L’amore molesto in tempi politicamente corretti – Articolo

L’amore molesto è quello imposto, non desiderato, non richiesto, che però non lascia scampo, nel pubblico o nel privato.

Nell’anno 2014 negli USA era uscita Stalker, una serie tv senza pretese artistiche, un prodotto di intrattenimento commerciale medio, dello sfruttato filone poliziesco/thriller, con attori non di primissimo piano, anche se volti noti (Dylan McDermott e Maggie Q).

Dylan McDermott  Maggie Q

Un prodotto così medio da essere “terminato” dopo una sola stagione. Visto che comunque una produzione non si mette in piedi dall’oggi a domani, pensiamo che l’autore, Kevin Williamson (quello di Scream, di Dawson’s Creek e Following, quindi non proprio l’ultima ruota del carro) avesse in testa la storia come minimo dal 2012.

E se pensiamo che lo scandalo Weinstein che ha fatto esplodere il #metoo risale al 2017, c’è da pensarci (anche se voci a riguardo giravano già dalla fine degli anni ’90). Perché il caso del noto produttore, condannato nel 2023 a 39 anni di carcere per stupro, molestie, intimidazioni e varie, ha dato la stura a una mole enorme di denunce, ma anche a diversi film e serie tv.

Vedere a questo proposito l’ottimo She Said, in italiano Anche io, in questi giorni su Netflix, nonché Bombshell e la serie The Loudest Voice su Roger Ailes di Fox, per l’attinenza del discorso e aggiungiamo la serie tv The Morning Show.

John Lithgow Charlize Theron

Un classico : vecchio laido che usa il suo potere nel modo peggiore.

Denunce spesso sacrosante e inoppugnabili, talvolta però generiche e prive di reali evidenze e quindi inutilmente diffamatorie (perché un’accusa del genere che rovina vite, famiglie, carriere, deve essere supportata da un minimo di prove concrete, specie se si parla di eventi avvenuti decenni prima).

Ma lo scandalo ha soprattutto cambiato una mentalità, facendo risvegliare molte donne da una specie di letargo che per anni le aveva tenute, pur molto più libere e indipendenti di un tempo, in uno stato di soggezione mentale nei confronti di partner inadatti, sia nel privato che nel pubblico.

Gli uomini, se negli anni ’50 pensavano fosse del tutto normale dare un’amichevole pacca sul sedere alla segretaria o alla cameriera (esemplare in questo senso la trattazione dei rapporti fra i sessi in Mad Men e anche nella deliziosa Lezioni di chimica), erano (e ancora sono in molti) convinti che tutto giri intorno alla seduzione.

Jon Hamm

Don Draper, la quintessenza di un maschilismo mai defunto.

In molti infatti pensano che ogni donna si alzi, si lavi, si vesta e si trucchi solo per apparire desiderabile all’altra metà del cielo, e che voglia solo essere conquistata e “posseduta” dal proprio amato, finché lui (ovviamente lui) se la vorrà tenere. E guai se è lei che se ne vuole andare.

Purtroppo l’argomento dell’amore molesto in tutte le sue variazioni, è vastissimo (e doloroso) e riguarda etero e gay, giovani e adulti e pure anziani. E qui si aprirebbe il tragico argomento delle frequentissime uccisioni di donne cui assistiamo senza sosta, ma oggi vogliamo limitarci a chiacchierare di storie che riguardano cinema e serie tv, e anche musica.

Come tutti i forti movimenti d’opinione (come ogni rivoluzione) l’onda di indignazione, di denunce è partita fortissima, travolgendo un’enorme quantità di luoghi comuni e facendo riflettere anche tante donne, che fortunatamente non si erano mai trovate in situazioni estreme.

Carey Mulligan Zoe Kazan Patricia Clarkson

Il film She Said – Anche io, sul caso Weinstein.

E che eppure nella vita avevano accettato (subìto) come inesorabili passaggi quasi formativi, quelle che erano vere e proprie molestie, che oggi costerebbero il posto di lavoro, costerebbero amicizie. Ma come tutte le ondate, questa ritirandosi ha lasciato una sensibilità diversa sul tema dei rapporti a due, su cui è dilagato in forme anche eccessive il “politicamente corretto”.

Se fra gli anni ’80 e ’90 due film sulle molestie sessuali avevano fatto storia, Attrazione fatale di Adrian Lyne e Rivelazioni tratto da un romanzo di Michael Crichton, curiosamente si trattava di storie in cui erano gli uomini a essere vittime, cosa che talvolta avviene, ma in quantità enormemente inferiore.

Perché certe violenze, che passano attraverso una forma di abuso psicologico, di circonvenzione di un soggetto più debole (spesso nei posti di lavoro), in generale sono commesse dagli uomini, che detengono posizioni privilegiate in quantità superiore rispetto alle donne.

Demi Morre Michael Douglas

Chi non vorrebbe essere molestato da Demi Moore? Eppure…

Ricordiamo un film più duro e diretto, Sotto accusa del 1988 con Jodie Foster, che citiamo come esempio della variante “ma lei se l’era cercata”. Ma di stupro sottovalutato si parlava anche nella serie tv Unbelievable, in cui un avvocato diceva “Nessuno accusa mai una vittima di una rapina di mentire, ma quando si tratta di violenza sessuale?”.

Pensiamo anche ad un altro film che ha fatto storia, lo struggente Thelma e Louise (1991), tragica storia di due donne in fuga da un mondo maschile oppressivo e misogino, che andranno troppo oltre per poter tornare indietro.

Numerosi sono i film su donne in fuga da mariti e compagni abusivi, da A letto con il nemico, con la pallida imitazione odierna di It Ends With Us, lo spagnolo Ti do i miei occhi, la serie tv Big Litte Lies. Perfino una rilettura del famoso L’uomo invisibile virava in quella direzione, nella versione del 2020, con Elisabeth Moss.

Susan Sarandon Geena Davis

Una coppia di donne entrate nell’immaginario collettivo.

Se vogliamo parlare di vendetta a queste situazioni, come non citare Una donna promettente, angosciosa narrazione con Carey Mulligan, un po’ troppo schierata ma di indubbia efficacia (Netflix).

Ma tornando all’inizio di questa chiacchierata, di una cosa saremo sempre grati a Stalker, per la sua colonna sonora. Che infatti ha dato la stura alla rilettura di moltissime canzoni romantiche, di quelle che esaltano quell’amore che però abbiamo visto in un attimo divenire letale, tramutandole in messaggi di pura minaccia, semplicemente cambiando tonalità, rallentandole e cantandole con diversa intenzione.

Perché “ti amerò per sempre” può essere la promessa più bella o la minaccia più inquietante. Pensiamo alle polemiche che hanno colpito il nostro Raf, personaggio schivo e riservato, per la sua canzone Ti pretendo.

Nicole Kidman Alexander Skargård

Guai irritare il marito perfetto, bello, innamorato, ricco.

Ci sono esempi deliziosi da citare, One Way or Another di Blondie diventa la canzone del perfetto stalker potenzialmente serial killer (In un modo o nell’altro ti troverò, ti avrò, ti avrò, ti avrò, in un modo o nell’altro ti conquisterò, ti avrò, ti avrò, ti avrò).

Do You Really Wont to Hurt Me è quasi l’implorazione di una vittima al suo carnefice, Constant Craving parla di un desiderio inestinguibile, ma l’oggetto di tale brama sarà d’accordo? Don’t You Forget About Me diventa una terribile minaccia, così come Hungry Like a Wolf inquieta nel suo significato ben meno lieto che nel video dei Duran Duran.

Be My Baby in originale era un appassionato invito, ma in questa versione diventa una supplica malata. Creep la potrebbe cantare un rapitore psicopatico sul corpo della sua vittima. Perfino la dolce Happy Together assume un significato minaccioso (“Non riesco a vedermi amare nessuno tranne te, per tutta la mia vita”), pensiamo ai rapimenti che sono durati anni (come nei film The Captive, Room o nelle serie tv The Family o La mia prediletta).

Debbie Harry

I’m gonna get ya, gonna get ya, gonna get ya….

E se uno dichiara “You’re the One That I Want” si può impunemente rispondere “e io no”?  Finché a dire I’m on Fire è il bel meccanico Bruce Springsteen va tutto bene, ma se fosse qualcuno di meno piacevole a riportarci a casa le chiavi dell’auto?

E ci limitiamo ai titoli proposti in questa serie tv, perché proseguendo nell’argomento, quasi ogni struggente canzone d’amore può diventare una minaccia mortale (Hunting High and Low poteva cantarla il marito omicida di Rose Madder, nel romanzo di Stephen King del 1995).

Perfino la struggente Drive in cui la dolce voce di Benjamin Orr dei Cars chiedeva “chi ti dirà che è troppo tardi, chi ti riaccompagnerà a casa stanotte… “ può suonare inquietante. E in questa rilettura anche la mitica Enjoy the Silence dei Depeche Mode, può suonare oppressiva mentre dice “All I ever wanted, All I ever needed, Is here in my arms… Can’t you understand, oh my little girl…”.

Sting

Every breathe you take….

Sono tutte canzoni che si possono trovare per un divertente ripasso su Youtube. E su tutte svetta una delle più belle canzoni d’amore mai scritte, con il suo giro di basso incalzante ed ossessivo, Every Breathe You Take: “Ogni respiro che fai, ogni mossa che fai, ogni legame che spezzi, ogni passo che fai, ti guarderò”. Se non è da stalker questa….

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.