Il film Sharper, storia di inganni e tradimenti nella New York dei ricchi e felici, ci ricorda che chi di spada ferisce, di spada perisce.
Come si traduce Sharper in italiano? Il film che si intitola così ci spiega subito sui titoli di testa che si tratta di una persona che vive della propria astuzia. Un imbroglione, un truffatore quindi? Ma di che genere? Alla Bernie Madoff o stile La stangata? Come in un film di David Mamet o come in Inventing Anna?
Si tratta di un simpatico personaggio che spenna i suoi facoltosi polli in nome di una poetica giustizia o di un astuto manipolatore senza scrupoli che inganna povere vecchiette ingenue? Ce ne sono di infiniti generi.
I personaggi che troviamo nella storia scritta da Brian Gatewood e Alessandro Tanaka (una sceneggiatura finita nella famigerata Black List) sono di altro genere, gente diversamente lesionata da chissà quali traumi, che ha trovato in questa way of life estrema il modo per vendicarsi di un mondo che non deve essere stato tenero con loro.
La regola d’ingaggio è mai dispiacersi per le vittime, mai soccombere a scrupoli, a sensi di colpa. Per fare un mestiere come questo con successo bisogna diventare dei veri robot, escludere ogni sentimento e tenere a bada anche l’attrazione sessuale.
Perché purtroppo spesso le due cose si sovrappongono, confondendo la situazione, facendo perdere l’indispensabile lucidità. La narrazione è suddivisa per capitoli, ciascuno dedicato a uno dei quattro personaggi principali.
Che sono, in ordine di entrata in scena, ma non temporale: Tom (Justice Smith), giovane e timido proprietario di una bella libreria nella Lower Manhattan; Sandra (Briana Middleton), gentile studentessa dai pochi mezzi, in cerca della sua strada; Max (Sebastian Stan), un uomo affascinante ma dichiaratamente infido; Madeline (Julianne Moore), affascinante dama dell’Upper Class newyorkese.
Incontriamo i personaggi a un dato momento della loro storia, poi ne sapremo le origini e capiremo l’intreccio. Come si avverte nella frase di lancio “niente è come sembra”, e la sceneggiatura semina in continuazione il dubbio sulle interazioni fra i personaggi: le loro azioni, le reazioni, saranno sincere o rispondono a un elaborato piano per arrivare a uno scopo prefissato?
Ormai siamo tutti diffidenti, dai tempi dei vecchi film Gambit (1966), Rischiose abitudini (1990), La vedova nera (1987), Sei gradi di separazione (1993) e poi Il genio della truffa, Focus, la serie Ocean’s Eleven, I Care a Lot, Heatbreakers, Due figli di…, Confidence (solo per citarne alcuni).
Non sono mancate ovviamente le serie tv come Sneaky Pete, White Collar, The Catch, Hustle, tutte storie che con toni diversi, più frivoli o più drammatici, mettevano in scena le avventure di personaggi capaci di edificare qualunque complesso castello di elaborate menzogne, tagliandosi addosso ruoli costruiti con precisione per arrivare allo scopo, imbrogliare, depredare, vendicarsi di torti veri o supposti.
L’intrigo di Sharper regge per tre quarti del film, più godibile per un pubblico non particolarmente cinefilo, che potrebbe prevedere ogni passaggio della trama, in quanto visto da qualche altra parte. Tutto regge però in modo accettabile fino alla parte conclusiva, che purtroppo non riesce a sganciarsi da illustri precedenti, mettendo in scena un paio di twist ma lasciandoci privi di una vera sorpresa finale.
Sharper, distribuito da Apple TV +, è diretto da Benjamin Caron, visto al lavoro con Branagh per il suo Theatre Live e con serie tv come Sherlock, The Crown, Andor, e resta comunque un film godibile, realizzato con eleganza formale, dove si fanno notare le musiche di Clint Mansell e la fotografia di Charlotte Bruus Christensen.
Belli e ricchi di allusioni i titoli di testa, in cui si mostra l’assemblaggio delicatissimo dei pezzi di un orologio, quando tutto è perfetto parte la lancetta, la conta del tempo, dell’inganno.
Il merito del coinvolgimento nella trama sta tutto nel cast, di ottimo livello. Julianne Moore è la donna matura, allevata per vivere nel lusso, che ha trovato nel suo miliardario innamorato (un sobrio John Lithgow) il culmine della sua esistenza.
Sebastian Stan conferma di dare il suo meglio con personaggi oscuri, come abbiamo visto nell’inquietante Fresh ma anche in Pam & Tommy, dove interpretava lo sconvoltissimo rocker, e qui riesce a comunicare un senso di costante minaccia. Brianna Middleton è la ragazza fragile, che rischia di fare la fine del vaso di coccio in mezzo a vasi duri come un marciapiede.
Justice Smith (che rivedremo presto nell’atteso Dungeons & Dragons) è ben scelto per il suo debole Tom, un fallito, una vittima perfetta. Ma lo sarà per sempre, dopo qualunque ferita che ha contribuito a infliggersi?
I truffatori disprezzano chi ha tanti soldi, magari guadagnati grazie a reali capacità personali, senza rendersi conto che, entrati in possesso a loro volta di somme altissime grazie ai loro meriti ben diversi, diventeranno essi stessi degni di una peggior fine.
Perché hanno scelto di vivere in un mondo spietato dove in un attimo da carnefice si può diventare vittima, in un gioco di parti in cui si ignora quale sia la mano che ci muove sulla scacchiera dell’intrigo, illudendoci di essere sempre padroni del gioco.
Scheda tecnica
Regia: Benjamin Caron
Cast: Julianne Moore, Sebastian Stan, Justice Smith, Briana Middleton, John Lithgow
Distribuzione: Apple TV +
Genere: drammatico, thriller