Pericolosamente vicini è un civile documentario che con pacatezza cerca di chiarire gli elementi dietro la crisi di convivenza fra umani e orsi in Trentino.
Non è un poliziesco, non è un thriller, Pericolosamente vicini è un bel documentario, che con pacatezza di toni cerca di chiarire una situazione ben nota, l’ormai impossibile convivenza fra umani e orsi in Trentino.
Tutto è cominciato negli anni fra il 1999 e il 2002, quando gli amministratori locali della Provincia autonoma di Bolzano, forti anche di un finanziamento della UE, hanno pensato di reintrodurre nella zona l’orso bruno, specie che alla fine degli anni ’90 era quasi estinta nella Valle del Brenta.
Si trattava di 10 soggetti, 3 maschi e 7 femmine di origine slovena, oggi diventati circa 100. Va detto che, andando a controllare, erano presenti in maggioranza rappresentanti di una Lista civica, dell’Ulivo e di Forza Italia. Era un sogno ecologista, era una manovra turistico/pubblicitaria?
Chissà, anche se sapere non dovrebbe essere difficile, rintracciando i responsabili di allora. Il risultato è stato che, da una versione disneyana della Natura, che non è mai amichevole e non perdona, siamo arrivati alla crisi attuale, con la nostra ridicola ”umanizzazione” di tutti i fenomeni naturali e del regno animale, che invece si adeguano a leggi ben diverse.
In 25 anni circa da 10 gli orsi sono diventati 100.
Come ci mostrava il memorabile, tragico documentario di Werner Herzog Grizzly Man del 2005,sulla triste fine dell’illuso ambientalista Timothy Treadwell. Tutto è stato gestito al peggio, con buona volontà magari, ma incredibile approssimazione e mancanza di proiezioni sul futuro, che anche un ragazzino delle Medie avrebbe predetto.
Il film parte dall’uccisione di Andrea Papi, assalito nel 2023 da JJ4, un’orsa molto territoriale, mentre bisogna risalire al 2014 per il primo caso mediatico, l’uccisione, forse involontaria, di Daniza, altra orsa ritenuta pericolosa, morta per una dose sbagliata di anestesia durante la cattura.
Il documentario narra tutta la confusa gestione successiva alla morte di Papi, con le autorità impegnate a smentirsi a vicenda fra editti del Governatore e sentenza del Tar, mentre nel mezzo gli uomini della Guardia Forestale passavano per i “cattivi” agli occhi di entrambe le fazioni, quelli favorevoli all’esecuzione dell’orsa e quelli contrari. Nessuno pensava che si trattava (e si tratta) di dipendenti, che eseguono gli ordini. Il problema infatti sta in chi questi ordini dovrebbe darli.
Il sogno ecologista di Timothy Treadwell è finito tragicamente.
Gli orsi non sono la versione adulta del peluche che ci portiamo a letto (Paddington docet, per non parlare dello sboccato Ted), ma neanche le creature horror di film come Grizzly del 1976 o il più recente Cocaine Bear, ispirato con qualche eccesso a una storia vera però, così come è lontana dalla realtà la favola ecologica di Jean-Jacques Annaud L’orso.
Semplicemente non sono animali che possono convivere con gli umani in un territorio ridotto e ricco di tentazioni (in 25 anni non si è stati capaci nemmeno di approvare i cassonetti anti-orso), in assenza di un predatore superiore che contenga l’aumento della popolazione.
Il predatore superiore in questo caso è il politico locale, che decreta l’abbattimento, mentre forse si poterebbero spostare gli animali in eccesso in qualche “santuario” e sterilizzare qualche esemplare. Tutte ipotesi comunque crudeli che infliggono inutili sofferenze ad animali che semplicemente non dovevano trovarsi dove sono.
Le Guardie forestali, vittime anche loro della cattiva gestione politica.
Purtroppo il documentario arriva tristemente puntuale perché nel luglio scorso si è riproposto il caso di una nuova aggressione, da parte dell’orsa KJ1, con conseguente richiesta immediata di abbattimento da parte del solito Maurizio Fugatti, Presidente leghista della Provincia, bloccata due volte dal TAR ed eseguito alla fine dello stesso mese.
Pericolosamente vicini mostra con equilibrio i diversi opposti punti di vista, compresi gli eccessi da ambo le parti (i “forconisti” che vogliono armarsi e sparare e gli animalisti spesso troppo intransigenti) e fa parlare anche diverse guardie forestali, che ormai vivono sotto attacco dei social, più che dei plantigradi.
Una sola certezza abbiamo: dopo che l’uomo ha squilibrato il pianeta, devastandolo per adattare l’ambiente alla sua più confortevole sopravvivenza, quando cerca di aggiustare, di mettere un cerotto su danni colossali, fa più danno ancora. E quando si finisce in “politica”, quando si usano anche gli orsi per raccattare voti, è sempre la fine di ogni speranza di soluzione.
In un comizio leghista sconforta sentire usare riguardo orsi e lupi lo stesso slogan usato per i migranti (“Li volete? Portateveli a casa”). Aizzare le diverse fazioni, seminare allarmismo, frustrazione, ingiustizie, procura alla Politica ciò che vuole, dividere e rendere così più deboli, come già dicevano gli antichi romani che bene se ne intendevano, divide et impera.
In tutto questo le innocenti specie animali pagano il loro prezzo e qualche volta lo paga anche qualche umano non responsabile.
Il documentario, distribuito da Wanted, sarà nelle sale il 26, 27 e 28 agosto.
Scheda tecnica:
Regia: Andreas Pichler
Genere: documentario
Distribuzione: Wanted Cinema