Garfield Una missione gustosa – Recensione

Torna il gattone Garfield in una divertente avventura che ci propone anche una lettura psicanalitica del suo comportamento egoistico.

Anche Garfield, il gatto chiattone creato da Jim Davis nel 1978 per la sua striscia di fumetti più pubblicata al mondo, è stato un tenero micino, una soffice pallotta arancione, prematuramente vorace.

In questo nuovo film, una specie di reboot, lo troviamo abbandonato in un buio vicolo dal padre Vic, che si dilegua nella notte buia e tempestosa. Disperato, fa l’incontro della vita, quello con il tenero umano che lo adotta, lasciandosi totalmente colonizzare.

Ma una serie di eventi lo porterà nel mondo esterno, a incontrare una serie di folli personaggi ma anche e soprattutto proprio il mai perdonato padre. Rapiti da una gatta inferocita, anche lei vittima di abbandono, dovranno partecipare a un’assurda rapina che li porterà in situazioni degne di Willy il coyote.

Sui titoli di coda tante scenette con micini, trasmesse sul canale Catflix. Sesto film sul personaggio, quarto in animazione, nell’originale vede Chris Pratt come doppiatore del gattone (di recente aveva dato voce a Super Mario), e nomi notissimi si trovano nel resto dei doppiatori.

Chris Pratt

Il piccino Garfield e l’umano da lui adottato.

Per l’Italia Garfield ha la voce professionale di Maurizio Merluzzo, doppiatore e youtuber, e il resto del cast è di rodati doppiatori di sicura resa. Un disegno semplice ma con una bella impressione di tridimensionalità, riprende la caratteristica originale dei grandi occhioni stilizzati ma molto espressivi.

Diverse spassose citazioni di film di Tom Cruise stile Mission Impossible, eroe action per antonomasia. Questa versione, diretta da Mark Dindal (Le follie dell’imperatore, Chicken Little), distribuita da Eagle Pictures, ci propone un Garfield più simpatico del solito, pur dotato delle note sue caratteristiche, pigro, egoista, megalomane, autoriferito.

Ma, nella prima lettura psicanalitica del personaggio, lo scopriamo afflitto da un trauma primario che ha causato questo suo pessimo carattere. Abbandonato, tradito dal suo più grande affetto, Garfield ha capito come rifarsi, manovrando l’umano che lui sa bene come ingannare e sfruttare, senza lasciare mai più che il suo comportamento sia influenzato dal sentimento.

La perfida Jinx, gatta con la sindrome dell’abbandono.

Mai più Garfield andrà dove lo porta il cuore, solamente dove lo porta lo stomaco. Il solito ritratto del gatto interessato, anaffettivo, che si struscia solo per il cibo e poi se ne va a dormire da qualche parte fino al prossimo pasto, qui viene giustificato: un abbandono, un rifiuto causano sempre effetti devastanti.

Ma di questa serissima ipotesi, il pubblico dei più piccoli non capterà molto, preso dall’incalzare dell’azione che mette in fila molte sequenze spassose, in puro stile slapstick, che all’anteprima stampa hanno fatto strillare i bambini entusiasti.

hannah  waddingham

Ma il messaggio finale è adulto: anche se l’umano un po’ babbeo si farà sempre colonizzare dagli amati felini, con il cagnetto Odie nel ruolo dell’utile idiota, per essere felici c’è bisogno di affetti, di serenità, di famiglia. E di lasagna ovviamente.

Scheda tecnica:

Regia: Mark Dindal

Cast: Chris Pratt, Maurizio Merluzzo, Harvey Guillén, Samuel L. Jackson, Snoop Dog, Hannah Waddingham, Nicholas Hoult

Distribuzione: Eagle Pictures

Genere: animazione, commedia

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.