Gen V, spin-off della celeberrima The Boys, ne ricalca con entusiasmo lo spirito, ricca di dettagli sanguinolenti e politicamente scorretti.
Gen V, spin-off della mitica serie tv The Boys, arriva in streaming su Prime Video oggi, 29 settembre. Si tratta solo dei primi tre episodi e di questi parliamo per ora.
La narrazione è situata alla fine della terza stagione di The Boys e sono presenti dei collegamenti che renderebbero la visione più apprezzabile avendo visto l’originale. Siamo introdotti in un nuovo luogo, la Godolkin University, dove vengono accolti i ragazzi che hanno cominciato a manifestare i super-poteri provocati dal famigerato Composto V, somministrato volontariamente dalle famiglie agli ignari figlioletti, nella speranza di procurare loro un radioso futuro da super-eroi.
Lì saranno selezionati, per capire in quale campo del tentacolare impero della Vought possano essere impiegati, per insegnare loro come gestire i poteri, a volte anche bizzarri, che la “droga” ha provocato, per forgiare i nuovi eroi di domani.
Sotto la guida del Professor Brick (Clancy Brown, visto di recente in John Wick 4), un gruppo di specialisti di varie discipline insegna come rapportarsi con un’umanità tanto diversa da loro, per evitare che diventino dei casi clinici come i “colleghi” adulti che abbiamo imparato a conoscere fin dalla prima stagione di The Boys nel 2019.

Con Marie solo combattimenti all’ultimo sangue.
Ma su ciascuno di loro la chimica ha agito diversamente, sviluppando in età diverse poteri di genere assai vario, che ovviamente i poveretti devono imparare a governare, spesso dopo aver provocato distruzioni e lutti dovuti alla loro impreparazione.
Il nuovo gruppetto è composto da alcuni interessanti caratteri ai quali affezionarsi nel corso della narrazione, ma per ora sembrano tutti ben tratteggiati e ben scelti sono i giovani attori chiamati a interpretarli. Ciascuno poi, come in The Boys, sceglierà i propri preferiti.
Quello che emerge subito è l’esistenza di un complotto dai fini misteriosi, di una sede segreta che somiglia ai laboratori in cui venivano sottoposti a crudeli esperimenti alcuni degli X Men, della falsità ipocrita e della spietata indifferenza degli adulti, nei confronti di ragazzi tanto devastati da una vita fuori da ogni regola.

Il più potente, il più bello, il più popolare.
Forti del successo travolgente di The Boys, gli autori (che sono sempre Craig Rosenberg, Evan Goldberg, Eric Kripke, mentre fra i produttori troviamo ancora Seth Rogen) fin dal primo episodio hanno immesso nella narrazione la loro celebre “scorrettezza politica”, inserendo non solo violenza e splatter fin dai primissimi minuti, ma anche quei dettagli di “imbarazzanti” attività sessuali, ricostruiti con il solito surreale humor.
Gen V è fedele al fumetto originale per cinismo, sarcasmo e violenza, ricca di momenti wow, di sorprese spiazzanti e di spassose iperboli, arricchita anche da qualche spunto toccante.
Sullo sfondo la bieca Company, la Vought International, continua nelle sue disoneste manovre, coprendo ogni illegalità commessa, mentendo e imbrogliando per accrescere il proprio potere, leader di un corrotto sistema che pompa personaggi accuratamente costruiti per essere venduti al meglio su un mercato creato all’uopo, personaggi che diventano marchi commerciali, e a contare è solo la facciata, l’immagine esteriore.

Lui, lei, loro, un personaggio “che ha problemi con i pronomi”.
Volendo debordare in una discussione più seria, potremmo stabilire un paragone fra le iperboliche vicende delle due serie tv e quanto avviene nella realtà. Nella fiction i genitori somministrano ai piccini ignari una sostanza che in modi ignoti li farà diventare molto più di quello che sono, che potrebbero mai essere.
Alcuni di questi genitori lo fanno altruisticamente, per concedere ai figli un futuro migliore, altri più egoisticamente per sfruttarli e per godere poi del successo e della fama del figlio, per ripagarsi da sacrifici e frustrazioni ma anche per vivere così di luce riflessa.
Nella vita comune un genitore, con le stesse motivazioni, “nutre” il figlio non solo materialmente ma con le sue idee, i suoi principi morali, l’educazione in genere, trasmettendogli un messaggio che dovrebbe portarlo a una vita di successo quando sarà grande, perché questa è sempre la speranza.

Così facendo ovviamente lo influenza, lo indirizza, lo plasma senza però la certezza di che essere umano stia crescendo, di quale sarà il risultato finale. Questo aspetto, nel rapporto fra figli e genitori e fra allievi e insegnanti, può costituire una chiave di lettura più “seria” di un prodotto che però come richiamo maggiore fa leva sulla sua scorrettezza, su ammazzamenti di gore estremo, su situazioni e battute sul sesso di esilarante pesantezza, per trascinare lo spettatore al momento in cui sarà trasmessa la quarta stagione di The Boys, purtroppo già posticipata a causa dello sciopero degli attori, che ancora sta continuando.
Scheda tecnica:
Ideata da Craig Rosenberg, Evan Goldberg, Eric Kripke
Cast: Jaz Sinclair, Chance Perdomo, Lizze Broadway, Maddie Phillips, London Thor, Patrick Schwarzenegger, Asa German, Shelley Con, Clancy Brown, Sean Patrick Thomas
Distribuzione: Prime Video
Genere: commedia, drammatico, fantasy