braccheranno con sicura lentezza, certi dell’inefficacia delle loro reazioni scomposte, della illogicità dei loro comportamenti.

Tutto accade misteriosamente, perché non sembra esserci un movente preciso, se non la casualità di essersi trovati nel posto e nel momento sbagliato. Sembra scontato che un innocente debba sempre soccombere nei confronti della vera malvagità ben organizzata (come in Funny Games e nell’originale Speak No Evil).

Già nel 2008 la storia non era molto originale, ma poteva funzionare per la semplicità della trama, la suspense elementare, un’efferatezza basica degli eventi. Ma siamo nell’anno 2024, possiamo ancora tollerare che i protagonisti dei film horror siano i più babbioni del reame?

Dollface Scarecrow Pin-up Dollface

Dollface, Scarecrow, Pin-up Dollface.

No, non possiamo. Perché troppa acqua è passata sotto i ponti e per inorridire, per spaventarsi, per palpitare e soffrire per le sorti di un personaggio, si richiede una scrittura più raffinata.

Ora sappiamo bene, lo abbiamo scritto tante volte, che se tutti i protagonisti si attenessero a comportamenti logici, non corressero sempre dalla parte sbagliata, sparassero subito quando possono, si accertassero che il cattivo, fortunosamente abbattuto, sia morto per davvero e via elencando, il genere horror non esiterebbe più.

Ma da questo a dover accettare le assurdità contenute in The Strangers, il passo non è breve. Piacerebbe avere almeno qualche personaggio che sì soccombesse, per suscitare nello spettatore disagio ed empatia, ma dopo aver almeno adeguatamente fronteggiato l’avversario.

Madelaine Petsch

La youtuber Madelaine Petsch, protagonista di questo remake, dalle turgide labbra.

Altrimenti si assiste con fastidio, o si sogghigna sconfortati, arrivando ad augurare di finire malissimo ai personaggi che si comportano così stupidamente. La selezione di canzoni rimanda ad anni ancora più lontani (nostalgia dei killer vecchio stile, del regista per la sua giovinezza, allusione agli anni felici di cui sopra? Chissà).

Ha senso quindi fare un pedissequo remake e pure a breve distanza di tempo di un film che già era citazionista, non è che tutto risulta semplicemente vecchio e scontato? I due giovani protagonisti non riescono a far davvero palpitare per la loro sorte (lei ex youtuber dal rossetto mai sbavato, lui ex modello con una sola espressione, visti finora solo in un paio di serie tv), i tre assassini sono mascherati, i villici sono scostanti qb (fra loro si riconosce la faccia da “villain” di Richard Brake).

Dirige Renny Harlin, un po’ di fama negli anni ’90, poi in discesa, chissà se questa trilogia gli porterà fortuna. Pur ben congegnato nell’escalation degli eventi, anche questo The Strangers del 2024, distribuito da Vertice 360, non può brillare per nessun motivo, seguendo canoni abusati, mentre ricorda inesorabilmente anche altri film simili (e migliori), come Them (un piccolo gioiellino da riscoprire, di cui The Strangers sembra un remake) e il misconosciuto Vacancy (2002).

Quanto alla battuta “basica” del film, la risposta all’interrogativo “perché fate tutto questo?”, “perché siete qui” è il nuovo “perché posso”. Proprio nel remake di Speak No Evil, alla domanda della vittima, “ perché ci avete fatto questo?”, il malvagio rispondeva “perché ce lo avete permesso”. Quindi a ragione l’americana NRA, non resta che girare armati, almeno potrebbero opporre una ragionevole resistenza. Anche se, visto come sono i protagonisti di queste storie, finirebbero a spararsi sui piedi.

Scheda tecnica:

Regia: Renny Harlin

Cast: Madelaine Petsch, Froy Gutierrez, Richard Brake

Distribuzione: Vertice 360

Genere: horror

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.