Dream Scenario – Recensione

Con Dream Scenario, Nicolas Cage torna con un film da distribuzione in sala, dopo tanto streaming e homevideo.

Che senso ha che una zebra che vive nella giallastra savana, per mimetizzarsi sia stata dotata di un manto a righe bianche e nere? Perché quel tipo di mantello provoca un effetto ottico che confonde il predatore, facendo sì che tutto un branco di zebre sembri un unico enorme animale in movimento.

Guai però se la zebra esce dal branco e si ritrova da sola in mezzo alla prateria, diventando subito preda ben visibile. Paul è un uomo invisibile, un classico professore americano da film, scuola non prestigiosa, alunni pochi e svogliati, stipendio mediocre, ignorato da colleghi che hanno avuto più successo (e soldi) di lui, nessuno scritto pubblicato a conferire prestigio.

Afflitto da un’importante calvizie, gira sempre vestito di colori autunnali, camicie di flanella, maglia di lambswool, giacche di velluto e parka. Paul ha una bella famiglia, una casa più che confortevole, potrebbe essere ugualmente soddisfatto e invece rosica, simula indifferenza alle smanie di apparire dell’ambiente e invece si macera per un complesso di inferiorità che però nega, sprezzante.

Uno strano giorno apprende di essere entrato nei sogni di una studentessa (prima ancora di una delle due figlie), una presenza muta, che non interferisce in quanto avviene. Poco alla volta l’inspiegabile fenomeno si espande, sarà vero, sarà suggestione?

Nicolas Cage

Un Professore su Zoom, tanto per cambiare.

Paul in fondo ne è lusingato, esce dal suo anonimato, si pavoneggia, anche se in quei sogni non fa nulla di decisivo, come nella sua vita reale. E in qualche sogno comincia a esercitare delle attività sessuali, cosa che lo imbarazza ma in fondo intriga, perché qualche ragazza lo guarda con un certo interesse.

Quando il fenomeno è dilagato grazie ai mezzi di comunicazione tradizionali e soprattutto ai social, arriva la mazzata. Misteriosamente, nei sogni diventa una figura malvagia, un sadico torturatore, uno stupratore, un killer. La gente lo scansa, gli studenti lo abbandonano, la scuola lo mette in aspettativa, la famiglia si dissocia.

Paul però è del tutto innocente, dall’inizio dell’allucinazione collettiva lui non ha fatto assolutamente nulla, e mai nella vita ha compiuto nemmeno l’ombra di azioni riprovevoli e quindi gli sembra impossibile essere giudicato ed espulso senza una sua colpa.

Nicolas Cage

Quando si diventa oggetto di una sgradita attenzione.

La colpa semmai è degli altri, il peccato sta nell’occhio (nel sogno, nella mente) del suo prossimo, che lo ha “guardato” ma senza vedere davvero lui, bensì l’immagine che di lui si è fatto.

Dream Scenario rappresenta la conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, della bravura di Nicolas Cage, attore la cui bulimia professionale è stata giustificata in vari modi (suo il recente Renfield), ma che ha comunque nel suo carnet un numero di film validi, sufficienti per accertare e riconoscere le sue qualità.

Julianne Nicholson (I segreti di Osage County, Tonya, Blonde e tante valide serie tv) è la moglie, si rivede Michael Cera nella parte di un rampante agente che pensa di sfruttare la fama del Professore.

Nicolas Cage, Julianne Nicholson

Attenzione a perdere il calore della banale normalità.

Dream Scenario è un film scritto e diretto dal norvegese Kristoffer Brogli, di cui abbiamo di recente visto Sick of Myself, altro appuntito film sulla demenza delle manie dei nostri giorni, che così si conferma un autore da seguire con curiosità.

Il film, distribuito negli USA da A24 (da noi arriva grazie a I Wonder e Unipol) prodotto da Ari Aster, è molto intrigante, fa riflettere e immalinconisce, una metafora amara sulla follia ipocrita dei nostri tempi bipolari, dove l’isterismo collettivo lievita e si scatena quasi all’insaputa dell’oggetto della sua attenzione. Ed è subito troppo tardi per rimediare.

Inevitabile leggere una critica a tanti fenomeni mediatici dei nostri giorni, a censure, cancellazioni e ostracismi di ogni genere, su basi talvolta risibili (almeno per noi europei). Sconfortante il quadro delle nuove generazioni, come delicati virgulti che si sconvolgono e agitano, che si alleano e pretendono, che rifiutano ogni comprensione ed esigono l’esclusione di quanto da loro travisato, portatori di una violenza subdola e angosciante.

Paul ha goduto nel ritrovarsi fuori dalla massa informe del suo prossimo, bene in vista con le sue strisce a stagliarsi nella gialla pianura, per un attimo illuminato d’immenso.

Subito dopo è stato triturato e abbandonato, dimenticato dopo essere stato dolorosamente demolito e vittima dell’estrema beffa: diventare “ispirazione” per un astuto business da cui non avrà il minimo vantaggio. Se non l’estrema illusione di una felicità che non c’è più, non ci sarà mai più.

Scheda tecnica:

Regia: Kristoffer Borgli

Cast: Nicolas Cage, Michael Cera, Julianne Nicholson, Nicholas Braun

Distribuzione: I Wonder Pictures, Unipol Biografilm Collection

Genere: commedia, drammatico

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.