Noi e loro è un ben film che racconta una drammatica storia dei nostri tempi, una fiction simile a troppe storie vere.
Noi, i nostri cari, gli amati, gli amici veri e quelli sui social, con i quali condividiamo idee, sentimenti, ideali, gusti. Loro, gli altri, quelli che abbiamo escluso perché non ci piacciono, perché la pensano in modo irrimediabilmente diverso da noi.
Ma se questi estranei ce li ritroviamo vicini, cresciuti in casa mentre non ce ne accorgevamo, presi da altre cure di accudimento, pure se affettuose, premurose? Pierre è un vedovo con due figli grandi, che ha cercato di tirarli su come meglio poteva, pur sovrastato dal compito, rinunciando alla sua vita per loro.
Per lui solo lavoro,(è un capo squadra che si occupa della manutenzione delle linee ferroviarie), e poi casa, la pesante routine di ogni famiglia (ma senza avere la spalla di un altro coniuge), mentre i figli crescono e studiano.
Peccato che Fus, il maggiore, subisca malamente le disciplina paterna, non ha finito gli studi da meccanico e vaga disoccupato a ormai 22 anni. Il minore invece si è appena diplomato e sta per entrare addirittura alla Sorbone, un ragazzo con la testa a posto che riconosce quell’insofferenza del fratello, che il padre non ha visto nascere.

Vincent Lindon sempre perfetto nell’interpretare eroi della vita comune.
Insofferenza che si manifesta nel modo più nefasto, con la frequentazione di “amici” pericolosi, che dalle curve degli ultrà lo hanno traghettato fra i gruppi dei picchiatori fascisti e xenofobi.
Invano il padre si oppone quando percepisce la vastità del danno, a muso duro o con maggiore garbo. La deriva iniziata da Fus procederà inesorabile fino a una conclusione drammatica.
A pagare saranno tutti, perché certe derive coinvolgono un’intera famiglia, l’intera società. Il ruolo del protagonista è stato affidato a Vincent Lindon, attore che ormai è una garanzia di film d’impegno, in cui si riflette sulle derive della nostra società, come nella memorabile trilogia di Stéphane Brizé La legge del mercato, In guerra e Un altro mondo.

L’impossibile senso di protezione di un genitore nei confronti dei figli.
Con la sua solita naturalezza, trasmette tutta l’incredulità, la rabbia, la stanchezza, la rassegnazione, il senso di colpa, la sconfitta, una gamma di sentimenti che solo le persone civili possono attraversare, rischiando di perdersi, mentre “loro” avanzano avvolti nella cieca ottusità della loro violenza.
Qui Lindon conferma tutto e ha ampiamente meritato la Coppa Volpi al Festival di Venezia del 2024. Il figlio Fus è bene interpretato da Benjamin Voisin, notato in Estate ’85 di Ozon e in Illusioni perdute.
Il minore ha la faccia perbene di Stefan Crepon, che era nella serie tv Le bureau, di cui è stato fatto un remake, The Agency, visibile su Paramount +. Giocare col fuoco è il titolo originale di Noi e loro, distribuito da I Wonder Pictures e diretto dalla sorelle Delphine e Muriel Coulin.

Giocano col fuoco “loro”, perché chi semina vento raccoglierà tempesta, giochiamo col fuoco “noi”, che pensiamo di affrontare la tempesta con un fragile ombrellino. Nel finale del film si dice: “Se smettiamo di comunicare con loro, loro hanno vinto”. Sarà possibile, sarà sufficiente?
Scheda tecnica:
Regia: Delphine e Muriel Coulin
Cast: Vincent Lindon, Benjamin Voisin, Stefan Crepon
Distribuzione: I Wonder Pictures
Genere: drammatico