Speak No Evil – Recensione

Speak No Evil racconta del tranquillo weekend di orrori di una famigliola imprudente.

Sarà vero che più ci civilizziamo più ci indeboliamo, rammolliamo, incapaci di cogliere i segnali che ci hanno aiutato nella sopravvivenza dagli albori della nostra razza?

Frenati da educazione e scrupoli che fanno di noi vittime predestinate per chi ne sia privo, perché rimasto più “primitivo” di noi? O semplicemente più astuto? E’ certo che un ventre molle è più vulnerabile.

Con Speak No Evil assistiamo a una storia esemplare. Una coppia anglo/americana, portatrice di quanto di nocivo ci sia nella loro storica ritrosia nel comunicare i veri sentimenti, nell’esprimere le proprie vere convinzioni, si lascia fagocitare da due sconosciuti incontrati durante una lussuosa vacanza nei nostri ameni borghi toscani.

Lui, Paddy, è un po’ troppo spaccone, lei, Ciara, così dolce e remissiva, hanno un bambino che ha una strana malattia che gli rende impossibile comunicare agevolmente. Ma perché pensare sempre male. Del resto Ben e Louise sono stressati da questioni lavorative, da un recente trasloco in una inospitale Londra.

James McAvoy Aisling Franciosi

James McAvoy e Aisling Franciosi, una coppia un po’ sopra le righe, in fondo affascinante.

I due si stanno allontanando, lui con la sua crisi lavorativa che fa traballare la sua autostima, lei apparentemente solidale e collaborativa, in realtà frustrata e scontenta più di lui. Accettano così un invito dai due e vanno a trovarli nella loro rustica fattoria spersa nelle brughiere inglesi, dove ovviamente non c’è campo.

Chi avesse visto l’omonimo film originale del 2022, una produzione mista olandese, danese e inglese, resterà deluso (rischiamo spoiler), perché questa versione cambia del tutto la conclusione, facendo perdere al film la sua tragica morale. Resta però il monito di “non accettare caramelle dagli sconosciuti”. E se non c’è campo, si va via.

Speak No Evil ricalca l’originale nella prima parte con precisione, perfino nelle battute di dialogo, poi prende una sua strada più convenzionale e, a nostro parere, meno efficace. Comunque, nonostante ciò, il film fa il suo lavoro, logorante ed esasperante nella sua escalation, mentre ci si chiede a che punto si sarebbe abbandonato il luogo, fosse mai capitato a noi.

Mackenzie Davis Scoot McNairy

Mackenzie Davis e Scoot McNairy, due così perbenino, appena un po’ ingessati.

Perché in fondo i due, compresa la figlioletta, si meritano tutto quello che succede loro, vittime fin troppo inette e frenate dal bon ton. In questo caso però non è solo questione di eccesso di buona educazione, perché i nuovi “amici” arrivano a riempire un vuoto, specie in Ben.

Valido il cast, James McAvoy è inquietante il giusto, la sua mogliettina è Aisling Franciosi (Creature di Dio). Mackenzie Davis e Scoot McNairy, che sono la coppia ospite, si ritrovano dopo aver lavorato insieme nelle 5 stagioni della serie tv Halt and Catch Fire (2014).

Dirige James Watkins, già attivo nel genere horror con il valido Eden Lake (con Michael Fassbinder non ancora famoso) e The Woman in Black. Di recente ha diretto Bastille Day con Idris Elba e le serie tv McMafia e Harry Palmer – Il caso Ipcress.

Alix West Lefler

I figli delle due famiglie, più svegli.

Ci sono film che sono talmente riusciti da doverli sconsigliare, perché privi del topico momento catartico, utile (e consigliabile) allo spettatore per riprendersi (anche se la realtà spesso ne è priva).

Impossibile non ricordare Funny Games, film efficacissimo, che per l’appunto si faceva beffe della presunta violenza del cinema made in USA, nel quale sempre, dopo un certo numero di ammazzamenti, “arrivano i nostri”. Pensiamo anche a Cortesie per gli ospiti, con la sua nerissima escalation (e in fondo anche le vittime di Ripley finiscono succubi del loro carnefice).

Sarebbe anche interessante sapere cosa pensano di un film così, dell’originale e di questo blando remake, personaggi come Tarantino o Eli Roth, tanto per citare le “punte di diamante” di un certo cinema, nel quale è l’eccesso grandguignolesco a sdrammatizzare, almeno nelle intenzioni degli autori (qui a produrre è Jason Blum, il film è distribuito da Universal).

Nel caso di Speak Non Evil, a rendere il tutto interessante è la lenta prevaricazione messa in atto, mentre una coppia marca il territorio in cerchi sempre più vasti, costringendo l’altra gradualmente sotto carichi che spostano l’asticella della sopportazione sempre un po’ più in là.

Perché è la caccia che diverte, più che la cattura e l’uccisione della preda. Il più deciso, il più forte, il più crudele vince sempre, è così che si evolvono le razze animali. “Perché ci avete fatto questo? Perché ce lo avete permesso”. Se pensiamo alla storia dell’umanità, è un principio che vale sempre.

Scheda Tecnica:

Regia: James Watkins

Cast: James McAvoy, Mackenzie Davis, Scoot McNairy, Alix West Lefler, Aisling Franciosi, Dan Hough

Distribuzione: Universal Pictures

Genere: horror