The Shrouds è l’ultimo film di David Cronenberg, sempre fedele ai tuoi temi preferiti, amore e morte, carne, sesso e tecnologia.
A chi piace l’idea di morire? E who wants to live forever quando la persona amata muore? Karsh (un fascinoso Vincent Cassel) è un ricco uomo d’affari nel campo della tecnologia, capace di tessere alleanze finanziarie audaci.
Inconsolabile dopo la morte dell’amatissima moglie, inventa un sudario speciale (lo “shroud” del titolo) che con una risoluzione altissima permette di osservare le modificazioni cui va incontro il corpo del defunto (ben diverse da quelle immortalate da Peter Greenway in Lo zoo di venere), sepolto in un sarcofago visibile dall’esterno grazie a un piccolo schermo posto sulla lapide o da remoto grazie a un’app che si chiama GraveTech.
Di tutta questa parte si occupa il fratello Maury, che ha con Karsh un rapporto conflittuale. L’uomo è casto da anni e cerca senza passione e senza convinzione di frequentare ugualmente l’altro sesso. Un giorno però il piccolo cimitero tech viene vandalizzato, chi sarà stato?
Le ipotesi sono molte, ecologisti favorevoli alla cremazione, altri affaristi avversari del suo progetto di espansione in altre Nazioni, qualcuno a lui più vicino che lo sta sabotando per motivi molto più elementari, viscerali. Sembra impossibile accettare che noi esistiamo e poi non esistiamo più, che il nostro corpo svanisca, in cenere o nella putrefazione.

Il protagonista e la sua amata consorte, Vincent Cassel e Diane Kruger.
In The Shrouds sembra predominante il tema dell’elaborazione del lutto, anche perché sappiamo che Cronenberg ha da poco perso l’amata moglie che forse, se è stata particolarmente sfortunata, ha anche subito qualche inutile operazione, qualche mutilazione, come succede alla moglie del protagonista del film.
E ben sappiamo quanto questo tema abbia sempre fatto parte della poetica di questo particolare regista, ossessionato dalle modificazioni della carne, dalle cicatrici, dalle contaminazioni con materie diverse.
Sensazione accentuata anche dalla voluta somiglianza fra il regista e il suo protagonista, un Vincent Cassel con lo stesso taglio di capelli e anche stile di abbigliamento. Ma tutto questo viene innestato con temi diversi, cui non sembrano credere nemmeno gli algidi personaggi, con le loro verbose conversazioni recitate con toni volutamente freddi e privi di partecipazione.

Sandrine Holt, la donna cieca, che vede” in altro modo.
Fra horror, erotismo e thriller, The Shrouds è un film ibrido, in cui ciascuno sceglierà quale aspetto gradire maggiormente (perché gradirli tutti è arduo), perfino un lancio della casa di distribuzione Europictures lo definiva, ingannevolmente, “Spy Story”.
Quindi abbiamo un nuovo tipo di elaborazione del lutto, che passa attraverso la contemplazione del disfacimento delle carni; abbiamo ambigui incubi spiazzanti; chirurghi forse complici di nefandezze; abbiamo tecnologia cinese, hacker russi, affari e finanziamenti internazionali. E complottismi e paranoie.
E due fratelli inseparabili eppure divisi dalle loro mogli, due gemelle, tutti legati da un groviglio di sentimenti, di amori e odi, di vendette e rimpianti. E non manca il solito sesso mortifero di Cronenberg, con le atmosfere di funerea eleganza, i dialoghi rarefatti, e qualche mutilazione crudele.

Algido e affascinante Cassel (visto da poco nel ruolo di Athos in I tre Moschettieri 1 e 2) replica il suo regista dai candidi capelli alle scarpe bianche, la moglie è la bellissima, luminosa Diane Kruger, che si sdoppia nel ruolo della sorella.
Guy Pearce (apprezzato da poco in The Brutalist) è il confuso fratello, Sandrine Holt è la seducente moglie di un possibile finanziatore, anche lei in qualche modo menomata perché cieca, unica capace di far battere di nuovo il cuore d’inverno del protagonista. A spezzare i lunghi silenzi, le artefatte conversazioni, irrompono ogni tanto le musiche del fido Howard Shore, con Cronenberg fin dal 1979.
In tanta raggelata compostezza, che nasconde passioni, rancori, intrighi internazionali, poco passa allo spettatore, che non capisce bene dove la storia lo stia portando e comunque non se ne appassiona, ben diversamente rispetto ad alcune delle opere passate del grande regista.
Scheda tecnica:
Regia: David Cronenberg
Cast: Vincent Cassel, Diane Kruger, Guy Pearce, Sandrine Holt,
Distribuzione: Europictures, Adler Entertainment
Genere: thriller, drammatico