10 giorni con i suoi – Recensione

10 giorni con i suoi è una commedia di buoni sentimenti, senza eccessi grotteschi, con uno sguardo di tenerezza verso grandi e piccini.

Nel 2019 con il film 10 giorni senza mamma, avevamo fatto la conoscenza con il “medio man” Carlo (Fabio De Luigi) e con la moglie Giulia (Valentina Lodovini), una coppia medio borghese quanto a reddito, mediamente felice nelle complicazioni del ménage famigliare, con tre figli medi, nel senso che erano tre tipici esemplari delle rispettive età.

La piccolina Bianca stava imparando a parlare senza che Carlo capisse una sola parola, Tito sui 10 anni, era insopportabilmente provocatorio e ingovernabile, e Camilla era entrata nell’adolescenza con tutti i ben noti problemi a strascico.

La storia era tratta dalla commedia argentina Mama se fue de viaje, riscritta dallo stesso regista Alessandro Genovesi insieme a Giovanni Bognetti. Che ritroviamo al lavoro adesso (dopo il terribile Fabbricante di lacrime) con un nuovo sequel originale, come lo era stato un secondo film del 2020, 10 giorni con Babbo Natale, in compagnia di un divertito Diego Abatantuono.

Questa volta il titolo è 10 giorni con i suoi, e ci ripropone la simpatica coppia, “disturbata” quanto la media delle famiglie normali, alle prese con problemi che rimandano a tanti titoli di genere, dal Padre della sposa ai vari film con Ben Stiller, oltre a una citazione di Wes Anderson nel sottofinale.

Fabio De Luigi Dino Abbrescia Matteo Castellucci

Il padre di lei e il padre di lui, voleranno scintille?

Perché Camilla ormai diciottenne, ha deciso di trasferirsi da Roma in Puglia, per frequentare là l’Università, abitando nella casa dei genitori del suo ragazzo. Figurarsi Carlo, che vorrebbe rimandare il momento del distacco dalla figlia con ogni mezzo. Quello che ignora è che Giulia è rimasta incinta e la loro vita potrebbe proprio ricominciare da capo.

Intanto anche Tito e Bianca sono cresciuti, occupando sempre maggiore spazio nelle meccaniche famigliari. La casa dei suoceri è ovviamente una masseria di lusso, i due sono super-cordiali, il fidanzatino è un bravissimo ragazzo, cosa potrà mai andare storto? Lasciamo fare a Carlo.

Fabio De Luigi è divenuto famoso grazie alla sua galleria di esilaranti personaggi inventati sotto l’egida della Gialappa’s Band fra gli anni ’80 e ‘90, che gli hanno fatto da trampolino verso la carriera cinematografica.

Fabio De Luigi Valentina Lodovini

Una coppia affiatata sullo schermo, Fabio De Luigi e Valentina Lodovini.

Operazione che non sempre ha funzionato con i comici televisivi, mentre nel suo caso, per evidenti sue doti personali, ha avuto grande successo fin dagli inizi con tante commedie di qualità altalenante. Attraverso molti film si è ritagliato un personaggio bonario se non bonaccione, pavido, accomodante, pasticcione, un innocuo tenerone.

Poi nel tempo ha messo a punto una variante, l’uomo medio obbediente alle regole, integrato, marito, padre, compagno, però con una vena di insofferenza, di fastidio, di sarcasmo meno “buonista” di altri, succube ma non complice, uno che non condivide ma si adegua, giusta evoluzione di un’insofferenza alle regole comunemente, passivamente accettate.

In questa lunga carriera ha fatto il “cattivo” poche volte (Gli uomini d’oro e per ridere La Befana vien di notte) e lo ha fatto molto bene. In questo percorso (paragone alto, ci rendiamo conto) a tratti ci ha ricordato certi personaggi con quella forma di autismo sentimentale alla Jason Batman.

Dino Abbrescia Giulia Bevilacqua Gabriele Pizzurro Leone Cardaci

La Famiglia degli “estranei”, pugliesi per di più.

In ogni modo in questo film tutto scorre bene, senza forzare i toni, grazie anche al cast ben governato, in cui compaiono anche Dino Abbrescia e Giulia Bevilacqua, la coppia di futuri (forse) suoceri. Nel frattempo la piccola Bianca Usai, figlia del produttore della Colorado Film, è cresciuta e promette sempre bene, con il suo sguardo disincantato su un mondo di adulti un po’ troppo eccentrici.

Meno incisivi Matteo Castellucci (Tito) e Angelica Elli (Camilla), così come Gabriele Pizzurro (il fidanzato) e Leone Cardaci, il fratellino nerd a modo suo. La piacevole sorpresa è che il tono è sobrio (come nei due capitoli precedenti), le battute ci sono e fanno sorridere senza bisogno di situazioni estreme, di personaggi esagitati.

Così finalmente Fabio De Luigi, non ha bisogno di “fare le facce” per provocare risate (tranne in un paio di facili occasioni) e riesce a dimostrare che si ricorda come si fa a recitare, lungo una sceneggiatura che gliene offre l’occasione (è già stato con il regista Alessandro Genovesi in due film, Il peggior Natale della mia vita e La peggiore settimana della mia vita).

10 giorni con i suoi, distribuita da Medusa, è una simpatica commedia che intreccia problemi di relazione personale fra genitori e figli, genitori che non si sono completamente annullati nel loro ruolo e hanno ancora una loro vita intima, anche se disastrata, e figli che sulla vita si stanno affacciando come fosse un foglio di carta bianco, su cui non ci sono molte indicazioni.

Qui il tema è trattato con humor e la sceneggiatura mette in fila situazioni e battute con ritmo, riuscendo a non rendere stucchevole l’infilata di cliché di cui in fondo si narra, con qualche concessione al macchiettistico. Ma l’insieme è gradevole, innocuo ma gradevole.

Scheda tecnica:

Regia: Alessandro Genovesi

Cast: Fabio De Luigi, Valentina Lodovini, Angelica Elli, Matteo Castellucci, Bianca Usai, Dino Abbrescia, Giulia Bevilacqua, Gabriele Pizzurro, Leone Cardaci

Distribuzione: Medusa

Genere: commedia

Pubblicato da Giuliana Molteni

Vado al cinema dalla metà degli anni ’50 e non ho mai smesso. Poi sono arrivate le serie tv.