Vent’anni fa Saverio Costanzo ha girato il film Private, che trattava un argomento allora come oggi di grande attualità. Ci è sembrato interessante riparlarne.
Nel 2004 era uscito il film Private, diretto da Saverio Costanzo e già allora aveva suscitato discussioni, anche se non accanite come sarebbe oggi, perché non c’è stato momento nella storia dei rapporti fra Israele e Palestina dal dopoguerra ad oggi che sia stato pacifico, come si racconta anche oggi nel film Shoshana, in uscita il 27 giugno. Cosa si raccontava nel film?
Mohammed, civile preside di scuola, appassionato di letteratura inglese, capo di una bella famiglia che lo ama e rispetta, si ritrova con la casa improvvisamente occupata dai militari israeliani.
Infatti per sua sventura, si trova sul confine fra il territorio palestinese e gli insediamenti israeliani. Vengono tutti relegati al piano terra, mentre i militari occupano il primo piano. Se si permettessero di “sconfinare”, anche se la casa gli appartiene, sarebbero uccisi dai soldati.
Subiscono ogni genere di pressione per indurli ad andarsene. Ma se abbandonassero la casa, perderebbero identità e dignità. Da intellettuale pacifista, Mohammed è ostinatamente convinto della forza della ragione. Dovrà ricredersi.
Prigionieri in casa propria.
Tutti i tentativi, eroici, per mantenere unito il nucleo famigliare, senza abbandonare il proprio “territorio”, la propria casa, saranno vani, perché comunque la divisione ideologica serpeggerà nel gruppo.
Da una situazione abnorme non possono che derivare comportamenti degeneri: la perdita del senso della famiglia, conseguente alla messa in crisi del ruolo del padre, la scelta di diventare terrorista di uno dei figli, l’isolamento sociale, la ribellione delle figure femminili.
Gli occupanti all’inizio sono descritti come una soldataglia nazista, ma col passare del tempo, sotto l’occhio attento e curioso della figlia, riveleranno anche loro di essere “persone”, esseri umani al di là del ruolo che è stato loro imposto, ma al quale non sono capaci di sottrarsi.
I militari hanno un’anima, quando vestono una divisa?
Nello spazio chiuso di un’abitazione si consumerà un conflitto di proporzioni simboliche vastissime. Dal cupo finale si intuisce che a nulla saranno valse le doti di pazienza e tolleranza di Mohammed, i suoi sforzi per mantenere casa e identità, per cercare di stabilire un pur esile filo di rapporto umano con gli occupanti.
Splendida storia metaforica che racconta un dramma “privato” per arrivare a mostrare invece l’aspetto “pubblico” della vicenda, con le sue inesorabili conseguenze, il film era anche in quel periodo tristemente d’attualità, dopo il forzato ritiro, quella volta degli israeliani, dalla famigerata striscia di Gaza.
Girato in Calabria, per l’impossibilità di realizzare le riprese sui veri luoghi (pericolosi per troupe e attori), il film utilizza una tecnica da documentario, con l’uso costante della macchina a spalla, il ricorso all’illuminazione naturale e la fotografia volutamente sporca e sgranata. Si consiglia la visione in originale con i sottotitoli, perché rende alla perfezione la difficile comunicazione fra i personaggi, accomunati solo da una lingua, l’inglese, estranea ad entrambi.
Dall’alto dei cieli qualche dio guarda indifferente.
Purtroppo Private, che era distribuito in sala da 01 Distribution e in homevideo da Istituto Luce, non è disponibile su nessuno streaming, si trova in scarsa qualità su Youtube. In ogni modo, per farsi un’idea anche intrattenendosi, basta cominciare a guardare il vecchio film Exodus, anno di grazia 1960, con un Paul Newman al massimo del suo splendore e impegno liberal.
Per citare il vecchio detto popolare, chi semina vento, raccoglie tempesta. Perfetta la scelta del brano musicale di chiusura, Perfect Sense da Amused to Death, di Roger Waters (composta nell’ancora più lontano 1992): History is for fools And he cleaned his hands In a pool of holy writing. And the Germans killed the Jews And the Jews killed the Arabs And the Arabs killed the hostages And that is the news. And is it any wonder That the monkey’s confused.
(La storia è per gli sciocchi e si è pulita le mani in una pozza di scrittura sacra. E i tedeschi uccisero gli ebrei e gli ebrei hanno ucciso gli arabi e gli arabi hanno ucciso gli ostaggi. E questa è la notizia e non c’è da stupirsi che la scimmia sia confusa).
Scheda tecnica:
Regia: Saverio Costanzo
Cast: Mohammed Bakhri, Lior Miller, Tomer Russo, Hend Ayoub, Areen Omari
Distribuzione: 01 Distribution
Genere: drammatico