Coup de chance – Recensione

Woody Allen con Coup de chance torna alle sue commedie romantiche e disincantate, per raccontare un triangolo amoroso parigino.

La giovane ed elegante Fanny, mentre sta andando al suo lavoro in una prestigiosa casa d’aste, incontra casualmente Alain, suo ex compagno di liceo, lungo un elegante boulevard della Ville Lumière.

Lui è uno scrittore alquanto bohemienne, lei ha sposato Jean, un ricchissimo broker che la ricopre di doni, lui vive in una pittoresca mansarda, lei in un lussuoso appartamento con servitù, lui le offre panini al parco e bicchieri di vino rosso comprato al supermercato, il marito gioielli costosi, vino Borgogna e soggiorni in campagna con amici noiosi.

Jean, che di mestiere rende i ricchi più ricchi, esibisce i suoi status symbol moglie compresa e ha una stanza con un enorme plastico dove fa correre trenini Marklin. E pensa alla moglie come una delle sue proprietà di lusso.

Alain scrive, passeggia, prende il giorno come viene, inseguendo la sua ispirazione. E pensa tutto il tempo a Fanny come l’amore della sua vita. Come non intuire come andrà a finire?

Lou de Laâge, Mevil Poupaud

Una ricca coppia alto borghese nella freddezza di ipocriti sentimenti.

Senza considerare che i momenti con il giovane scrittore sono immersi nella calda luce dorata tipica di Vittorio Storaro, di nuovo a fianco di Allen, mentre la vita nell’ambiente alto-borghese è fredda e azzurrina.

Ma Coup de chance, 51esimo film dell’88enne Wody Allen non è la banale storia di un triangolo amoroso, perché la vicenda si tinge di giallo e di più non si può dire per non fare spoiler. Tutto avverrà anche grazie all’intervento della madre di Fanny, interpretata dalla veterana Valérie Lemarcier.

Mischiando dramma a farsa, con il suo solito humor descrive i riti ipocriti di ambienti che bene conosce ma anche le ipocrisie di chi ne è fuori, con la sua solita leggerezza, come a passo di danza sulle note lievemente jazzate della canzoni scelte da Allen, fra tutte Cantaloupe Island di Herbie Hancock.

Lou de Laâge Niels Schneider

Il luminoso e autentico calore della vita bohemienne.

Uno dei modi per definire Woody Allen è che si tratta del più grande regista indipendente attualmente sul mercato. Infatti dal suo esordio con Che fai rubi? (ma il primo successo è stato Prendi i soldi e scappa nel 1969) ha sempre proseguito tenacemente per la sua strada, facendo solo i film che scriveva, che gli piacevano, alle sue condizioni, senza pressioni o condizionamenti esterni.

Dispone di finanziatori fiduciosi e fedeli, non realizza mai prodotti troppo costosi, può vantare il famoso “zoccolo duro” di spettatori, soprattutto in Europa. Ed è riuscito a scrivere e dirigere i suoi film anche quando è caduto in disgrazia, non solo ai tempi della separazione dalla compagna Mia Farrow e del matrimonio con Soon-yi Previn, ma in modo paradossalmente più grave quando la vicenda è stata riesumata e usata come uno dei vessilli del #metoo.

Con Coup de chance, distribuito in Italia da Lucky Red, ci racconta un’altra storia beffarda, sul caso e sul destino, sull’autodeterminazione e il libero arbitrio, dove può succedere che lo stolto sia premiato, l’imprudente salvato, l’innocente maciullato e il colpevole punito, tutto per un gioco di incastri del tutto casuali, ma che ogni personaggio pensa di avere provocato.

Niels Schneider Lou de Laâge

Felicità è anche una passeggiata nel parco.

Tutto però inizia da un caso. Come ci diceva in Match Point, Allen pone l’accento sull’importanza del caso (della fortuna) nella vita delle persone, un colpo di racchetta e la palla passa la rete, e la partita è vinta, un altro colpo e rimbalza al di qua, e la partita è persa.

Ma vista la piega thriller (ci sono anche due improbabili ma spietati sicari), è impossibile non ripensare anche a Misterioso omicidio a Manhattan. Se la protagonista Lou de Laâge e il giovane Niels Schneider sono più noti in Francia che da noi, più nota è la faccia del marito, che è Mevil Poupaud, visto di recente in Du Barry (il film è stato girato in lingua francese e con attori francesi).

In questo che potrebbe essere il suo ultimo film, Allen una volta di più sottolinea l’incredibile fortuna che ciascuno di noi ha, per essere vivo, per essere stato oggetto di quell’unica possibilità su 400 trilioni che lo hanno fatto nascere in questo mondo. Per la fortuna di chi lo apprezza, una di queste felici possibilità è capitata a lui, che non manca mai di ringraziare.


Scheda tecnica:

Regia: Woody Allen

Cast: Lou de Laâge, Mevil Poupaud, Valérie Lemercier, Niels Schneider

Distribuzione: Lucky Red

Genere: commedia

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.