Night Swim è un horror che racconta una storia di possessione, dove il contagio malefico arriva dalle limpide acque di una piscina.
Sappiamo che il Male si può nascondere ovunque: in una casa, in un libro, in una videocassetta, anche in un telefono o una macchina fotografica, e dentro quadri, vestiti, automobili, bambole e giocattoli.
Perché quindi non nell’acqua? Proprio in una piscina, alimentata da una fonte naturale, si cela un’entità malefica, protagonista del film Night Swim, scritto e diretto da Bryce McGuire insieme a Rod Blackhurst, tratto da un suo precedente corto del 2014.
Il film si apre su una bella villetta nei sobborghi, arricchita da un’attraente piscina, che dal prologo sappiamo nascondere qualcosa di sinistro.
Anni dopo, capita lì una sfortunata famigliola, in cerca di una sistemazione adatta a una nuova triste realtà: a Ray, ex giocatore di baseball di successo, è stata diagnosticata la sclerosi multipla, condannandolo a un terribile destino.
Un primo incidente che dovrebbe mettere in guardia.
La moglie ha trovato lavoro in un liceo di provincia e così si stanno trasferendo là insieme ai due figli, una ragazza sedicenne con qualche esigenza ormonale e un fratellino più piccolo e insicuro, gravato dall’ombra del padre.
Il posto sembra ideale, costa anche così poco (dettaglio sempre sospetto). Mentre la famiglia, molto solidale, cerca di adattarsi al nuovo ambiente, le cose impercettibilmente iniziano a migliorare, in special modo la salute di Ray, che si concede lunghe nuotate nell’azzurrissima piscina.
Ma in parallelo agli altri membri succedono piccole cose preoccupanti e, dal bocchettone di scarico dell’acqua, una voce di bambina chiede aiuto.
Ansiogene riprese a pelo d’acqua.
Mentre la storia prende una piega che ricorda pericolosamente Amityville Horror, Sinister o Shining, allo spettatore lampeggerà con largo anticipo l’unico finale possibile. Che non è mai cosa buona in film di questo genere, da cui si pretenderebbe un minimo di originalità e non la solita insalata mista di avanzi di altri pasti più succosi.
Di film ambientati in case infestate o colonizzate da oggetti malefici è piena la cinematografia mondiale, a parte gli storici titoli citati prima.
Ricordiamo la serie Paranormal Activity, gli horror giapponesi, tanti film sugli orfanatrofi, le serie The Conjuring e Insidious, i film Oscure presenza a Cold Creek e 1408, ma se parliamo di ambienti che pervadono gli animi degli abitanti, possiamo anche a risalire a Rosemary’s Baby.
Una madre non esita mai davanti ai suoi figli in pericolo.
E forse che le macchine demoniache di Stephen King non “occupavano” chi le guidasse? Quindi Night Swim, co-prodotto da Jason Blum, insieme all’amico James Wan, di cui ricordiamo due recenti film, M3gan e un nuovo capitolo di Insidious (per l’Italia la distribuzione è di Universal), è un film poco originale, che si salva appena grazie alla prestazione convinta di un buon cast.
Ray è interpretato da Wyatt Russell, mentre la moglie è Kerry Condon (che ricordiamo in Gli spiriti dell’isola), personaggio trainante dell’azione, come spesso è nel genere horror, dove gli uomini sono sempre più vulnerabili, più ingenui.
Quanto alla realizzazione, il regista cerca di ispirare inquietudine con molte riprese a pelo d’acqua e poi dentro irrazionali profondità, anche se le luci sfarfallano come da manuale un po’ troppo spesso, fra programmati jumpscare.
Peccato, perché le meccaniche dei personaggi funzionerebbero, riuscendo nonostante tutto a rendere partecipi della loro drammatica situazione, una famiglia già colpita da un destino cattivo e che pagherà un prezzo ingiusto. Perché il Male si insinua là dove trova una ferita e da lì dilaga come un morbo, come fa anche l’acqua dove trova una crepa.
Scheda tecnica:
Regia: Bryce McGuire
Cast: Wyatt Russell, Kerry Condon, Amélie Hoeferle, Gavin Warren
Distribuzione: Universal Pictures
Genere: horror, thriller