Estranei – Recensione

Estranei ci racconta la malinconica e toccante  storia di un uomo e dei fantasmi che abitano la sua mente.

Adam (Andrew Scott) è uno che non ha bei ricordi. Vive da solo in un grattacielo, una torre di vetro e acciaio ancora quasi disabitata. Dalle vetrate del suo appartamento contempla il lontano skyline di Londra che si staglia all’orizzonte, simbolo di una vita cui lui non partecipa.

Adam, che come lavoro scrive sceneggiature, esce ogni tanto per andare alla ricerca del suo tempo perduto, nel sobborgo in cui viveva con i suoi genitori, troppo presto scomparsi.

Nella villetta della sua infanzia, un giorno li ritrova, uguali all’ultima volta che li aveva incontrati (perché Estranei è anche un film di fantasmi).

Adam è infinitamente felice, non si fa domande, “respira piano la felicità” di ritrovarli, di parlare e finalmente fare coming out, confessando quella omosessualità che i suoi forse avevano intuito, ma di cui mai si era discusso, per una disapprovazione implicita.

andrew scott

Una solitaria alba alla periferia di Londra.

Una notte la sua solitudine viene interrotta da uno dei pochi altri inquilini, che suona alla sua porta in cerca di compagnia, un ragazzo (Paul Mescal) che ha “i vampiri alla porta”. Dopo qualche scaramuccia, inizia la loro relazione.

Adam vive finalmente libero dalla sua vergogna, che lo ha sempre accompagnato perché ha vissuto e sta vivendo la sua gayezza con disagio, nonostante continui a dire che ormai i tempi sono cambiati.

Riappacificato in qualche modo con il suo passato (mai lasciare le cose in sospeso), pare vivere meglio il suo presente. Prima o poi però quel passato dovrà lasciarlo andare, perché altrimenti non riuscirà a progredire verso il futuro, troppo concentrato su se stesso, impegnato a ricevere invece che a dare, a parlare invece che ascoltare.

paul mescal

Un estraneo alla porta.

Tutto comincia con The Power of Love, l’indimenticabile canzone dei Frankie Goes to Hollywood, e in fondo lì tutto finisce. Perché è solo l’amore che può proteggere dai vampiri che si affollano alla nostra porta.

Tutti i dolori che ci portiamo dentro fin da quando nasciamo, saranno sempre lì, non uno sarà dimenticato, non una ferita davvero rimarginata.

E noi continueremo ad aggirarci in quel giardino che è stata la nostra vita, rivivendo, ritornando, riavvolgendo il nastro all’infinito, nel vano tentativo di rimediare agli errori, di ricomporre i dissidi, di spiegare, comunicare, di essere capiti.

Jamie Bell Claire Foyle Andrew Scott

Il sogno di una serata felice in famiglia.

Avrebbe dovuto, avrebbe potuto essere. Ma non è stato. Rischiamo così di passare lungo le vite degli altri, anche vicinissimi, ma mentre siamo impegnati a rimediare da una parte, proseguiamo con gli errori dall’altra.

Estranei, All of Us Strangers nell’originale inglese, distribuito da Disney, è splendidamente scritto e diretto da Andrew Haigh, che in precedenza ha realizzato altri toccanti film con tematiche riguardanti l’omosessualità, come Weekend, 45 anni e Charley Thompson.

La sceneggiatura è tratta, e molto liberamente aggiornata a temi per lui più interessanti, dal libro Strangers di Taichi Yamada, pubblicato nel 1987.

Dal libro era stato già ricavato il film The Discarnates nell’anno successivo, diretto da Nobuhiko Obayashi, con una concessione maggiore all’horror.

Andrew Scott Paul Mescal,

One night in disco.

Haigh ne fa una ghost story anomala, con un sviluppo non prevedibile, in un intreccio fra realtà, ricordi, fantasie, incubi e allucinazioni che portano a un finale davvero straziante.

E non si pensi che si tratti di un film che possa interessare solo un pubblico LGBT perché il discorso dei sentimenti riguarda comunque qualunque essere umano, al di fuori delle sue preferenze sessuali.

Così come Chiamami col tuo nome è stato un film che poteva parlare al cuore di chiunque, che raccontava di amori indimenticabili che però finiscono, di amori semplicemente impossibili, bellissimi quando nascono, dolorosi quando hanno termine.

andrew scott claire foyle

Della propria madre si rimane sempre figli.

Estranei è interpretato da un quartetto di attori ammirevoli. Adam è affidato a Andrew Scott, attore di estrema sensibilità, del quale il pubblico italiano ancora non ha imparato il nome, pur avendolo visto in tanti film e serie tv come Fleabag, Black Mirror, Sherlock, Pride, Spectre, 1917, molto attivo anche in campo teatrale.

Al suo fianco un meraviglioso Paul Mescal, altro giovane interprete che, dalla serie tv Normal People in poi, sta conquistando pubblico e premi, lo ricordiamo nel recente Creature di dio.

La coppia dei genitori di Adam è composta da Jamie Bell e Claire Foy, due piccolo-borghesi animati dalle migliori intenzioni, che anche loro non avrebbero voluto/dovuto lasciare conti in sospeso.

Perfetta, nelle sue diverse sfumature e tonalità, la fotografia di Jamie Ramsay, così come la delicata colonna sonora di Emilie Levienaise-Farrouch.

Dicevano i Pink Flyd: “Soli, o a coppie, quelli che davvero ti amano camminano su e giù fuori dal muro”, e già questa frase potrebbe essere un monito.

Ma nume tutelare del film è senza dubbio The Power of Love, al cui video si rifà il finale del film, che dice tutto quello che c’è da dire, tutto quello che il film vuole dire: I’ll protect you from the hooded claw, keep the vampires from your door.

Scheda tecnica:

Regia: Andrew Haigh

Cast: Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell, Claire Foyle

Distribuzione: The Walt Disney Company

Genere: drammatico

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.