MaXXXine – Recensione

Torna la nuova eroina dell’horror MaXXXine, sempre sola in un mondo di uomini, alle prese con una nuova avventura molto hard.

In principio fu X – A Sexy Horror Story (anno 2022), in cui sul finire degli anni ’70 l’allegra e informale crew di un film porno finiva in una fattoria di cui sarebbe stato meglio non aprire la porta, cui era seguito il prequel Pearl (2022), a causa del successo del film e della sua protagonista.

Là con un tono alla Walt Disney che gradualmente si incrinava di crepe sempre più larghe di horror, ci veniva raccontata la storia di Pearl, l’anziana co-protagonista di X, che avevamo conosciuto orribilmente deturpata dalla sua naturale vecchiaia, che nel 1918 giovane e bella aveva sognato di sfuggire alla sua soffocante fattoria diventando una star del dorato mondo del cinema.

Inutile dire che niente era andato per il verso giusto, avendo visto la sua condizione in X. Adesso arriva sugli schermi il terzo film che il regista Ti West ha voluto dedicare a questa particolare forma di lotta per l’emancipazione femminile. Qui la protagonista è di nuovo Maxine, la ragazza sfuggita alla mortale fattoria, che finalmente sta per diventare una vera diva di Hollywood.

Siamo nel 1985, l’industria del porno è fiorentissima grazie all’uso delle videocassette e la ragazza ha continuato con oculatezza la sua carriera, studiando per prepararsi al grande salto nel cinema vero. E quando l’occasione si presenta, Maxine è preparatissima e viene assunta da una volitiva regista, altra donna che deve sgomitare per restare a galla in un mondo di uomini.

Mia Goth Halsey

Due oneste lavoratrici di un ambiente che le usa ma le disprezza.

A Hollywood sta imperversando il serial killer Night Stalker, cioè Richard Ramirez, “attivo” nella città del vizio fra marzo e fine agosto del 1985. Il personaggio è già stato protagonista del film tv dell’89 Manhunt: Search for the Night Stalker, di The Night Stalker dove era interpretato da Lou Diamond Phillips, della serie tv del 20121 su Netflix ed è stato presente anche nelle stagioni 5 e 9 di American Horror Story.

Per dire che l’ambiente non era amichevole da nessuna parte. Infatti qualcosa di peggio si sta preparando per la protagonista, che si trova tallonata da un viscido private eye, ingaggiato da un misterioso e inquietante cliente, che proprio non ha intenzione di lasciare Maxine libera di riprendersi da quanto finora il destino le ha riservato.

Maxxxine, prodotto A24, in Italia distribuito da Universal e Lucky Red, è un film “fatto a regola d’arte”, nel senso che dopo pochissime inquadrature, sull’onda di una veloce ricostruzione d’epoca, corredata da una selezione perfetta di canzoni con alcune hits epocali, si percepisce con chiarezza quanto Ti West sappia fare il suo mestiere.

Mia Goth Elizabeth Debiki

Un’attrice porno e una regista emergente, due donne che cercano la loro strada.

E così sarà fino alla fine in una ridda di citazioni, di cinema-nel-cinema, di riferimenti non solo a tanti film ma anche a tanta letteratura, nella descrizione dei vari personaggi. Tutto molto divertente, se cerchiamo però qualcosa di originale, di davvero emozionante o inquietante, se ci aspettiamo di spaventarci o angosciarci per il destino dei protagonisti, non sarà in questo film che succederà.

Perché si tratta di un prodotto astutamente confezionato per le nuove generazioni, che non sopportano orrori veri e si accontentano di storie intelligentemente derivative. Un po’ di splatter qua e là tanto per gradire, tanti personaggi leggermente eccentrici, come lo spassoso “agente/avvocato” di Maxine, un divertito Giancarlo Esposito, mentre Kevin Bacon si diverte pure lui a fare il laido investigatore con canini d’oro.

Una mascolina Elizabeth Debiki, qui più a suo agio che in Guardiani della Galassia 3, è la poco indulgente regista. Particolare è anche la strana coppia di poliziotti composta da Bobby Cannavale e Michelle Monaghan. E fra le varie star presenti troviamo anche Lily Collins, perché ormai Ti West attira comparsate di lusso.

Segnaliamo però anche la presenza di Moses Sumney, che è l’unico amico fidato della protagonista, già notato nella serie The Idol, che è meritevole di attenzione, per presenza fisica e per la splendida voce. Maxine, la ragazza che “non accetterà mai una vita che non merita”, è la vittima costretta a reagire, a uccidere per salvarsi e di questo per sempre ritenuta colpevole, eppure non riesce a suscitare compassione, empatia.

Accurata figurina pure lei, che patisce però la scarsa comunicativa della sua protagonista, la lanciatissima Mia Goth, già sex symbol per le nuove generazioni, che, almeno per ora, si limita a mettere sul grande schermo il suo fisico perfetto e una faccina imbronciata, fisiognomicamente interessante ma ancora poco espressiva.

Eppure si tratta di un personaggio interessante, una vittima innocente di una società maschilista moralista e retriva in cui gli uomini vivono per fare sesso eppure lo considerano una sporca faccenda, di cui colpevolizzare le donne, che sono e restano le meretrici di Babilonia e devono essere usate, discriminate, punite.

Scheda tecnica:

Regia: Ti West

Cast: Mia Goth, Elizabeth Debiki, Michelle Monaghan, Bobby Cannavale, Lily Collins, Moses Sumney

Distribuzione: Universal Pictures, Lucky Red

Genere: horror

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.