Nella fiction gli attori sono sempre più attraenti dei personaggi reali che sono chiamati a interpretare.
Gli eroi dei film biografici sono sempre più belli che nella realtà? Thomas Edward Lawrence, il vero Lawrence d’Arabia, era bello come Peter O’Toole?
Un irripetibile Peter O’Toole ha reso eterno Thomas E. Lawrence.
Ci siamo messi a riflettere sui tanti film biografici in cui comparivano personaggi celebri, visti nel corso di qualche decennio, freschi anche della visione di Bob Marley One Love, il nuovo film dedicato al famoso artista, in cui l’attore Kingsley Ben-Adir è molto più gradevole esteticamente dell’originale.
Abbiamo cominciato a ricordare tutte le volte che un personaggio famoso è stato portato su grande schermo e su quante volte la sua immagine sia stata modificata, scegliendo interpreti più belli, per ovvie ragioni commerciali, per la necessità di ricorrere a un divo più attrattivo. Falsificando però così un poco la storia.
È infatti corretto affidare al virile e affascinante Dominic West il ruolo di Carlo d’Inghilterra? Non rischia di falsare il personaggio e il suo rapporto con il mondo femminile?
Sia chiaro che non intendiamo fare un body shaming storico/cinematografico, solo sottolineare come alla fine il cinema sia sempre una colossale macchina dei sogni, un luogo affascinante ma ingannatore. Faremo solo qualche esempio per categoria, che anche così l’elenco è fin troppo lungo.
Iniziamo subito con l’eccezione, precisando che, nel caso di cantanti e attori, spesso gli originali sono in possesso di un fascino che sovrasta l’aspetto fisico e raramente la “copia” della finzione riesce a trasmettere il fascino che emanano. In ambito musicale, pensiamo a Walk the Line, che racconta la vita di un Johnny Cash che aveva il suo fascino, ben diverso però dall’interprete Joaquin Phoenix.
Val Kilmer è stato quasi un sosia di Jim Morrison, mentre il Rocketman Taron Egerton anche truccato è stato più “carino” di Elton John. Nonostante la sua premiata performance e una truccatura massiccia, Rami Malek non ha raggiunto il carisma di Freddie Mercury. Jamie Foxx ha replicato Ray Charles con grande passione in Ray, “copiandolo” in una vera operazione di mimesi.
Se Carlo fosse stato bello come Dominic West…
Sam Riley è stato un plausibile Ian Curtis, Angela Bassett quanto a bellezza è superiore a Tina Turner, che però doveva il suo successo anche a una grinta unica. Pensando a personaggi del passato, il grande Cole Porter era stato interpretato da Cary Grant nel 1946 in Night and Day e più tardi da Kevin Kline in De-Lovely, due attori diversi da lui e diversi fra loro, ma due interpretazioni valide.
Nella sua autentica carica creativo/distruttiva, Dennis Quaid è stato un perfetto Jerry Lee Lewis in Great Balls of Fire, mentre Diana Ross aveva un diverso tipo di fragilità rispetto alla vera Billie Holiday nel film del 1972 La signora del blues. Nel campo della musica classica, dopo il Mozart sopra le righe di Tom Hulce in Amadeus, Gary Oldman è stato un Beethoven molto aderente alla realtà, in Italia Giuseppe Verdi, fra gli altri ha avuto il volto severo del nostro Fosco Giacchetti.
Quanto agli “eroi” negativi, dubitiamo che la coppia Butch Cassidy e Sundance Kid sia stata fascinosa come l’accoppiata Paul Newman/Robert Redford. Robert De Niro anche se molto somigliante, era certo più interessante del vero Al Capone (Gli intoccabili), così come Al Pacino rispetto al vero Scarface, uno dei tanti malavitosi cubani che cercavano fortuna nella Miami ruggente degli anni ’80. Al gangster Bugsy Siegel sarebbe piaciuto avere la faccia di Warren Beatty nel film diretto da Barry Levinson nel ’91.
Una coppia di banditi così, solo in un film…
Jacques Mesrine, “eroe” negativo nei due film Nemico Pubblico, non può certo competere con il fascino di Vincent Cassel nei due film dedicati alle sue gesta criminali. E il vero Vallanzasca non era bello come Kim Rossi Stuart, che lo ha interpretato con improbabile accento lombardo nel film omonimo.
Hai voglia a imbruttire Sofia Vergara, ma non potrà mai somigliare alla vera Grisleda (serie tv su Netflix) così come l’attore Wagner Moura è stato più attraente del vero Pablo Escobar. Anche Édgar Ramirez ha dato una faccia attraente allo sfuggente terrorista Carlos, di cui per anni non si trovavano immagini.
Passando al campo dei biopic di artisti, solo per citarne alcuni, Anthony Hopkins è stato un accettabile Picasso (15 film su e con lui) e Ben Kingsley ha gigioneggiato dietro i baffi finti di Dalì in Daliland. Salma Hayek, pur imbruttita dal trucco, è stata una splendida Frida Khalo, anche se con un fascino meno particolare. Ed Harris era molto somigliante al vero Jackson Pollock, nel film da lui stesso diretto.
La mistificazione al suo massimo livello, interpreta a sinistra, vera protagonista a destra.
Un ineffabile David Bowie si è tolto la soddisfazione di interpretare Andy Warhol (“rifatto” in 14 film) in Basquiat. Quanto agli scrittori, Hemingway ha avuto la faccia di Chris O’Donnell, Clive Owen, Corey Stoll (per noi il migliore, in Midnight in Paris).
Anne Hathaway è di gran lunga più bella di Jane Austen in Becoing Jane, e lo è anche Olivia Williams in Io, Jane Austen, così come Cynthia Nixon nel film A Quiet Passion è più attraente di Emily Dickinson, mentre nella serie Dickinson Hailee Steinfeld, anche lei molto più bella, ne offre un ritratto più attualizzato anche se infedele.
Facce più incisive, più “cinematografiche” hanno avuto anche altri scrittori celebri come David Foster Wallace (Jason Segel in The End of the Tour), Karen Blixen (Meryl Streep nell’ormai mitico La mia Africa), Pablo Neruda cui somigliava simpaticamente Philippe Noiret in Il postino, meno attrattivo nell’interpretazione di Luis Gnecco nel film omonimo di Pablo Larrain.
Quasi una vendetta postuma, Bowie rifà Warhol in Basquiat.
In Poeti dall’inferno Leonardo di Caprio e David Thewlis erano più “carini” dei veri Rimbaud e Verlaine. Jack Kerouac, faccia interessante, sulla sua strada è stato affidato a George Peppard (La nostra vita comincia di notte), Jean Marc-Barr in Big Sur, poi Jack Huston in Giovani ribelli e anche Sam Riley (con il personaggio di Sal Paradise) nel film On the Road e Todd Rotondi in Howl.
Ben reso Truman Capoti, che ha avuto facce di attori celeberrimi, come Toby Jones e Philip Seymour Hoffman, con una maggiore somiglianza. Fra gli sportivi, come non citare Maradona – La mano di dio in cui era Marco Leonardi a interpretare el Pibe de oro, con un migliore aspetto fisico. Nel film Zlatan invece, Granit Rushiti impersonava un giovane Ibrahimovic ma nel confronto ci perdeva, vista la prorompente personalità del vero calciatore.
E la pattinatrice Tonya, che pure era una bella ragazza, non può competere con Margot Robbie che l’ha portata su grande schermo. Abbiamo nomi anche in campo religioso. Lutero ha avuto Joseph Fiennes come improbabile interprete e Geraldine Chaplin è stata Madre Teresa, potevamo immaginare Shia LaBeouf nei panni di Padre Pio, nel trattamento di Abel Ferrara?
Padre Pio, Shia LaBeouf, Abel Ferrara, cosa potrà andare storto?
Fra militari e uomini politici, il Generale George S. Patton è stato interpretato da George C. Scott ma anche da Kirk Douglas e George Kennedy, mentre il “collega” Douglas MacArthur (comparso in 13 film) ha avuto la faccia di Laurence Olivier, Henry Fonda, Gregory Peck (Il Generale ribelle) e Tommy Lee Jones in Emperor.
Che Guevara è passato da Omar Sharif a Benicio Del Toro, a Gael García Bernal. Daniel Day Lewis ha dovuto imbruttirsi con il trucco per essere Abraham Lincoln nel film di Steven Spielberg. Nixon ha avuto come splendidi interpreti Frank Langella (Frost/Nixon), Anthony Hopkins (Nixon di Oliver Stone, truccatura perfetta per essere un film del 1995), Kevin Spacey (Elvis & Nixon).
Bruce Greenwood è stato uno splendido JFK, nel film Thirteen Days, al suo fianco un altrettanto ben scelto Steven Culp che era Robert. E qui “gareggiare” con gli originali era dura. Anche Greg Kinnear nella serie tv The Kennedys si è misurato contro un originale troppo iconico.
Un ottimo Che Guevara interpretato da Benicio Del Toro.
Meryl Streep ha cercato di umanizzare Margaret Thatcher in The Iron Lady, ma abbiamo preferito Gillian Anderson in The Crown. Michael Sheen è stato più volte un Tony Blair più simpatico dell’originale e Kenneth Branagh ha fatto Roosevelt e di recente pure Boris Johnson, Dennis Quaid è stato Bill Clinton.
Quanto ai sovrani, aveva Re Giorgio VI, padre di Elisabetta, lo charme stanco di Colin Firth nel Discorso del Re? Il vero Gandhi forse aveva una vaga somiglianza con Ben Kingsley, che grazie a lui ha vinto un Oscar. Passato alla storia, anche per la truccatura, il Churchill di Gary Oldman in L’ora più buia.
Come dimenticare il Mandela di Morgan Freeman in Invictus, affidato invece a Idris Elba in La lunga strada verso la libertà. Malcolm X ha avuto Denzel Washington a interpretarlo, mentre in Quella notte a Miami era Kingsley Ben-Adir, interprete proprio di Bob Marley, film che ha dato il via alla nostra carrellata.
Colin Farrell fa Alessandro Magno in un peplum fuori tempo massimo.
E poi tanti personaggi storici, da Alessandro il Grande (da Richard Burton a Colin Farrell, al Buck Braithwaite della serie tv su Netflix) e Giulio Cesare (Rex Harrison, Claude Rains, Jeremy Sisto), con una Cleopatra passata da Viven Leigh a Elizabeth Taylor, a Monica Bellucci. E poi infiniti Re e Regine, che ci hanno insegnato la storia meglio dei libri di testo.
Quante Elisabette d’Inghilterra, dalla prima all’ultima abbiamo avuto, tutte più belle dell’originale, da Cate Blachett a Helen Mirren? Quanti Luigi XVI a finire ghigliottinati insieme a Maria Antonietta? E principi di illustri casati tutti ben più affascinanti che nella realtà (pensiamo alle serie tv Tudor e Borgia e ai bellissimi interpreti del film La Regina Margot).
Tutti sicuramente più belli ma anche più puliti degli originali. Quanti Napoleon abbiamo avuto, prima dell’ultimo discutibile trattamento di Ridley Scott con Joaquin Phoenix?
Un pensoso Joaquin Phoenix nei panni di Napoleone.
E poi, alla rinfusa, quasi alla pari con gli originali è stata la coppia Gary Oldman/Nancy Spungen di Sid & Nancy; Howard Hughes non era certo Leonardo Di Caprio, che lo ha interpretato in The Aviator; Phineas Taylor Barnum non era piacevole come Hugh Jackman nel film a lui dedicato, The Greatest Showman.
Steve Jobs non era affascinante né come Ashton Kutcher del film Jobs o Michael Fassbender in Steve Jobs (perfino Jesse Eisenberg in The Social Network è più “carino” del vero Zuckerberg).
Dan DeHaan nel film Life è stato un valido James Dean, e il fascino irregolare di Chanel è cosa diversa dalla graziosa Audery Tautou, meglio Anna Mouglalis in Coco Chanel & Igor Stravinsky. Perfino Shirley Maclaine ha interpretato la grande stilista.
Marion Cotillard ben truccata da Édith Piaf.
Marion Cotillard è stata un’eccezionale Édith Piaf, imbruttendosi nel film La vie en rose. Un altro lavoro di mimesi impressionante è stato fatto da Renée Zellweger per diventare Judy Garland. La coppia Michael Douglas/Matt Damon di Dietro i candelabri era più fascinosa dei veri Liberace/Scott Thorson.
A Freud aveva dato tutta la sua reale nevrosi Montgomery Clift e molti anni dopo Viggo Mortensen si è misurato con il personaggio in A Dangerous Method. Eddie Redmayne in La teoria del tutto ha impersonato con precisione lo scienziato Stephen Hawking.
E di recente Cillian Murphy si è incarnato alla perfezione anche fisicamente nel suo Oppenheimer. E vogliamo dire che il vero Cristoforo Colombo ci aveva guadagnato nel film 1492, con l’interpretazione di Gerard Depardieu, così come Magellano con Rodrigo Santoro, nella serie tv Senza confini, su Prime Video?
Cillian Murphy, un credibile Oppenheimer.
Ci sono poi casi in cui l’attore scelto ha una sua bellezza diversa dal suo modello, Will Smith ha una faccia che è ben diversa da quella del vero Muhammad Alì (Cassius Clay), da lui interpretato nel film Ali del 2001, ma entrambi hanno un loro fascino.
Elvis era diversamente bello da Austin Butler o Jacob Elordi nel film Priscilla. E quante Marilyn belle ma non con la sua magia abbiamo visto? Quanto alle serie tv, in Feud ricordiamo l’accoppiata Joan Crawford/Bette Davis “rifatte” da due dive come Jessica Lange e Susan Sarandon e per restare a Hollywood, un Valentino di Ken Russell del 1977, con uno spettacolare Rudolf Nureyev.
Caso al contrario per David Bowie, artista, personaggio, uomo così particolare che era quasi impossibile trovare un adeguato sostituto e infatti nel film Stardust, limitativo resoconto del momento della nascita di Ziggy Stardust, è stato scelto un John Flynn assolutamente non all’altezza.
Non basta una parrucchetta rossa per essere Ziggy.
Il Bob Dylan più bello è stato quello “ricreato” da Cate Blachett in Io non sono qui. Invece in House of Gucci o Ferrari i personaggi storici, Famiglia Gucci e Ferrari, sono stati nel caso migliore completamente stravolti, o cambiati in peggio senza una giustificazione (in entrambi i casi la responsabilità ricade sul regista Ridley Scott).
E tutto questo senza citare la mistificazione massima, per cui adeguandoci all’input anglosassone per anni abbiamo fatto di Gesù un bel ragazzo quasi biondo con occhi chiari, mentre il suo vero aspetto, suo o di chi per lui, era probabilmente ben diverso, vista l’area di appartenenza. Forse quelli che negli anni si sono avvicinati di più all’aspetto reale sono stati Pasolini e Mel Gibson con il suo sanguinoso Passion.
E pure Dio, il grande vecchio che ci domina dall’alto dei cieli, per anni è stato raffigurato come un bianco (Benoît Poelvoorde, Will Ferrell), anche solo con il vocione del “bianco” Don LaFontaine e solo (e spiritosamente) negli anni più recenti è stato un nero (l’ineffabile Morgan Freeman) o addirittura una donna, Alanis Morissette in Dogma, anticipando i tempi del metoo.
Un’interpretazione per la quale non c’era un modello preciso cui rifarsi…
Ma come noi ritocchiamo con Photoshop o altri filtri le nostre foto prima di pubblicarle, anche un personaggio famoso potrebbe essere soddisfatto di essere ricordato, identificato quasi nell’immaginario collettivo, con la faccia di un divo ben più bello di lui, immagine che negli anni diventerà più forte di quella vera. Potenza del cinema, arte che come si sarà capito, amiamo più di ogni altra.