Captain America Brave New World – Recensione

Captain America: Brave New World ci riporta a molti personaggi dell’Universo Marvel, recenti ma anche del passato, urge ripasso.

Captain America: Brave New World, 35° film dell’MCU, si apre sul Generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross (Harrison Ford) diventato Presidente degli Stati Uniti (nel film L’incredibile Hulk era William Hurt, nel frattempo passato a miglior vita, speriamo per lui), che sembra volersi rimangiare tutta l’ostilità mostrata negli anni nei confronti dei “superuomini” che tante volte hanno salvato il pianeta. Gli amati/odiati Avengers (dal pubblico tanto rimpianti).

Che però erano anche stati ritenuti responsabili degli sfracelli avvenuti nel mentre effettuavano questi salvataggi, perché si diceva che i “cattivi” fossero arrivati proprio per loro. Come ai tempi dei pistoleri del West, che richiamavano emulatori e sfidanti, rendendo la vita impossibile per gli abitanti del paesello. E si era arrivati ai nefasti accordi di Sokovia.

Ritroviamo anche Sam Wilson/Falcon alle prese con le responsabilità di un ruolo che non ha mai chiesto, di cui si è trovato investito suo malgrado. Sam si trova trascinato suo malgrado nel mezzo di una macchinazione, dietro la quale si nasconde un “cattivo” che risale a molti anni addietro, lo scienziato Sterns.

Che era stato frequentato da Bruce Banner nel film L’incredibile Hulk del 2008, quello con Edward Norton (c’era di mezzo anche il super-soldato Abominio, citato nel troppo veloce recap iniziale).

Anthony Mackie

Falcon e le sue ali made in Wakanda.

Come tanti, anche Sterns si era illuso di poter usare il siero derivato dal sangue di Banner per aiutare l’umanità. Tutto era finito malissimo per lui e giustamente l’uomo si era incattivito, tornando più vendicativo che mai in questo nuovo capitolo.

La macchinazione si basa su condizionamenti mentali (che scattano all’ascolto della canzone Mr. Blue, dei The Fleetwoods, che era l’alias di Sterns). Gli eventi determinati da questi condizionamenti sono alla base dei principali scontri e combattimenti che nel film si alternano ai momenti di dialogo, in cui si fanno anche le solite “spieghe”, per arrivare alle due ore di durata ormai contrattuali.

Intanto appare chiaro che le mire di Sterns si appuntano proprio sulla discussa figura del Presidente, che a sua insaputa, nasconde un colossale segreto. Questo per dire che la trama del film non solo non tiene aggrappati alla poltrona per la tensione, ma anche che si rifà a eventi che la maggior parte del pubblico avrà dimenticato (consigliamo quindi una visione del film del 2008, tanto per fare i compiti, oltre che della serie tv Falcon and the Winter Soldier).

Anthony Mackie Harrison Ford

Harrison Ford è un discutibile Presidente degli Stati Uniti.

Il personaggio del Generale Ross, padre dell’allora fidanzata di Banner (quindi quasi suocero dell’odiato Hulk), era poi comparso in Civil War, Infinity War ed Endgame, film in cui era diventato Segretario di Stato.

Anthony Mackie regge tutto il film sulle sue spalle, attore di media virtù (i film La donna alla finestra, The Banker, Codice 999, le serie tv Solos, Altered Carbon, Black Mirror). Qui non ha modo di replicare le meccaniche di coppia, anche da commedia, che avevano reso piacevole la visione della serie tv già citata.

Il personaggio è tormentato, si interroga sulle sue capacità, dubita di se stesso, eroe senza “aiutini” chimici, ma prosegue indomito in un compito per il quale non si è mai sentito all’altezza. Nella prevedibile scena alla fine dei titoli di coda, sapremo cosa dovrà aspettarsi.

Anthony Mackie

Il nuovo Captain America in azione.

Sebastian Stan compare solo per un paio di minuti, Bucky adesso è impegnato in attività non muscolari (si è dato alla politica). Harrison Ford, che per i suoi 82 anni sta davvero lavorando tantissimo, dopo il ritorno in Blade Runner 2049, in Star Wars – L’ascesa di Skywalker e il nuovo Indiana Jones, ha in corso anche due serie tv, Shrinking e 1923, visibile su Paramount Plus, fa benissimo il Presidente, come già in Air Force One.

La minuta Shira Haas, pur priva di un minimo di physique du rȏle, è una la supereroina addestrata dal Mossad, una letale “vedova nera”, dopo cose serissime come Unorthodox e Shtisel. Danny Ramirez torna nel ruolo di “discepolo” di Captain, personaggio che aveva incontrato nella serie tv, mentre Giancarlo Esposito, che dove lo metti nobilita, è il malvagio Sidewinter.

Si rivedono Tim Blake Nelson, che è Sterns, riconoscibile sotto un gommoso trucco prostetico, e Liv Tyler, entrambi riprendono i loro ruoli del lontano L’incredibile Hulk del 2008. Ritorna anche il vecchio Captain America, Iasiah Bradley (l’attore Carl Lumbly), conosciuto pure lui nella serie tv, predestinato a subire abusi da parte del Sistema.

hulk harrison ford

Un omone color aragosta, prepotente e suscettibile, ricorda qualcuno?

Dirige Julius Onah, su sceneggiatura scritta da Rob Edwards insieme a Malcolm Spellman e Dalan Musson che sono gli autori della miniserie del 2021 Falcon and the Winter Soldier, altra trama da avere presente per meglio capire cosa stia succedendo.

Quindi? Tanti, poco soddisfatti eppure assolutori, continuano a dire che sono episodi di passaggio in vista di qualcosa di decisivo (che dovrebbe essere la riformazione di un gruppo di Avengers, come viene spesso ripetuto nel film).

Ma è da parecchio che siamo nel guado e la meta finale chissà se avrà meritato tanta attesa, se ne sarà valsa la pena. Pensiero che ci sfiora su tanti altri argomenti della nostra attualità, al di fuori di queste innocue fiction. Del resto se nel film un omone rosso/arancio distrugge la reputazione del Presidente e anche parte dell’edificio della Casa Bianca, qualcosa forse vorrà dire. Ci vorranno tanti coraggiosi davvero.

Scheda tecnica:

Regia: Julius Onah

Cast: Anthony Mackie, Danny Ramirez, Shira Haas, Harrison Ford, Carl Lumbly, Giancarlo Esposito, Liv Tyler, Tim Blake Nelson

Distribuzione: The Walt Disney Company Italia

Genere: azione, avventura, fantastico

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.