God Is a Bullet – Recensione Streaming

God Is a Bullet è un violentissimo noir, mai distribuito in sala, la discesa agli inferi di un brav’uomo in lotta contro una gang di mostri criminali.

Bob (Nikolaj Coster-Waldau), onesto poliziotto, brava persona, crede nel Bene e che la fede in Dio metterà lui e i suoi cari al riparo dalle cose brutte del mondo.

Non sarà così perché il destino, che di dio se ne infischia, gli fa incrociare la strada di una setta di degenerati che in confronto quella di Manson era un capo boy scout, gente che rapisce ragazzine fuori dai centri commerciali e sparisce su un nero furgone stile Near Dark. Gli ammazzano l’ex moglie e rapiscono la figlia Gabi, delicata adolescente cui è legatissimo.

Bob dovrà fare la sua discesa agli inferi per ritrovare la ragazza, nella colpevole inedia delle forze dell’ordine. Suo Virgilio nel demoniaco mondo che si muove nelle degradate zone suburbane di un paese obbligatoriamente senza dio, sarà Case, un’ex ragazza del gruppo (Maika Monroe), che vuole vendicarsi di Cyrus, l’esaltato e feroce capo del gruppo (Karl Gusman).

God Is a Bullet è diretto da Nick Cassavetes, che aveva già messo in scena un ambiente di dissennata violenza in Alpha Dog (ma qui siamo su un altro livello), dedito però anche a molte commedie romantiche, e qui trasporta su grande schermo con abbondanza di sordidi dettagli e violenza all’ennesima potenza il libro di Boston Teran, scritto nel 1999, all’inizio della sua carriera.

Maika Monroe

Maika Monroe è una che ha ben capito le regole del suo mondo.

Cassavetes si diverte a sciorinare una galleria di orrendi, laidi, sadici, luridi personaggi, calcando la mano nelle efferatezze, nella violenza, nel sadismo, nella quantità di fuck, di tatuaggi, di sesso, di sporcizia.

Tutto questo nel degrado di aree quasi tribali dove ogni cosa può succedere, un mondo perverso, una specie di incrocio fra un Far West urbano e Mad Max, dove tutti hanno corpo e facce ricoperti di tatuaggi in un incrocio yakuza/narcos inquietante.

L’ex poliziotto Bob si fa tatuare anche lui per sembrare meno estraneo all’ambiente, si fa accoltellare, pestare, sparare, mordere da un crotalo. Si obbliga a sembrare a suo agio in mezzo a un mucchio di depravati.

Jamie Foxx

Un’originale caratterizzazione di Jamie Foxx.

Perché così finalmente arriverà a fare la sua strage (tutta di gente meritevole, va detto) in un finale di iperbolica violenza, di quelli definiti “macelleria messicana” come da manuale, che arriva alla fine dei 155 minuti di durata della versione originale, francamente troppi.

Va detto che però il montaggio ridotto a due ore taglia alcuni momenti di approfondimento dei personaggi, che in mezzo a tante efferatezze avevano un senso. Bob farà di tutto per sua figlia. Ma alla fine, visto che lui è una brava persona, anche per l’ostica e respingente Case, sua guida e interprete.

Nel film ci sono varie facce note di buon livello, Jamie Foxx è un tatuatore nero con vitiligine e braccio artificiale, stregone e guaritore, ritroviamo anche Jonathan Tucker (Nella valle di Elah, Kingdom, Justified, City on a Hill) e January Jones (Mad Man). Nikolaj Coster-Waldau si impegna onorevolmente nel suo percorso evolutivo, per arrivare a somministrare con i proiettili quella giustizia divina che latita.

Maika Monroe conferma il suo stile recitativo atono, da poco rivista in Longlegs, il “cattivo” Karl Glusman (Civil War, Reptile, The Idol) è istrionico negli eccessi del suo personaggio. Quanto all’ambientazione, quel paese “di mezzo” di infinito squallore, di miseria finanziaria e morale, ci rimanda al film Love Lies Bleeding, alla serie Briarpatch con Rosario Dawson, e anche al film Roumble in the Dark con Aaron Eckhart e a Rebel Ridge da poco visibile su Netflix, solo per citare prodotti recenti.

Ma anche nella cosiddetta “società civile”, in mezzo a scintillanti torri di vetro e acciaio, abbondano i mostri ed è sempre nell’incrocio dei due mondi che può avere origine l’inferno per chi ne resti schiacciato, come già ci illustrava David Cronenberg nel lontano 2005 con il suo A History of Violence. God Is a Bullet, mai distribuito in sala, è recuperabile in streaming su Sky.

Scheda tecnica:

Regia: Nick Cassavetes

Cast: Nikolaj Coster-Waldau, Maika Monroe, Jamie Foxx, Karl Glusman, Jonathan Tucker, January Jones,

Distribuzione: Sky

genere: azione, thriller

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.