Air La storia del grande salto – Recensione

Il bel film Air, diretto da Ben Affleck, ci racconta come la strada verso il successo sia lastricata di fantasia, determinazione e sacrificio.

Nessuno, nemmeno il meno interessato allo sport, ignora chi sia Michael -“I believe I can fly”- Jordan. E nessuno, neanche la persona meno interessata alle mode, non sa cosa sia la Nike.

Ma non è sempre stato così, ci sono stati anni in cui Michael Jordan aspettava l’occasione per splendere da giocatore professionista, mentre Nike, sul mercato da una ventina di anni, annaspava in mezzo a gravi problemi, solo al terzo posto nella classifica dei brand produttori di scarpe per sport e tempo libero.

Nel 1984 si incrociano due destini. Sonny Vaccaro, manager Nike, è sempre alla ricerca di personaggi validi cui proporre la sponsorizzazione, ma i nomi importanti prediligono Converse e Adidas. Del resto il loro marchio non è prestigioso e i soldi a disposizione non sono molti.

Nel frattempo un 21enne Jordan sta decidendo chi meglio lo potrà seguire in una carriera da professionista che si preannuncia strepitosa, con il suo ingresso nei Chicago Bulls.

Air Matt Damon
Matt Damon è Sonny Vaccaro, un manager coraggioso.

Ma quanto strepitosa lo intuisce solo Vaccaro, che con pacata fermezza e qualche disinvoltura formale, riesce ad arrivare al campione attraverso la sua famiglia.

Anche a parità di soldi, a contare sarà la sua visione, che convincerà i Jordan della cura che l’azienda impiegherà nei confronti di un campione che palesemente destinato a entrare nel mito. Perché “una scarpa è solo una scarpa finché qualcuno non ci mette piede”.

L’incontro fra i due e lo scambio commerciale conseguente ha cambiato la storia per entrambi, per lo sport e per la moda. Nike è diventata leader nel settore delle scarpe sportive, Jordan, oltre che enormemente ricco grazie anche alla sponsorizzazione, è diventato il campione che sappiamo.

Air Ben Affleck
Ben Affleck nei panni del suo eccentrico personaggio, Phil Knught.

Entrambi sono diventati icone per più generazioni. Per chi fosse interessato ad approfondire tutta la storia, consigliamo la bella serie tv The Last Dance, su Netflix. Jordan nel film non compare, pare però che anche nella realtà delegasse alla famiglia, specie alla madre, gli affari finanziari (come dirà in uno degli spezzoni di documentario che si vedono sui titoli di coda).

Per questo motivo ha fermamente voluto in quel ruolo l’attrice Viola Davis ed è stato accontentato. Julius Tennon, che nel film fa il padre di Jordan, nella vita vera è marito proprio della Davis. Chris Tucker è Howard White, insostituibile mentore per il campione, mentre Marlon Wayans interpreta brevemente George Raveling, suo allenatore alle Olimpiadi, tutta gente importantissima nella carriera di Jordan.

Il film per il resto si focalizza sui “bianchi”. Matt Damon è l’umanissimo Sonny Vaccaro, il vero uomo della porta accanto, equamente diviso fra certezze e dubbi, fra convinzione e patemi d’animo. Al suo fianco ci sarà sempre Rob Strasser, imprescindibile direttore marketing, interpretato da Jason Bateman, sempre ineffabile nei suoi personaggi emotivamente trattenuti.

Air Matt Damon Jason Bateman Matthew Maher
“Una scarpa è solo una scarpa finché qualcuno non ci mette piede”.

Ben Affleck interpreta il padrone della baracca, Phil Knught, soggetto però al consiglio d’amministrazione, un personaggio sopra le righe, con la sua Porsche viola e le tutine da jogging rosa shocking. Matthew Maher è l’ingegnere/artista che disegnerà in un paio di giorni le prime, mitiche Air Jordan.

Chris Messina diverte nel ruolo del caratteriale David Falk, il ferocissimo e sboccato agente di Jordan. Dirige Ben Affleck stesso, su sceneggiatura dell’esordiente Alex Convery, con la sua ormai consolidata professionalità, con una ricostruzione affettuosa ma anche spiritosa degli anni ’80, non solo quanto a costumi e musiche ma proprio nel restituire lo spirito del tempo.

Air, distribuito da Warner, è un film di sport che non mostra momenti sportivi, perché il fine è raccontare una storia di rivincita e riscatto, dove l’attenzione è tutta sui personaggi, per i quali sono stati perfettamente scelti tutti gli attori e sulle cui interazioni si fonda.

Un film profondamente sentimentale, molto “vecchio stile” se vogliamo, nella sua narrazione lineare, nella cura dei dettagli e dei dialoghi, nella sua emotività sobria, dove non conta la scalata al successo di un marchio e di un personaggio entrati nella storia, ma il modo come questo è successo, la fatica, l’impegno, la fantasia, il coraggio, l’ostinazione, l’incoscienza.

Cose che sono ben diverse dal fare soldi con acquisizioni, scalate, speculazioni, licenziamenti (certo anche Nike ha commesso i suoi peccati, ma questo non è il fulcro della storia che si svolge in anni ancora sull’orlo dell’innocenza).

Nel film si dice che qualche volta il massimo che puoi fare è davvero tutto quello che puoi fare. Poi succederà quello che deve succedere. Uscendo dagli schemi però si può volare. Matt Damon e Ben Affleck lo devono sapere bene.

Scheda tecnica

Regia: Ben Affleck

Cast: Ben Affleck, Matt Damon, Jason Bateman, Viola Davis, Chris Messina, Marlon Wayans, Matthew Maher

Distribuzione: Warner Bros.

Genere: drammatico

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.