It Ends With Us è una commedia drammatica, in cui Blake Lively ci mostra che non basta essere belli e ricchi per essere felici.
Lily Bloom è bella (molto bella, essendo interpretata da Blake Lively), autonoma e solitaria. Intuiamo un disagio famigliare legato alla figura del padre (che sarà chiarito in seguito) e anche la sua solitudine è indice di qualche incidente di percorso (come apprenderemo in seguito).
Mentre è impegnata nell’apertura del suo stupendo negozio di fiori a Boston, incontra casualmente il fascinoso Ryle, ricchissimo neurochirurgo. Dopo molte esitazioni, francamente poco comprensibili, inizia una relazione con lui, che per la prima volta osa impegnarsi in un rapporto stabile, da quel farfallone incallito che era.
Si uniscono insomma due disagi, in una quasi totale mancanza di reale comunicazione, perché i dialoghi fra i due sono davvero scarni. Ma se anche il passato di Ryle nasconde un pesante trauma, da quello di Lily emergono un padre abusivo e Atlas, un grande amore adolescenziale, troncato sul nascere da avverse condizioni.
Ed è proprio questo antico amore che arriva a complicare le cose, quando Lily lo incontra, divenuto un ristoratore di successo. Qui il film, invece che diventare un Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca), prende una piega diversa, perché la situazione mette sotto pressione Ryle, che rivela una tendenza a scoppi d’ira perniciosi.
Lei, la pallida principessa in attesa del bacio giusto.
Del resto Lily a ogni discussione sembra incapace di affrontare l’argomento con argomentazioni degne di tal nome. Come finirà? It Ends With Us è stato munito di un sottotitolo italiano che recita “Siamo noi a dire basta”, e come non concordare.
Peccato che si tratti di un film smaccatamente a tesi, tratto da un romanzone di 376 pagine scritto da Coleen Hoover nel 2016, molto spinto su Tik Tok, e che, come tale, sa dove vuole arrivare ma sembra disinteressarsi al come.
E quel “come” dovrebbe essere l’adeguata costruzione dei personaggi e una plausibile escalation. Niente di tutto ciò, purtroppo. Lily giustamente non è un’infermierina, non è una giustiziera e nemmeno una denunciatrice, è una giovane donna molto avveduta, che coglie subito i primi segnali di qualcosa che ben conosce.
Lui, bello e possibile, col suo sapor mediorientale.
Ma è anche una omertosa, che non dialoga, non spiega, non prova nemmeno ad approfondire il disagio del partner, caricandolo invece del suo, anche quando ci sarebbe il tempo per provare ad appianare o almeno a provarci.
Del resto il personaggio di Lily è inficiato dall’avere comunque un pezzetto di cuore ancora occupato dal suo primo grande amore adolescenziale, ovviamente sfortunato, ma non per colpa né di lei né di nessuno dei due lui.
Per portare i protagonisti dove la scrittura vuole, non si procede però fluidamente, i passaggi sono sforzati e i personaggi costruiti male, in modo da rendere stancamente prevedibile tutto lo sviluppo.
L’ingombrante fantasma dell’amore passato.
E (orrore) si finisce così (almeno da spettatrici donne e adulte) a parteggiare per chi dovrebbe essere il personaggio negativo e a irritarsi con quella che dovrebbe essere “l’eroina” positiva della storia.
It Ends With Us, interpretato oltre che diretto da Justin Baldoni, distribuito da Eagle Pictures, è un progetto voluto, prodotto e interpretato da Blake Lively, e molto sentito, perché evidentemente il problema della violenza domestica è ben presente anche negli USA (un titolo per tutti, ricordiamo Rose Madder di Stephen King come libro e A letto con il nemico come film, entrambi degli anni ‘90) e questo impedisce di scagliarsi contro la storia, che però così strutturata è davvero poco educativa.
Tutta l’operazione fa riflettere una volta di più sulla potenza di certi metodi di marketing odierni (per quanto riguarda Tik Tok ha già suscitato perplessità e polemiche), che però lanciano messaggi contraddittori.
Pensiamo alla protagonista di un altro prodotto lanciato da quel mezzo e diventato poi film, Il fabbricante di lacrime, la cui protagonista (in questo caso proprio tipo infermierina) subiva soprusi psicologici da colui che aveva deciso di amare, vincendo però alla fine la sua battaglia contro i fantasmi di lui.
Ma anche nei confronti di questi fenomeni editoriali, che poi magari tracimano nel cinema, siamo solo noi a poter “dire basta”.
Scheda tecnica:
Regia: Justin Baldoni
Cast: Blake Lively, Justin Baldoni, Brandon Sklenar, Jenny Slate, Hasan Minhaj
Distribuzione: Eagle Pictures
Genere: drammatico, commedia