Dragon Trainer, versione del 2025, è la riproposizione con attori in carne ed ossa del famoso film in animazione del 2010, operazione riuscita, con un messaggio più che mai valido.
Dragon Trainer, un marchio, una garanzia di successo, tre film in animazione, 2010, 2014, 2019, tratti dai libri di Cressida Cowell, e poi cinque cortometraggi, una serie tv Dragons: I cavalieri di Berk durata per otto stagioni e altri prodotti fra cui fumetti, videogames, uno spettacolo teatrale, oltre a uno sterminato merchandising.
Per il fortunatissimo franchise Dreamworks (distribuzione Universal) è arrivato il tempo di un live action, che riprende la storia del rapporto fra il gracile Hiccup, figlio di Stoick L’immenso e Furia Buia aka Sdentato, il drago che nella loro narrativa popolare dovrebbe essere il Nemico Supremo.
La ridente isoletta di Berk, abitata da un’enclave di nerboruti vichinghi, non è infestata dalle solite zanzare o dai topi, a loro sono toccati i Draghi. Periodicamente infatti i pascoli vengono saccheggiati da stormi di orridi sputafuoco, giganteschi e di varia e assurda forma, tutti però molto affamati di lanose pecorelle.
A nulla valgono gli sforzi dei rudi abitanti dell’isola, tutti grossi come armadi e spesso mutilati, a causa dei frequenti ed impari scontri con i feroci avversari. L’odio fra le due fazioni è secolare.

Il mingherlino Hiccup e l’oggetto del suo impossibile amore, la combattente Astrid.
I soggetti che ogni tanto sono catturati vivi, vengono rinchiusi dentro anguste celle, per essere usati in un’arena come allenamento per i vichinghi giovani, che sono tutti programmati ad ammazzare in più gran numero possibile di Draghi.
Tutti meno uno, il gracile Hiccup, figlio del gran capo Stoick L’Immenso, un omone gigantesco che guarda con sconforto e delusione quello scricciolo del figlio. Che per di più non ha neanche voglia di ammazzare nessuno e passa il tempo nell’officina del simpatico Skaracchio, inventando macchinari per catturare gli alati avversari, evitando l’uso della forza bruta.
Gli allenamenti sono un fallimento e nei combattimenti corpo a corpo Hic non fa mai bella figura. Finché un giorno, grazie ad uno dei suoi marchingegni, riesce, non visto, ad atterrare un Drago, uno di una razza sconosciuta e ferocissima detta Furia Buia, che però si rivela dotato di sensibilità “umane” molto spiccate.

L’incontro della vita fra Hiccup e Sdentato/Furia Buia.
Incapace di gesti cruenti, Hic lo libera, suscitando la sua eterna gratitudine e instaurando con lui un tenero rapporto di mutua dipendenza. Dopo varie avventure, vincendo il pregiudizio dei compaesani, Hic insieme al suo “Sdentato” (che in realtà ha denti affilatissimi ma a scomparsa), scoprirà la ragione dell’ostilità dei Draghi nei confronti dei Vichinghi e condurrà l’incredulo papà alla liberazione dall’incubo. E vissero…
Questa versione in live action è la fedele riproposizione del film in animazione del 2010, che grazie a un cast assai ben scelto per la somiglianza con i personaggi originali disegnati, racconta fedelmente quella che alla fine è una grande avventura di formazione, un avvicinamento fra estremi opposti che migliorerà entrambi.
Astrid non è bionda ma pazienza, a Mason Thames forse hanno “incrementato” un po’ il naso. A dirigere i primi capitoli era stato Dean DeBlois (nel primo film insieme a Chris Sanders), “autore” anche di Lilo e Stitch, cui Sdentato somiglia alquanto, oltre che sceneggiatore di Mulan.

Un figlio sovrastato dal padre in ogni senso.
E qui torna, anche come sceneggiatore, così come torna pure Gerard Butler nel ruolo di Stoick, dopo avergli solo dato la voce, con il suo accento scozzese doc, nei tre film in animazione.
Ritroviamo anche John Powell per la colonna sonora. Stupende location, tutto il rapporto di Hiccup prima e poi dei suoi amici con i draghi ricorda il training di Jake Sully in Avatar e così anche i fiabeschi scenari dei voli di Sdentato con il suo cavaliere in groppa, a precipizio fra dirupi, scogliere, canyon, verdi declivi e spumeggianti onde del mare, ripresi dalla fotografia del veterano Bill Pope.

Alla fine si ricucirà il rapporto padre-figlio e si imparerà la lezione principale: se conosci il tuo avversario, c’è sempre un modo pacifico per rapportarsi, basta avere voglia di trovarlo.
Come con tutti i nemici, sembra dire la storia, ci può essere un punto di incontro e la violenza e la brutalità, restituite colpo su colpo, non possono portare a niente di buono, servono solo a prolungare per generazioni lotte sanguinose. Con i draghi bastano pesci, anguille affumicate o “grattini” sul mento e soprattutto un approccio non aggressivo. Bastasse così anche in politica.
Scheda tecnica:
Regia: Dean DeBloise
Cast: Mason Thames, Gerard Butler, Nick Frost, Nico Parker, Julian Dennison, Ruth Codd
Distribuzione: Universal Pictures
Genere: avventura, fantasy