Thanksgiving – Recensione

Con Thanksgiving Eli Roth torna al suo genere preferito, l’horror più sadico e splatter, e prova a lanciare un altro killer mascherato.

Siamo a Plymouth, Massachusetts, piacevole località nota per essere stata il primo porto di attracco nel Nuovo Mondo per i Padri Pellegrini, i puritani fondatori delle colonie americane. Proprio da loro ha origine il Giorno del Ringraziamento, il Thanksgiving, per ricordare una grande festa organizzata con delle tribù indiane, che inizialmente avevano aiutato gli europei.

Oggi la festa è diventata una vera e propria orgia gastronomica, motivo spesso di frizioni famigliari, per l’obbligata frequentazione fra soggetti che altrimenti si eviterebbero volentieri (infinita la lista di film sull’argomento). Ma qui il discorso è diverso.

Nella tranquilla cittadina gli abitanti si stanno preparando all’attesa cerimonia ma, come in tutte le feste, c’è un lato consumistico da tenere presente, alla mezzanotte infatti scatta il Black Friday, noto momento di orgia consumistica.

Una massa di cittadini abbrutiti si raduna davanti al centro commerciale di zona, che è di proprietà di uno dei personaggi principali (l’attore Rick Hoffman), che si sta accingendo al pasto con la sua litigiosa famiglia. Appena possibile la figlia (Nell Verlaque) si dilegua con il solito gruppetto di amici antipatici e riccastri, che decidono di entrare da privilegiati nel negozio per fare video da postare sui social, tanto per pavoneggiarsi.

thanksgiving plymouth

Una bella parata per cancellare i problemi.

La folla intanto si scalda, rumoreggia, la situazione degenera nonostante l’arrivo del Capo della Polizia locale (Patrick Dempsey), che tenta di proteggere i dipendenti, alcuni dei quali sono suoi amici.

Alla fine esplode la collera, alla vista dei ragazzetti che da dentro il negozio si fanno beffe degli altri e avviene l’assalto selvaggio, per accaparrarsi l’ennesimo elettrodomestico, il gadget del momento, il cellulare più recente. Per questo si può anche morire. Ed è quello che succede a molti degli scalmanati che sfondano le vetrine del negozio ed è subito strage.

Un anno dopo la cittadina si sta riprendendo, mentre organizza la celebrazione delle vittime ma anche la nuova parata. Il personaggio di riferimento è John Carver, diacono inglese che aveva noleggiato la famosa nave Mayflower per raggiungere i coloni già insediati.

gina gershon patrick dempsey

Due degli attori più noti coinvolti nel film, Gina Gershon e Patrick Dempsey.

In suo onore sono state confezionate tante maschere, da indossare insieme al famoso cappello con la cupola alta e squadrata e la fibbia. Dato che siamo nel nuovo film di Eli Roth abbiamo capito che si sta cercando di dare inizio a una nuova serie horror con un killer mascherato, dopo Ghostface di Scream, Jason Voorhees, Michael Myers, Leatherface.

Infatti ben presto iniziano a verificarsi i primi decessi sanguinosi ed emerge un piano di efferata vendetta, organizzato sadicamente grazie anche agli attuali mezzi tecnologici. Parte la mattanza dei poco empatizzabili protagonisti giovani, mentre alcuni fra gli adulti scontano anche loro gli errori commessi. Una scena alla fine dei titoli di coda, spiritosa.

Cast di giovani che sono lì solo per farsi macellare, tranne “l’eroina” di turno, composto da attori dimenticabili. Fra gli adulti si riconosce Rick Hoffman, uno dei protagonisti della serie tv Suits, che era già con Eli Roth in un ruolo minore in Hostel. Si rivede velocemente Gina Gershon, mentre il volto più noto è quello di Patrick Dempsey, star di Grey’s Anatomy, che vedremo fra poco nell’atteso Ferrari.

Nell Verlaque

Mai lasciarsi distrarre troppo dal cellulare.

Con Thanksgiving, distribuito da Eagle Pictures, Eli Roth, autore di film, alcuni rubricabili nel genere “torture porn”, riprende tutti i passaggi obbligati del genere slasher (cittadina, gruppetto di adolescenti, strage, sevizie, splatter), che si diverte a ricalcare con maggiore efferatezza e qualche tocco di sadismo in più.

Ma stiamo parlando del film di un regista che già negli anni 2000 è stato fra i responsabili di quel momento degenerativo del cinema horror, con storie che di quel genere, per come era stato codificato agli inizi, non avevano più nulla, dopo la diversa direzione imboccata fin dagli anni ’70, con film che finivano per essere una sequela di inganni crudeli, di trappole perverse, di torture fisiche e psicologiche, di ammazzamenti sempre più sadici.

Lo ricordiamo per i due Hostel, Knock Knock e il più piacevole Il mistero della casa del tempo. Già si intitolava Thanksgiving il finto trailer che Roth aveva realizzato per il film Grindhouse diretto nel 2007 da Quentin Tarantino e Robert Rodriguez.

thanksgiving

Un uomo mascherato e un’ascia, cosa potrà mai succedere?

Qualche curiosità aleggia durante la visione, su chi si nasconda realmente dietro la maschera, mentre si susseguono le morti più orribili e sanguinolente per mano del misterioso vendicatore, tenendo un po’ acceso l’interesse, almeno dal punto di vista thriller.

Perché altrimenti la progressione delle morti sempre più orride può anche stancare (una delle uccisioni avviene in modalità davvero orribile). Come in altre occasioni ci chiediamo quale interesse ci sia nell’assistere a tante nefandezze, non giustificate da nessuna innovazione nella trama o nella messa in scena.

Può avere un senso la raffigurazione di tante sevizie con tale dettagliato compiacimento? Interrogativo che ci hanno posto anche altre serie di film, come ad esempio Saw (qui l’ultimo capitolo).

Starà allo stomaco dello spettatore decidere se ciò che ha visto è stato in qualche modo nobilitato dal mezzo o se si è trattato solo di una scusa per mettere in scena uno spettacolo volutamente, furbescamente disturbante (sapendo che critiche e polemiche sono un ottimo canale pubblicitario) ma del tutto gratuito ai fini dello svolgimento del compito prefissato.

Vedremo come risponderà il botteghino, come Thanksgiving guadagnerà anche da altre direzioni (streaming, homevideo) e capiremo se dobbiamo aspettarci altri film su questo assassino mascherato, al momento non molto intrigante.

Scheda tecnica:

Regia: Eli Roth

Cast: Patrick Dempsey, Rick Hoffman, Gina Gershon, Nell Verlaque, Tomaso Sanelli

Distribuzione: Eagle Pictures

Genere: horror, thriller

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.