Il film Il regno animale e i genitori nel post-apocalittico – Articolo

Qual è in compito primario di un genitore? Accudire e proteggere la prole, finché non sia capace di difendersi da sola e spiccare il volo.

Se c’è una cosa che in tantissimi facciamo, spesso impreparati, senza avere studiato, ma sorretti da un istinto viscerale, è il mestiere di genitore. Che si faccia bene o male, quello sarà tutto da vedere, però noi per tutta la vita sorreggeremo i nostri figli, cercheremo di aiutarli, proteggerli, sempre convinti, in buona fede, di fare le cose giuste per loro, nel loro interesse.

Peccato che, come tanta letteratura e cinema ci hanno raccontato e come la triste realtà attuale ci conferma, mentre li accudivamo, custodendoli nel nido famigliare, in attesa che fossero capaci di difendersi da soli e spiccare il volo, abbiamo mandato in malora il nostro nido collettivo, il pianeta Terra.

Questo sta provocando enormi tragedie ben reali, ma qui come sempre ci occupiamo di cinema, dei film che ci hanno raccontato drammatiche storie, spesso tragiche, in cui genitori compiono ogni tipo di atto per salvare la vita dei figli, in un ambiente sempre più degradato, in una società dove le regole del vivere civile vengono meno.

Questa riflessione ci è stata suscitata dal film The Animal Kingdom, inglesizzando l’originale francese Le reign animal, rischiando così di ingannare lo spettatore che potrebbe pensare al precedente Animal Kingdom, nerissima storia di malavita australiana del 2010.

Romain Duris Paul Kircher

Romain Duris e Paul Kircher, padre e figlio nel film The Animal Kingdom.

Invece il film racconta una storia che ricorda la serie tv Sweet Tooth, perché, in una Natura sempre più devastata, misteriosamente molto umani iniziano a trasformarsi dolorosamente in animali di vario genere, perdendo il contatto con i parenti, anzi a volte aggredendoli.

Motivo per cui sono braccati dalle Autorità, che li rinchiudono in centri di detenzione dove poi effettuano ricerche scientifiche inquietanti e non autorizzate dai famigliari. Per questo motivo François (Romain Duris, protagonista anche nei due film sui Tre Moschettieri), che ha visto la fine fatta dall’amatissima moglie, sta cercando di evitare la stessa sorte al figlio adolescente, che sta subendo una mutazione che riesce a tenere nascosta.

Mentre altri casi dolorosi intorno a loro arrivano a tragica conclusione, François infrangerà la Legge, per dare la figlio una possibilità di salvezza, accettando il suo nuovo, misterioso destino. Anche l’inedito Acide, pure lui film francese, vede Guillaume Canet impegnato nell’impresa disperata di salvare l’ex moglie e la figlia adolescente (e irritante come da manuale) dalle distruttiva piogge acide che si abbattono sul paese, che hanno ormai raggiunto l’acido solforico come potenza distruttiva.

Romain Duris Paul Kircher

La fuga, la speranza, è sempre verso la natura selvaggia.

Ma da quante cose abbiamo cercato di salvare questi figli, da cambi climatici, da maremoti e tsunami, da mostri atomici, da devastazioni che hanno ridotto alla bestialità l’ex genere umano.

Pensiamo a The Day After Tomorrow, anno 2004, dove il riscaldamento globale provoca lo scioglimento dei ghiacciai e la conseguente deviazione della Corrente del Golfo, con una glaciazione che si abbatte sugli Stati Uniti. Dennis Quaid, uno studioso del clima, dovrà salvare il figlio rimasto bloccato in una congelata New York.

Un altro abituato a salvare famiglia e umanità è Dwayne Johnson, lo ricordiamo in San Andreas, e nessuno ha dimenticato il sacrificio di Bruce Willis in Armageddon. Ma in generale, se c’è qualcosa che può spingere un uomo o una donna a tornare in luoghi colpiti da catastrofi varie, da uragani, tornado, inondazioni e terremoti, passando anche per l’invasione di alieni, sono dei figli da salvare.

Pedro Pascal Bella Ramsey

Un’altra coppia di sopravvissuti entrata nella storia, quella di The Last Of Us.

In The Wave, uno tsunami colpisce una cittadina norvegese, dividendo una famigliola. Nel film Bird Box Sandra Bullock deve cercare di salvare il figlio, che deve ancora partorire, dall’epidemia di suicidi indotti da misteriose entità. John Krasinski ed Emily Blunt nel film A Quiet Place devono preservare la famiglia evitando di produrre anche il minimo rumore, in una terra occupata da mostruose creature cieche ma dall’udito finissimo.

Gerard Butler ha fatto più volte l’eroe e in Greenland lotta per ricongiungersi con i suoi cari, dopo una convulsa fuga collettiva dovuta alla caduta di uno sciame di meteoriti, mentre in Geostorm doveva fronteggiare il sabotaggio di un sistema di satelliti che potevano modificare il clima.

Di recente su Netflix abbiamo visto Il mondo dietro di noi, due famiglie rinchiuse in una villa di lusso, mentre fuori sembra arrivare la fine del mondo. E impossibile non citare i due più toccanti esempi di sacrificio paterno nei confronti di un figlio, in un paese devastato da cambiamenti climatici e misteriose epidemie, On the Road con Viggo Mortnesen e Light of My Life con Casey Affleck.

Ricordiamo anche due titoli minori, La quinta stagione, film belga del 2012 sulla veloce decadenza naturale che riporta i sopravvissuti a feroci riti, visibile su Prime Video, così come L’era dello stupido, del 2009 sul riscaldamento globale, in cui Peter Postletwaite è rimasto l’unico a custodire tutto il sapere dell’umanità.

E per chiudere, la tragica serie tv The Last of Us, tratta dal celeberrimo videogame, a dimostrazione che i legami affettivi da preservare a costo della vita stessa, possono essere anche diversi da quelli del sangue.

Scheda tecnica:

Regia: Thomas Cailley

Cast: Romain Duris, Adéle Exarchopoulos, Paul Kircher

Distribuzione: I Wonder Pictures

Genere: drammatico, fantascienza

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.