Muori di lei racconta la storia di un uomo come tanti, un mediocre rassegnato, poche virtù e un solo vizio, rovinoso.
Muori di lei, con il suo titolo melodrammatico, è la storia di un uomo medio. Luca, il quarantenne protagonista, è sposato da sette anni con Sara, convinto che lei avrebbe potuto trovare di meglio, lei impegnato medico ospedaliero, lui spento insegnante di filosofia delle superiori che non ha mai scritto la sua tesi, e il loro rapporto è scivolato nella mediocrità.
Lui fin da piccino è stato schiacciato dalla figura del padre, morto da eroe salvando due bambini da un incendio, ma così abbandonandolo. Luca si è lasciato un po’ andare, si è appesantito, imbolsito, come la media degli uomini.
Risponde con educato fastidio alle continue offese del suocero, il ricchissimo titolare di una clinica per la fertilità, nella vita un cafone puttaniere, al quale hanno dovuto fare ricorso per cercare di avere un figlio. Un giorno però scoppia la pandemia, siamo infatti nel marzo del 2021 e l’Italia finisce in lockdown.
Sara passa le sue giornate in ospedale, chiusa nella tuta, ritorna a casa stravolta, finisce anche contagiata e finisce in quarantena in casa, chiusa in una stanza. Lui tiene stanche lezioni su zoom, comprensivo e amichevole con gli studenti, perché in fondo non è una cattiva persona.

Galeotta sarà la terrazza.
Si infastidisce infatti alle sparate misogine di un collega-amico con cui condivide le code al supermercato. Gentile e rassegnato, suscita in fondo anche simpatia per la sua totale mancanza di arroganza. Ma dove ci cade, il bistrattato uomo? Ci cade come tutti sul richiamo del sesso, dell’avventura, della trasgressione.
La sola cosa non media della sua vita è l’appartamento, regalato dal suocero, una serie di spaziose stanze all’ultimo piano di una bella palazzina d’epoca, a disposizione anche la terrazza condominiale. La casa è molto tranquilla, occupata da uffici che alla sera chiudono.
L’unico altro appartamento è di fronte al loro, dato in affitto con airbnb. E proprio lì resta bloccata Amanda, quando inizia la quarantena della nazione. L’ozio è il padre dei vizi, la carne è debole, lo spirito ancora di più, l’uomo non è di legno, specie un personaggio come è Luca.

Una fuga notturna ai Fori Imperiali.
Amanda è giovane, disinibita, spregiudicata, avrà facile gioco nel penetrare la passività del vicino di casa. Inizia così un gioco pericoloso, perché incosciente, in cui Luca rischia grosso, mentre cerca di non pensare alle conseguenze, convinto che tutto, una volta finito il lockdown, tornerà come prima.
Ma sarà così anche per Amanda? Non sarà che la ragazza ha in mente qualcos’altro? Luca sembra subire gli eventi, anche questa volta, anche quando iniziano a complicarsi, schivando i primi contrattempi. Ma poco alla volta le cose si faranno sempre più gravi, sempre più fuori dalla sua misera portata. Uomo mediocre, senza infamia e senza lode, stretto fra personaggi tutti ben più decisi di lui, dovrà farsi uomo d’azione. Ce la farà?
Stefano Sarco dirige e scrive con Giacomo Bendotti, senza annoiare anche se si tratta di una storia “da camera”, ambientata in due appartamenti e una terrazza (e una clandestina incursione notturna ai Fori), un noir che potrebbe diventare un thriller, con un protagonista che sembra un banale ometto come tanti ma ha una sua stratificazione.

Lo interpreta bene Riccardo Scamarcio, che ci piace ricordare nei suoi film più recenti, il bel Sei fratelli e Race for Glory (e anche la sua partecipazione al cast internazionale di Assassinio a Venezia). Le donne sono la peccaminosa Mariela Garriga, la virtuosa Maria Chiara Giannetta, nel ruolo del viscido suocero si diverte Paolo Pierobon.
Come in vecchio noir all’americana, Luca sembra la vittima predestinata di un gioco condotto da una femme fatale dalla vita piena di ombre, mentre la santa moglie si sacrifica, nel privato e nel pubblico senza sospettare nulla.
Ma è proprio su questi stereotipi che il film, distribuito da Medusa, funziona con una sua beffarda morale. E la scelta che ogni spettatore farà, con chi solidarizzare, empatizzare, chi giustificare e chi condannare, può essere un gioco divertente su cui accapigliarsi all’uscita dalla sala.
Scheda tecnica:
Regia: Stefano Sardo
Cast: Riccardo Scamarcio, Maria Chiara Giannetta, Mariela Garriga, Paolo Pierobon, Francesco Brandi, Giulio Beranek
Distribuzione: Medusa Film
Genere: commedia, drammatico