Mixed by Erry – Recensione

Con Mixed by Erry, Sidney Sibilia, con allegria e tanta musica, ci racconta un sogno napoletano, che vale per tutti perché i sogni sono sogni dovunque.

Sono sempre piaciuti tanto i Pirati, in letteratura e al cinema, visti spesso come eroici Robin Hood delle acque, che mettevano in atto una sorta di poetica giustizia, portando via a chi aveva troppo, per migliorare la vita a chi aveva poco.

Il film Mixed by Erry, diretto da Sidney Sibilia, scritto con Armando Festa e Simona Frasca, ci racconta di un altro tipo di pirateria, che però è ugualmente accettata, a suo tempo vissuta come un esproprio sacrosanto: la pirateria musicale, esplosa all’inizio degli anni ’80.

In tempi di streaming legale, questo argomento potrebbe sembrare fuori tempo, interessante solo per chi a quei tempi ci fosse e lottasse per soddisfare quella passione che la sua possibilità finanziaria non concedeva.

Potrebbe invece piacere a tutti, non solo perché il film è ben diretto e ben interpretato, ma perché racconta con allegria e ritmo un tempo non lontano, in cui seguire i propri artisti preferiti era una vera lotta, che richiedeva costanza e impegno. Oltre a una basica attrezzatura, un radio registratore come minimo.

Luigi D’Oriano Mixed by Erry
Erry che dai vicoli di Forcella che sogna un cielo sempre più blu.

Per possedere l’oggetto del proprio amore non bastava fare un clic, si spendeva tempo attaccati alle prime “radio libere” in FM, per catturare l’attimo e trasferirlo sulla “cassettina”, la mitica audiocassetta senza la quale tutto questo non sarebbe mai successo. I più fortunati si potevano permettere di acquistare l’LP e poi registrarlo per gli amici con meno disponibilità.

Aggiungiamo anche il tempo speso a trascrivere a mano l’elenco dei titoli e magari a duplicare la cassetta per un amico, per la ragazza del cuore. Verso la fine degli anni ‘70 a Forcella, i tre fratelli Frattasio, Enrico, Peppe e Angelo, una vita ad arrangiarsi, loro e la loro famiglia, mentre l’Italia diventava illusoriamente “da bere”, faranno il salto di qualità.

Enrico, il creativo, Peppe, la mente (l’unico con la quinta elementare) e Angelo, il più fisicato, il “braccio violento”, intuiscono il potenziale della cosa. Erry, bravissimo nel fare mix che riscuotevano enorme gradimento fra gli amici, coinvolge gli altri due in un progetto più esteso, che implica l’acquisto di una massiccia quantità di piastre di registrazione, per superare il problema della duplicazione.

Mixed by Erry Luigi D’Oriano, Giuseppe Arena, Emanuele Palumbo
I Frattasio ancora incerti del loro successo.

Ci vogliono soldi, devono chiederli a strozzo, ma l’attività decolla, esplode, gli incassi sono enormi, si investe ancora di più, i tre danno lavoro a tanti contrabbandieri di sigarette rimasti disoccupati, le cassette vengono esportate in altre regioni. Negli anni ’80 Mixed by Erry diventa un marchio di assoluto successo.

Un “cumènda” milanese (esilarante interpretazione di Fabrizio Gifuni), dirigente di una grande azienda che produce audiocassetta, fa il botto, fornendo ai fratelli una quantità abnorme di supporti (per il valore, si dice, di 5 miliardi di lire), fingendo di non sapere per cosa sarebbero state usate. La loro società illegale diventa la “casa discografica” italiana con la maggiore produzione, i loro prodotti così famosi da essere a loro volta piratati.

Ma quando si diventa troppo grandi, è inevitabile venire notati. E in fondo Erry e fratelli prosperano rubando, non pagando né tasse né diritti agli artisti. Possiamo permettere che la disonestà prevalga, che i ladri vincano? Non in questa narrazione, come la loro storia vera ci insegna.

Mixed by Erry Luigi D’Oriano, Giuseppe Arena, Emanuele Palumbo
Tre ragazzi di Forcella diventati tre imprenditori di successo.

Ben scritto, pieno di allegria e vitalità, come già i lavori precedenti di Sibilia, L’incredibile storia dell’Isola delle Rose e la serie di film Smetto quando voglio, mai noioso, ricco di hits indimenticabili di quegli anni musicalmente sottovalutati, Mixed by Erry, distribuito da 01 Distribution, vede come protagonisti tre volti sconosciuti, Luigi D’Oriano, Giuseppe Arena, Emanuele Palumbo.

Francesco Di Leva si diverte a fare il Serpico di Forcella, con surreale trasferta al Festival di Sanremo, per scoprire come facessero i fratelli a mettere in commercio la compilation delle canzoni in concorso prima delle case discografiche ufficiali. Da non perdere la divertente scena nei titoli di coda.

Poi è arrivata anche la pirateria dei CD (e poi dei film su videocassetta, e in seguito su DVD), perché ogni tecnologia è vulnerabile, ed è partita una campagna massiccia per sensibilizzare (invano) l’immensa platea degli utenti, distinguendo fra chi ne facesse un uso personale da chi ne facesse una vera e propria attività illegale.

Mixed by Erry

Resta che la pirateria spicciola è cosa da poveri, perché comunque faticosa e in fondo tutti preferirebbero comprarsi il prodotto originale. Oggi, si piratano alla fonte i gestori dello streaming, faccenda ben più complessa e di palese illegalità, quell’illegalità che ai tempi di Erry non poteva essere percepita. E come non amare uno che alla sua amata, alla fine farà la copia pirata di The Hurting dei Tears for Fears?

Se a rubare per i poveri è un altro povero, l’approvazione è socialmente concessa, se però nel frattempo ci si arricchisce a dismisura, diventa più difficile essere solidali. In fondo però i tre ragazzi erano gli imprenditori ideali, in lotta contro un sistema ostile, locale e nazionale, ingegnosi, coraggiosi, indomiti, pronti a rischiare in nome del loro sogno, creando pure un virtuoso indotto. E senza pagare le odiate tasse.

Per certa parte politica, avrebbero potuto essere eroi, non osiamo immaginare se allora ci fossero stati i social. Mixed by Erry è una piccola storia vera, che non pensa minimamente di fare “apologia di reato”, ma sembra incarnare lo spirito anarcoide di un tempo passato, anche se da non molto, in cui si invocava “l’immaginazione al potere”.

Regia: Sidney Sibilia

Cast: Luigi D’Oriano, Giuseppe Arena, Emanuele Palumbo, Francesco Di Leva, Fabrizio Gifuni

Distribuzione: 01 Distribution

Genere: commedia, biografico

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.